Oggi possiamo confermarlo.
WhatsApp diventa a Pagamento almeno su Apple.
Inatanto gli utenti della rete e i milioni di iscritti all’app wazzup, si mobilitano, nell’intento di voler salvaguardare la gratuità ed economicità del servizion fino ad oggi offerto.
Nella descrizione dell’ultima versione dell’app (la 2.9.378 del 22 gennaio 2013) si legge infatti “abbiamo abilitato il sistema Google Play in-app-purchase per estendere il servizio”. WhatsApp diventa a Pagamento.
L’estensione ha un prezzo di 0,89 centesimi l’anno.
I due ideatori,Acton e Koum lanciati da Yahoo, hanno deciso di voler guadagnare dalla loro idea fissando un canone di utilizzo della loro App. Del resto anche se si parla di un micro-canone, è evidente che i profitti per i due siano altissimi se si considera il numero di iscritti.
Inoltre da quando WhatsApp è divenuta un’applicazione utilizzata su tutti gli smartphone (esistono versioni anche per iOS, Windows Phone, BlackBerry e Symbian), è stato necessario arruolare un bel po’ di persone che lavorino per garantirne il funzionamento tutti i giorni e a qualsiasi ora. Una giustificazione ? I ragazzi e gli studenti ai quali abbiamo chiesto cosa ne pensavano al riguardo non ammettono alcuna giustificazione, parlando di truffa “avremmo potuto saperlo dall’inizio e non dopo aver usato wazzup per un anno. Ci siamo abituti all’idea di una comunicazione alternativa, come con fb o come era per msn, ma soprattutto il servizio era alla portata delle nostre tasche” – affermano – preferiamo tornare ai tradizionali sms, perlomeno esistono offerte di alcuni operatorti di telefonia per l’invio di sms gratuiti. – concludono.
Ma cosa si intende per WhatsApp diventa a Pagamento ovvero con canone di WhatsApp ? E’ per chi è previsto ? Facciamo un pò di chiarezza.
Dobbiamo innanzitutto distinguere il costo dell’applicazione dal costo del servizio, evidentemente legato al tempo di utilizzo, ed anche in funzione del sistema operativo che si usa.
Ogni smartphone dipende dal relativo “store on line” ( google play store – samsung mobile store, apple store, ecc.) .
I costi:
Altri Smartphone: La stessa applicazione, che consente di usufruire del servizio, è invece in vendita negli altri negozi dedicati agli altri sistemi operativi a costo zero, ed è gratis.
Smartphone Apple: WhatsApp per terminali Apple è in questo momento in vendita nel negozio iTunes al prezzo di 0,89 euro. Chiariamo che sui terminali Apple si paga il programma ma non si paga il servizio, sullo schermo di iPhone appare, infatti, “validità illimitata” (fino a revisione del servizio, naturalmente). In tutti gli altri casi, invece, il costo annuale del servizio WhatsApp è esplicitamente indicato in 99 centesimi di dollaro, equivalenti a 73 centesimi di euro al tasso di cambio euro/dollaro 1,3569/1.
Insomma: “Dopo averci assuefatti vorreste denaro? Bella politica commerciale. Da strada. Io non pago, disinstallo tutto e torno ad e-mail e sms” – scrive un utente. Il crescere della protesta di alcuni utenti, poco attenti alle informazioni da leggere prima dell’acquisto, giunge in queste ore probabilmente perché sta per terminare il periodo di prova gratuito che è di 12 mesi.
Arrivata la scadenza del periodo di prova WhatsApp diventa a Pagamento, ma si può passare ad altri tipi di offerta gratuita o decidere di pagare il canone che è comunque più economico del piano di pagamento della messaggistica tradizionale.
Il successo di WhatsApp si deve anche alla procedura di ”aggiunta Amici”. Non è un caso che WhatsApp su iOS (iPhone, iPad e iPod Touch), dopo una richiesta ufficiale dell’Unione Europea e di altre nazioni come il Canada, si sia aggiornata con la stessa funzione di “aggiunta manuale” e non più automatica; ora si attende un adeguamento anche per le altre piattaforme.
Chi non vuole assolutamente cedere al “canone WhatsApp” può migrare su altre piattaforme di messaggistica istantanea per Android, ma utilizzabili anche su altri OS.
Tango, che aggiunge alla messaggistica testuale anche la videochiamata gratuita ad esempio è stato paragonato perfino a Skype.