Come pubblicare tesi di laurea.
Tutte le informazioni che servono per guadagnare con la tua tesi.
Hai appena discusso con soddisfazione la tua tesi di laurea. Letizia, allegrezza, giubilo. Ma è un attimo e i baccanali del post-laurea sono già volati via, alla voce “bei ricordi”. E quei mesi di duro lavoro? Le nottatacce, le levatacce, le letture matte e disperatissime? E ancora: il marasma delle citazioni? Lo sbattone delle ricerche bibliografiche? Gli occhi rossi? Le dita indolenzite sulla tastiera? Tutto finito in una cartella del pc o masterizzato in un CD, buttato chissà dove.
Così per tanti la domanda, secca, puntuale, spontanea, è: che sarà ora della mia tesi? Di qui il bivio: se sia più nobile al neo dottore riporre il prezioso dattiloscritto nella biblioteca di casa, a vanto e gloria dell’autore, oppure prendere le armi contro l’oblio polveroso dello scaffale e restituire quei fogli a nuova vita, magari tirandoci sopra un “utile” insperato.
Perché pubblicare tesi di laurea? Le ragioni di questa scelta possono essere tante. Alcune più “teoriche”, altre più “pratiche”.
Gratificazione personale ed autopromozione rappresentano senz’altro una molla fondamentale per il giovane autore in cerca di “visibilità”. Rendere fruibile ad una vasta audience il risultato delle proprie fatiche accademiche permette, infatti, all’interessato di dimostrare l’effettivo possesso delle competenze maturate, di “pubblicizzare” idee e contributi personali più o meno inediti ed innovativi e, in generale, di farsi conoscere attraverso la relazione dialogica col lettore.
Il “vanto della pubblicazione” fa curriculum, costituisce, cioè, una forma di referenza particolarmente appetita, proprio perché ritenuta “qualificante” e “spendibile sul mercato” da tanti laureati a caccia di succulente opportunità occupazionali.
I vantaggi di pubblicare tesi di laurea: come funziona e quanto si può guadagnare
I vantaggi per chi decide di pubblicare tesi di laurea non finiscono qui. Fra i tanti: possibilità di entrare nel network dei laureati italiani e non solo, proteggersi dal plagio, inalienabilità del diritto d’autore e garanzia di tutti gli obblighi legali connessi al trattamento di dati personali, database di backup per verificare copie e prevenire perdite di dati, servizi di distribuzione su larga scale, scouting e, per finire, pieno controllo dell’autore sull’opera attraverso il cosiddetto codice ISBN (International Standard Book Number, “numero di riferimento internazionale del libro).
CODICE ISBN – Il codice ISBN è lo standard internazionale che definisce la catalogazione dei libri a livello mondiale. In sintesi l’ISBN assicura l’immediata, inequivocabile e duratura identificazione di un titolo o di un’edizione di un titolo ed è, perciò, conditio sine qua non per il riconoscimento giuridico di una pubblicazione. Solo un volta conseguito il codice ISBN, cioè, la tesi acquista carattere di pubblicazione, cioè di titolo che fa curriculum, e può essere ordinato da ogni libreria, biblioteca o compratore qualsiasi .
Come fare a pubblicare tesi di laurea? Due i percorsi possibili. Pubblicare on line o in cartaceo (rivista specializzata e/o libro). In entrambi i casi è raccomandabile, per non dire indispensabile, chiedere il parere del proprio relatore (la cui firma compare sul dattiloscritto) e dell’università di conseguimento del titolo (dove la tesi è depositata). Cominciamo dalla prima.
Pubblicare tesi di laurea on line – Bastano pochi secondi di navigazione per accorgersi di come Internet offra oggi a tanti laureati, freschi ma anche di lungo corso, una possibilità di pubblicazione pressoché infinita, indipendentemente dallo settore di appartenenza. Che si tratti di tesi compilative o sperimentali, di lettere o di economia poco importa. Ce n’è per tutte le esigenze.
Tra i siti di sharing più accreditati, si segnala Pubblitesi, la più famosa ed efficiente banca dati italiana di pubblicazione/consultazione delle tesi di laurea e dottorato (il progetto è infatti patrocinato dal MIUR).
In rete esistono comunque valide alternative per ” il fai da te” o self publishing.
Portali più o meno specializzati, che raccolgono tesi e ricerche afferenti agli ambiti accademici più disparati.
La pubblicazione della tesi è quasi sempre gratuita. Basta registrarsi al sito, inserire i dati anagrafici e quelli relativi all’elaborato (di qualsiasi facoltà e anno di discussione, magistrale, triennale o specialistica, Dottorato, Master) ed effettuare l’upload dello stesso (in formato PDF, word, TXT, alcuni siti accettano anche il cartaceo). Una volta confermata la procedura, comincia il “business”.
Per ogni download o visualizzazione il sito corrisponderà all’autore una percentuale di vendita più o meno variabile a seconda del regolamento.
Ci sono portali ad esempio, che pagano 10 euro (nette), 12, 50 lorde (2,50 euro per imposte, un utile che può essere inserito nella dichiarazione dei redditi), per ogni tesi scaricata, eccetto per la prima il cui importo è destinato alle spese di gestione.
Altri invece, corrispondono all’autore un buono pari al 50% delle vendite concluse, inclusa la prima.
Il consenso di relatori ed università è imprescindibile per pubblicare tesi di laurea. Nella maggior parte dei casi è il relatore a suggerire al laureando/laureato la pubblicazione. In caso contrario, si legge nelle sezione Norme procedurali di Pubblitesi.it, possono avanzare richiesta di registrazione (e successiva pubblicazione) “coloro che, avendo sostenuto l’esame di Laurea di secondo livello (o Laurea magistrale), presso gli Atenei e le Facoltà o Scuole, che aderiscono al sistema, siano in possesso di autorizzazione scritta alla pubblicazione elettronica, rilasciata dalla Commissione d’esame. L’autorizzazione scritta, viene concessa, su apposito modulo, a coloro che abbiano conseguito il diploma di Laurea, con il massimo dei voti (110, 110 e lode), o che abbiano presentato Tesi, considerate dalla Commissione d’esame, meritevoli di tale pubblicazione, per originalità e profondità dei contenuti.”
Sta poi all’autore della tesi decidere se pubblicare integralmente il testo o solo alcune parti (abstarct, indice, capitoli specifici, bibliografie ecc.).
Autorizzazione non richiesta, invece, per i dottorati di ricerca. Nella fattispecie è sufficiente la semplice copia di un documento che attesti il conseguimento del titolo.
pubblicare tesi di laurea in cartaceo. Per quanto molti siti rassicurino circa la possibilità di una successiva pubblicazione in cartaceo, promettendo il supporto tecnico, logistico e professionale di una vera casa editrice, la via più affidabile rimane quella tradizionale: pubblicare la tesi su riviste specializzate di settore oppure proporre il dattiloscritto ad un editore e incrociare le dita.
Perché se proporre è semplice, vedersi accettare il proprio lavoro è cosa rara. Specie quando il risultato finale della prova finale non recita esattamente “110 e lode e dignità di pubblicazione”.
Come proporsi all’editore per pubblicare tesi di laurea? Accertata la bontà del nostro lavoro, non resta che farsi avanti. Anzitutto bisogna restringere il campo ai possibili interessati: una accurata ricerca preliminare può aiutarci, infatti, a selezionare le casi editrici più interessate all’argomento della nostra tesi (es. tesi in diritto? Prova con la Giuffrè, ecc.) e, cioè, a “posizionarci” meglio sul mercato. Può essere utile, nella fattispecie, tentare un contatto colle case editrici dei testi consultati e studiati durante la preparazione del dattiloscritto, ma anche durante il proprio percorso di studio.
Individuata la casa editrice che può fare alla bisogna, contattiamo l’editore (anche mezzo lettera in raccomandata A/R) e facciamo la nostra “offerta di lavoro”, specificando le caratteristiche fondamentali dell’opera: argomento, numero di pagine, di parole, di foto, di grafici, schemi ed affini. In caso di comunicazione “scritta”, consigliamo di accompagnare l’offerta, oltre che con la classica lettera di presentazione, anche con una breve biografia. Dopodiché aspettiamo.
Avvertenze su pubblicare tesi di laurea! Non siate precipitosi! Non inviate mai materiale se non dietro esplicita (e quindi documentabile) richiesta dell’editore! I furti di proprietà intellettuale sono una triste realtà dell’editoria italiana!
Se lo scritto è valido e, soprattutto, vendibile, l’editore ci contatterà, comunicandoci la sua proposta-contratto. Se conveniente, accettiamo. Se decliniamo, invece, meglio abusare di prudenza! Chiediamo sempre la restituzione del materiale proposto (di solito questa dovrebbe avvenire in automatico, ma non sempre è così), allegando alla richiesta di spedizione, una lettera firmata che attesti la mancata intesa.
Molte case editrici, fanno leva sul cosiddetto pay on demand. Gli editori, cioè, propongono la pubblicazione, ma, al tempo stesso, chiedono agli interessati di pagare di tasca propria talune spese: impaginazione, editing, correzione, ufficio stampa, apposizione del codice ISBN ecc. Chiaramente dipende dal tipo di contratto che andiamo a stipulare. Per cui, se tutto questo non rientra negli accordi, guardiamo altrove.
Diffidate tassativamente anche degli accordi verbali e telefonici.
Consiglio su pubblicare tesi di laurea. I costi di pubblicazione, lo sappiamo, non sono sempre sostenibilissimi, anzi. La buona volontà delle parti (editore e autore della tesi) non sempre è sufficiente. Molte università, tuttavia, mettono a disposizione dei più meritevoli borse e premi per le tesi di laurea di maggior pregio. Perciò tenete sempre d’occhio la sezione bandi della vostra università e non lasciatevi sfuggire l’occasione!
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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