App Studenti: applicazioni utili per studiare, le app studenti più scaricate per lo studio
R. C.
23/11/2024
Il successo delle app studenti, applicazioni per lo studio.
Il ruolo di iPad, iPhone, tablet, smartphone nella scuola del futuro
Lo dimostra una volta per tutte il successo clamoroso fatto registrare nell’ultimo periodo dalle app studenti. Può una semplice applicazione aiutare studente ancora digiuno di novità per muoversi con maggiore naturalezza tra esami, interrogazioni, compiti in classe ecc e a coordinare al meglio la sua routine scolastica?
La risposta è sì. Un panorama diffusissimo di app studenti, sterminato quelle delle app per Android (tablet, ipad, iphone, smartphone ecc ) disponibili su iTunes e in tutti gli store on line, destinate alle più disparate utility richieste dallo studente: app studenti per ricordare quale materia abbiamo alla prima ora, app studenti per annotare l’orario delle lezioni, app studenti per leggere e sottolineare on line i libri di testo in formato ebook senza il rischio di scordarseli a casa, app studenti per prendere appunti, imparare le lingue (inglese, francese, tedesco ecc) ma anche app studenti per studiare e memorizzare tutte le informazioni utili per l’interrogazione, il compito in classe o, come nel caso degli universitari, l’esame prossimo venturo.
Ma quali sono le app studenti più gettonate? Cosa fanno? E come funzionano? Eccovi una breve rassegna delle app studenti del momento. Quelle che ogni studente 2.0 deve avere
A comandare la classifica di gradimento è iStudente. L’app studenti regina, quella cioè che sembrerebbe aver raccolto maggiori consensi tra gli studenti di elementari, medie e superiori. La migliore, pare, per facilità di utilizzo e resa grafica (molto minimal ed intuitiva), dal momento che racchiude in un app studenti tutte le funzioni di cui hanno bisogno: annotare orari delle lezioni senza consultare continuamente il diario, i voti materia per materia (divisi in scritti ed orali) così da poter calcolare automaticamente la media, scrivere brevi appunti, copiandoli ed incollandoli su pagine bianche virtuali. Da segnalare anche l’opzione che permette l’invio di notifiche in prossimità di compiti in classe, esercitazioni, interrogazioni ecc e l’opzione “libretto” utilissima per tenere sotto occhio le proprie giustificazioni, distinte in ritardi ed assenze.
Popolarissima tra le app studenti anche iStudiez. Un’app studenti trasversale, pensata per studenti di tutte le età . Grafica funzionale, chiara e possibilità di sincronizzare le agende di tablet, ipad e iphone, iStudiez offre anzitutto un’agenda/diario interattivo comodo e completo. Aperta la app, ci viene subito chiesto se vogliamo avvalerci di un semplice tutoriale, spesso non necessario essendo la app assai intuitiva. In alto a sinistra troviamo le opzioni “professori” e” vacanze”. Nella prima inseriamo tutti i dati relativi ai prof (email, numeri di telefono, orari di ricevimento senza il fastidio di dover spulciare ogni volta i siti di scuole ed università) Nella seconda, invece, annoteremo tutte le informazioni concernenti i periodi di sospensione delle lezioni. Al centro ecco i sottomenù: “Overview”, “Compiti” e “Agenda”. In Overview elencheremo orari di lezioni ed esami previsti nella settimana, inCompiti i nostri homework , i compiti a casa, divisi per fatti o da completare, e infine in Agenda il percorso di studi di organizzato secondo le nostre preferenze (es. per l’università: anno accademico e semestri, invece per gli studenti delle superiori: trimestre, quadrimestre ecc)tramite le funzioni “Oggi” se vogliamo conoscere gli impegni della giornata o “Aggiorna” per disporre di una panoramica generale, orari e frequenza delle lezioni materia per materia e voti, catalogati per materia, esame o altro.
Per gli abitueè delle materie scientifiche (licei scientifici, ragioneria ecc), un must è l’app studenti iMatematica: interfaccia essenziale ed immediata, 120 argomenti per oltre 700 formule. Dotata di ben 8 risolutori e formulari aggiornatissimi, questa app propone definizioni e teoremi, molti consultabili attraverso un programma di ricerca che ci consente di cercare l’argomento di interesse, approfondirlo ed inserire note personalizzate. I più cervelloni, inoltre, potranno all’occorrenza cimentarsi in oltre 100 quiz, comprensivi di rimandi ipertestuali a Wikipedia. 8 le utility più rappresentative: calcolatrice scientifica e grafica, calcolatore avanzato, risolutore di matrici, glossario matematico, approssimatore di frazioni, risolutore di equazioni e risolutore di sistemi.
Avete dimenticato i libri a casa? Niente para, ci pensa Kindle. Un’app studenti diffusissima su tutte le piattaforme. Interfaccia gradevole, ideale per i tablet, Kindle è pensata per gli ebook e per tutti i testi in formato digitale. Due i vantaggi: fruibilità praticamente costante dei testi e possibilità di sottolineare e scrivere sulle pagine appunti e note personalizzate. In più nello store troveremo un piccolo motore di ricerca, che ci indirizzarà verso i testi cercati (classici e novità editoriali). Un app da abbinare, suggeriscono gli app meniac, con Stanza. La sua funzione principale? Reperire i testi in un ampio ventaglio di biblioteche digitali composte di titoli ormai decaduti da copyright e diritti d’autore annessi, con possibilità di segnare appunti e prendere nota dei passaggi più utili.
Per chi invece volesse studiare o ripassare compiti in classe, interrogazioni, esami, gli app engineer consigliano Flashcards+, letteralmente “carte che favoriscono l’apprendimento”. Si tratta di app studenti “nozionistica” che esercitano la memoria visiva dello studente, utilissime per memorizzare nomi, fissare date importanti o luoghi geografici, assimilare termini stranieri ecc. Basta inserire la domanda su un lato e la risposta da memorizzare nell’altro, fino a creare una sorta di mazzo di carte virtuale Per gli studenti del classico, invece, la grande novità tra le app studenti si chiama iLatino, autentica ancora di salvezza per chi tra declinazioni, consecutio e classicità romane non sa più che pesci pigliare. Ma utilissimo anche per chi intende affinare le sue abilità di futuro latinista. Grafica ed interfacce agilissime. Tra le funzioni di questa “provvidenziale” app: versioni (permette di consultare un numero incalcolabile di versioni già tradotte in lingua italiana), dizionario (ricerca e traduzione di termini), grammatica (consultabile offline da secchioni e non).
Per l’Università segnaliamo invece due app studenti didattiche di assoluto pregio: iTunes University e iUni. La prima è un app versatile, facile, gratuita ideale per preparare gli esami. Diversi i vantaggi prospettati da questo strumento intuitivo ed accessibile: “partecipare” on line ai corsi che si vuole (guardare filmati, ascoltare contenuti audio, prendere appunti sincronizzati con la lezione, prendere appunti in tempo reale, vedere presentazioni, leggere libri, condividere materiali didattici, notificare compiti, assegni e comunicazioni di ogni genere a tutti gli amici in linea, addirittura creare o duplicare on line uno specifico corso (ospitato sui server Apple), caricando materiale didattico dedicato e fare lezione ad altri utenti. In una parola distribuire privatamente un corso ai tuoi studenti virtuali. Basta inviare loro un codice o un Url per permettere loro di iscriversi al corso.
Per chi invece volesse essere aggiornato in ogni momento e luogo circa esami, medie e crediti formativi una possibile soluzione è potrebbe essere iUni, compatibile con iPhone, iPod touch e iPad. Richiede l’iOS 6.1 o successive. Come funziona questa avveniristica app studenti? Semplice: basta ggiungere i tuoi esami e l’app calcolerà in tempo reale media aritmetica e ponderata, permettendoci di tenere sempre sott’occhio il nostro rendimento universitario e di fare ipotesi verosimili su possibile voto di laurea. Se ad esempio, volessimo laurearci con un voto specifico, l’app, servendosi di uno specifico algoritmo di calcolo voti/crediti, indicherà per noi la media da mantenere nei prossimi esami per laurearti con quella determinata media voto. Insieme all’utility “libretto”, anche altre novità: segreteria universitaria on line, download dei MAV di Rate ed altri pagamenti, rubrica d’ateneo per contattare uffici e cercare personale ecc.
Ma la galassia delle app studenti per lo studio è veramente sterminata e in continuo fermento. Come ci confermano gli stessi addetti ai servizi: ingegneri , progettisti, gestori di siti ed app store.
Per saperne di più sul vulcanico mondo delle app studenti, sul mondo in cui esse cambiano il rapporto con lo studio ed insieme le interrelazioni docente allievo, modificandone modalità, linguaggi e finalità, abbiamo chiesto il parere di chi questo mondo, per vocazione prima e per mestiere poi, lo conosce come le sue tasche: l’Ingegnere informatico Omar Cafini, uno dei massimi esperti italiani in Progettazione e Sviluppo applicazioni iPhone & iPad e di Mirko Ponzio, app engineer, blogger e fondatore di AppleZein, il blog italiano Apple per gli utenti Apple.
Come si spiega questa eccezionale affermazione delle app studenti tra nostri ragazzi?
Ing. Omar Cafini
Cafini – “Il successo delle app per lo studio segue la diffusione sempre più ampia degli smartphones tra i giovani di tutte le età. Come esistono app per ogni tipo di bisogno, ci sono anche tante applicazioni che possono aiutare, e semplificare, lo studio e le attività scolastiche di ogni giorno. La vita dello studente cambia trovando sempre più utile il proprio smartphone per studiare, approfondire, scambiare idee e pareri con gli altri compagni di classe. Anche i professori piano piano si adegueranno all’utilizzo di questi nuovi strumenti ma ci vorrà più tempo rispetto alla velocità che i nativi digitali hanno nell’avvicinarsi alle nuove tecnologie.”
Ponzio – “Lo spopolare di questa tipologia di app deriva dal fatto che tutti abbiamo bisogno di un aiuto, ed avendo sempre a portata di mano lo smartphone o il tablet, possiamo trovare ciò che ci serve con un tap.
Puntano a soddisfare quel bisogno di ricordare, che uno studente può non avere sempre, a causa dello stress per lo studio.Molti professori usano già tablet per l’insegnamento, e spingono i propri alunni a farlo. L’unico ostacolo é la distrazione che questi nuovi prodotti possono portare durante le ore di lezioni.
In usa sono già usatissimi ma la loro mentalità é totalmente diversa dalla nostra, e noi siamo ancora molto indietro.”
Quali sono le app studenti più ricercate? Quali criteri segue per la loro realizzazione? Secondo lei sono efficaci?
Ponzio – “Quelle riguardanti gli appunti o i testi. É chiaro che leggere qualcosa di già fatto rende il lavoro più semplice. Basta comunque pensare a quello che tutti ricercano quando studiano, e l’impatto sarà ottimo.”
Cafini – “La prima app che consiglio è sicuramente iTunesU, un vero e proprio punto di partenza con tantissimi corsi e lezioni di ogni parte del mondo, organizzati per livelli e per scuole; tanto materiale gratuito da consultare (sia testuale che multimediale). Poi sicuramente le app che servono per scrivere e prendere appunti (Pages, Penultimate, etc…) senza poi dimenticare quelle espressamente pensate per la scuola come ad esempio iStudente, iStudez, o altre specifiche per la matematica. Di app ce ne sono veramente moltissime ed ogni giorno nello store approdano nuovi prodotti interessanti, c’è solo l’imbarazzo della scelta.”
Quali scenari possiamo prevedere a proposito: dobbiamo aspettarci una diffusione sempre più capillare delle app studenti?
Cafini – “Sicuramente la diffusione crescerà, almeno per i prossimo 2-3 anni, soprattutto per gli smartphone che hanno raggiunto la cifra di 1 miliardo di devices venduti nel solo 2012 (che in confronto alla cifra di 72 milioni di PC, nello stesso periodo di tempo, fa riflettere su come sia in espansione questo mercato). Sempre più persone avranno uno smartphone come telefono e piano piano anche i più restii si convertiranno all’utilizzo delle app.”
Ponzio – “Ormai tutti hanno uno smartphone e quindi la possibilità di scaricare app. È un mercato che va crescendo sempre più, perché è questo il futuro.”
Ritiene che le app studenti rappresentino un rischio o, invece, un’opportunità per la didattica? E come si spiega il gap italiano rispetto agli standard europei?
Cafini –“Io la vedo come una tecnologia utile; certo questo non significa che non possa essere una fonte di distrazione soprattutto se l’utilizzo diventa continuativo, sostituendosi allo studio comuni. Per quanto questi nuovi strumenti sono importanti, ed utili, devono comunque essere utilizzati con le giuste proporzioni insieme agli strumenti tradizionali.I ragazzini italiani non hanno molto da invidiare dagli altri pari età europei, più difficile invece vedo lo svecchiamento della classe dei docenti ed il loro avvicinamento a questi strumenti. In America il 70% delle scuole utilizza l’iPad… i nostri figli invece, ancora oggi, portano sulle spalle chili e chili di libri, che spesso neanche utilizzano. Penso che di tempo ce ne vorrà ma la strada non può che essere quella già tracciata, cioè un ampio utilizzo di questi strumenti come ausili, sempre più indispensabili, allo studio.”
Ponzio – “Deve partire tutto da una mentalità di fondo giovane. Un governo giovane ed un ministro giovane, che danno l’esempio. Purtroppo abbiamo avuto solo anzianotti che hanno ben pensato di farci studiare alla vecchia maniera. Ed é sbagliato perché si renderebbe di più.”
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto