I fondi previsti, come fare per ottenere i fondi agevolati. Il parere del Dott. Miola Direttore dello sportelloagevolazioni.it
Le Agevolazioni imprenditoria femminile e i finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono una forma di incentivo all’operosità femminile nel mondo delle imprese e delle attività produttive.
Il sostegno all’occupazione femminile è un punto focale dell’agenda europea: riguardo a ciò, ogni Stato membro ha dovuto elaborare iniziative specifiche, per esempio la fiscalità di genere, ovvero una particolare forma di tassazione volta a rimuovere gli ostacoli di genere che ancora oggi caratterizzano il mondo del lavoro in alcuni Paesi.
L’Italia, dal canto suo ha attuato alcuni progetti fiscali che avessero come obiettivo, le agevolazioni imprenditoria femminile: i cosiddetti finanziamenti “rosa” a fondo perduto o “agevolati”. Si tratta di talvolta cospicui contributi che gli enti pubblici stanziano in favore delle imprese che prevedono l’esclusiva o maggioritaria partecipazione delle donne.
L’obiettivo è quello valorizzare le attività imprenditoriali delle donne sul territorio, esprimendo nello stesso momento la volontà di integrazione con attività ed iniziative già realizzate da altre categorie.
Le agevolazioni imprenditoria femmine e i finanziamenti per l’imprenditoria femminile sono disciplinati dalla legge 215/92, la quale prevede la possibilità di non restituire il finanziamento, o quantomeno di restituirlo solo in parte.
Le principali caratteristiche dei finanziamenti a fondo perduto e agevolazioni imprenditoria femminile :
- Il prestito a fondo perduto sarà elargito dallo Stato, dalle Regioni o dall’UE (attraverso enti pubblici), senza alcun obbligo di rimborso, né di pagamento di interessi.
- Le agevolazioni imprenditoria femmini sono riconosciute a:
- società cooperative o di persone di cui il 60% è costituito da donne;
- società di capitali le cui quote di partecipazione per 2/3 costituite da donne;
- imprese individuali presidute da donne;
- consorzi o enti le cui quote siano, per almeno il 70%, possedute da donne
- Lo status di Piccola Media Impresa, che viene stabilito grazie a due criteri un numero di dipendenti inferiore a 50, ed un fatturato annuo che non superi i 5 milioni di euro
- Le spese ritenute finanziabili sono:
- I finanziamenti alle imprese erogati devono necessariamente essere investiti nell’avvio di nuove attività imprenditoriali (fondo perduto nuove imprese);
- Acquisto di attività già esistenti, oppure nell’acquisizione di servizi forniti da altri enti, o nella gestione di corsi di formazione e di servizi di consulenza e di assistenza.
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Per capire meglio cosa sono le agevolazioni imprenditoria femmine, a cosa servono, chi può usufruirne, abbiamo chiesto al Dott. Diego Miola, Direttore Responsabile dello sportello agevolazioni.it
Quali sono i criteri per accedere ai fondi per l’imprenditoria femminile e per avere agevolazioni imprenditoria femminile ?
I criteri di accesso possono variare da regione a regione, in ogni caso quando parliamo di imprenditoria femminile il criterio prioritario è quello che fa riferimento alla prevalente gestione femminile. Questo significa:
- per le imprese individuali: il titolare deve essere una donna;
- per le società di persone e per le cooperative: maggioranza numerica di donne non inferiore al 60% della compagine sociale;
- per le società di capitali: le quote di partecipazione al capitale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di donne e gli organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 da donne.
Quali sono i fondi disponibili ?
Molte Camere di Commercio e singole regioni hanno dispositivi di supporto per l’imprenditoria femminile. Per chi volesse avviare una nuova attività imprenditoriale consiglierei di valutare attentamente anche i seguenti due dispositivi nazionali: Lavoro Autonomo e Microimpresa – le misure sono gestite da Invitalia che è l’Agenzia partecipata dal Ministero delle Finanze per la creazione d’impresa. Da parte di Invitalia vengono stanziati ogni anno mediamente circa 200 milioni di euro, una parte significativa dei quali vengono destinati alle regioni del mezzogiorno. Ha aiutato ad avviare fino ad oggi più di 100.000 nuove attività imprenditoriali e contribuito alla creazione di più di 185.000 posti di lavoro. Il criterio prioritario in questo caso non è “essere donna” o “essere giovani” bensì “essere senza lavoro”. In ogni caso, siccome c’è un gran numero di donne senza lavoro che desiderano mettersi in proprio, lo strumento può essere un aiuto da non sottovalutare.
Altro strumento nazionale è il Fondo di garanzia il quale di recente (14/03 u.s.) ha aperto una sezione specifica per l’imprenditoria femminile che permetterà alle piccole e medie imprese in rosa di accedere con maggiore facilità e a condizioni di favore a 300 milioni di euro di credito garantito. Il Fondo prevede l’utilizzo delle risorse per interventi di garanzia diretta, cogaranzia e controgaranzia a copertura di operazioni finanziarie finalizzate all’attività di imprenditoria rosa.
Quali sono le regioni dalle quali arrivano le maggiori richieste di agevolazioni imprenditoria femminile ?
Oggi in Italia, senza distinzione di Regione, si vive un periodo di seria difficoltà per quanta riguarda l’accesso al credito e questo per un aspirante imprenditrice può significare non poter avviare la propria impresa. Quando si riesce ad accedere al prestito, la banca applica tassi di interesse molto alti. Senza credito non si possono affrontare gli investimenti necessari e senza un piano di investimento solido è difficile essere competitivi sul mercato. Dunque la richiesta di accesso al credito agevolato per la creazione di nuove imprese è molto alta e sempre più in aumento da nord a sud. Le 3 regioni a più alta concentrazione di imprese femminili sono Lazio, Lombardia e Campania. Da tener conto che nelle regioni dove è più alto il tasso di disoccupazione maggiore è anche il desiderio di fare impresa in quanto spesso ciò viene visto come unica alternativa possibile alla disoccupazione.
Ritiene che in un futuro, questo tipo di iniziative, avrà maggiore rilievo, in Europa e in Italia o prevede un trend negativo?
C’è un attenzione significativa da parte delle istituzioni verso l’imprenditoria femminile. E’ di pochi giorni fa per esempio la creazione di un tavolo permanente sull’imprenditoria voluto dal Ministero per lo sviluppo economico e le rappresentanze femminili di tutte le principali associazioni di categoria. Il suo compito sarà quello di mantenere aperto un dialogo costruttivo e pratico sul credito e le agevolazioni per le imprese gestite da donne.
E’ stato inoltre confermato il ruolo svolto dai 105 comitati per il supporto all’imprenditoria femminile presenti in tutte le Camere di Commercio ai quali le aspiranti imprenditrici di ogni provincia italiana si possono rivolgere per ottenere un primo importante orientamento riguardo il fare impresa al femminile. Per quanto riguarda l’Europa, c’è parecchio fermento.
La Commissione Europea ha adottato recentemente il piano “Imprenditoria 2020” che è un programma di supporto alla nuova imprenditoria con un attenzione anche alle opportunità da offrire all’imprenditoria rosa attraverso l’istituzione di programmi di tutoraggio, consulenze e sostegno. Ne vedremo gli effetti nei prossimi anni, da qui al 2020 appunto.
Un importante strumento di finanziamento europeo per l’imprenditoria femminile è rappresentato da Progress che ha una dotazione di quasi 750 milioni di euro ed ha come obiettivo quello di aiutare gli stati membri ad attuare politiche di incentivo al lavoro e misure specifiche di sostegno alle donne.
Un aiuto alle donne, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione, arriva anche dal Fondo Sociale Europeo, strumento che prevede di sostenere mediante differenti misure l’indipendenza economica delle donne (accesso al lavoro, formazione permanente, conciliazione lavoro-famiglia)
Altro strumento rilevante è il FESR – il Fondo europeo di sviluppo regionale che prevede di sostenere finanziariamente le singole regioni le quali hanno così la possibilità di approvare dispositivi di supporto per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo competitivo.