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Come combattere e ostacolare l’omofobia

Redazione Controcampus 6 Aprile 2013
R. C.
16/12/2024

Ecco come combattere e ostacolare l'omofobia.

Esclusiva Intervista al Dott. Mazzucco su omofobia ed omosessualità oggi come contrastarla.

Per alcuni è un marchio indelebile ed inesorabile capace di compromettere la vita e la felicità delle persone (omosessuali non dichiarati).

Per altri, invece, è una scelta, una normale proiezione della propria libertà di espressione (omosessuali dichiarati).

Per gli eterosessuali tout court, infine, l’omosessualità può essere sia accettata, sia biasimata, a seconda del grado di cultura e dell’apertura mentale delle persone.

 

Ecco come come combattere l’omofobia secondo il Dott. Guido Mazzucco, Psicologo, Psicoterapeuta, Presidente della Società Italiana di Psicoterapia per lo studio delle identità sessuali ed esperto di questioni legate all’orientamento sessuale, all’identità ed all’omofobia.

Come combattere e ostacolare l’omofobia: il punto del Dott. Mazzucco

Per combattere l’omofobia credo che sia necessario chiedersi a che cosa serva. Il fatto che esista e che sia così diffusa, soprattutto tra gli adolescenti, dovrebbe portarci a chiederci quali funzioni assolve, a quali bisogni – impropriamente – risponde, per poter offrire delle valide alternative (Graglia, 2012). Credo in particolare che l’omofobia s’innesti all’incrocio di due vuoti specifici: la mancanza di una cultura del piacere, del corpo e del contatto – da un lato –  e il bisogno di appartenenza, ad un gruppo e alle sue norme, dall’altro. Dobbiamo tenere presenti entrambi questi livelli per poter fare qualcosa di realmente efficace.

I giovani non hanno occasioni, modelli e spazi di confronto per parlare non solo di omosessualità ma anche di sessualità tout court, che raramente viene compresa all’interno dei programmi educativi e formativi. Non parlarne, di omosessualità, evoca messaggi negativi tanto quanto il parlarne. Il giovane, etero o omo che sia, impara che su questo argomento è meglio tacere. Combattere l’omofobia parte, prima ancora che da interventi specifici volti a ridurla, proprio dal nominare l’omosessualità. Questo è possibile farlo se, contemporaneamente, si tiene presente il bisogno dei ragazzi di individuare valori di riferimento con cui identificarsi. Solo con questa sicurezza possono accogliere  la differenza non come una minaccia alla loro identità (in formazione).

Ciò a cui mi riferisco è in particolare l’omofobia sociale. Altri tipi di omofobia, da quella individuale a quella interpersonale ed istituzionale, si collocano su piani differenti e solleciterebbero altri tipi di considerazioni. Oggi, poi, in molti preferiscono usare il termine “omonegatività” rispetto a quello di “omofobia”, sebbene più diffuso di “impatto”, non essendo sempre possibile considerare l’avversione nei confronti delle persone omosessuali come una reazione di tipo fobico, dettata cioè – in poche parole –  dalla paura”.

Da come combattere l’omofobia ai matrimoni omosessuali

Come combattere l'omofobia

Come combattere l’omofobia

“Si tratta di un tema talmente vasto che meriterebbe una trattazione a parte: qui necessariamente dovrò limitarmi a dei brevi cenni. Vorrei tentare di rispondere a questa domanda affrontandola a partire dalla questione della genitorialità omosessuale. Per evitare la tentazione di cadere nel dogmatismo inscalfibile che non ammette dubbi o contraddittorio oppure, dall’altro, di esprimere semplicemente un mio pensiero personale.

  • qual è la realtà della genitorialità omosessuale per come si presenta oggi, nei paesi in cui è meglio conosciuta ed osservata?
  • quali sono i dubbi e le obiezioni che più spesso emergono a riguardo?
  • che cosa ci dicono in merito oltre vent’anni di ricerche e di osservazione diretta?

Il primo aspetto mi sembra importante perché permette di partire dall’evidenza:

I genitori omosessuali sono sempre esistiti (ed esisteranno). Per la maggior parte, hanno concepito e allevato figli all’interno di matrimoni con persone di genere diverso, perché questa era, e spesso è ancora, l’unica forma possibile di famiglia. Oggi sono molte le coppie omosessuali con figli “di primo letto”, avuti da precedenti relazioni eterosessuali. Tra le generazioni più giovani, invece, sono sempre di più le coppie di uomini o di donne che scelgono di avere figli all’interno della loro relazione attuale, attraverso l’adozione, l’affido o la fecondazione. Questa realtà di fatto, composita, nel nostro Paese è priva di regolamentazione. Il secondo aspetto, riguarda le obiezioni che più spesso vengono sollevate in merito alla genitorialità omosessuale. Tra le più frequenti abbiamo: “il bambino deve avere una figura femminile ed una figura maschile di riferimento”, “le persone omosessuali non sono in grado di crescere dei figli”, “i figli hanno più problemi psicologici o hanno più probabilità di diventare omosessuali”, “per fare un figlio ci vanno un uomo e una donna” e “gli omosessuali devono fare i conti con i limiti imposti dalla loro condizione”.

Occorrerebbe affrontare nello specifico punto per punto. In ogni caso, come afferma Lingiardi (2007), la sintesi che possiamo ricavare da vent’anni e più di ricerca scientifica in merito è che ognuna di queste preoccupazioni si è rivelata infondata. I figli di genitori omosessuali sono psicologicamente sani e adattati in percentuali sovrapponibili a quelle attribuibili ai figli cresciuti all’interno di famiglie eterosessuali, senza peraltro mostrare un’incidenza maggiore di omosessualità o problemi legati all’identità di genere.

L’American Psychoanalytic Association ha deliberato nel 2002 la seguente dichiarazione ufficiale (cit. in Graglia, 2012): Le evidenze acquisite suggeriscono che il miglior interesse per il minore è un genitore competente, che sappia educarlo e accudirlo. La valutazione di un individuo o di una coppia per queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Le persone omosessuali e le coppie dello stesso genere, essendo in grado di soddisfare il miglior interesse del bambino, dovrebbero avere gli stessi diritti e la stessa responsabilità dei genitori eterosessuali.

Su “Pediatrics” vengono analizzati gli effetti delle leggi riguardanti il matrimonio, le unioni civili e il partenariato domestico, sulla salute e sul benessere dei bambini (2006, in Graglia, 2012): Il matrimonio civile è uno status giuridico che promuove la salute delle famiglie conferendo un fondamentale sistema di diritti, di benefici e di protezioni che non possono essere ottenuti in altri modi. Il matrimonio civile può contribuire a promuovere la sicurezza finanziaria e giuridica, la stabilità psicosociale e un senso di aumentata accettazione e di sostegno da parte della società. Il riconoscimento giuridico dei coniugi può aumentare la capacità nelle coppie di adulti di scambiarsi supporto e cura, favorendo la creazione di un ambiente sicuro per i loro figli. I bambini che sono allevati da genitori sposati civilmente beneficiano dello stato giuridico riconosciuto ai loro genitori. Omosessuali crescono i loro figli nonostante questa situazione e continueranno a farlo in futuro; la questione è se questi bambini saranno cresciuti da genitori che hanno diritti, i benefici e le protezioni del matrimonio civile. Che siano donne o uomini, eterosessuali o omosessuali, i genitori che si dimostrano coscienziosi e incoraggiano alla crescita sono buoni genitori. I diritti, i benefici e le protezioni del matrimonio civile permettono di rafforzare ulteriormente queste famiglie”.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto