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Chirurgia estetica, consigli per i giovani di Mario Dini

Redazione Controcampus 5 Maggio 2013
R. C.
04/11/2024

Il consigli di chirurgia estetica per i giovani di Mario Dini specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.

Per fare il punto sul complesso rapporto tra chirurgia estetica e giovani e saperne di più sui rischi e le implicazione mediche, psicologiche, ma anche socio-culturali che derivano dalla travolgente affermazione del “ritocco precoce”, abbiamo chiesto il parere, autorevolissimo, del Prof. Mario Dini, uno dei massimi specializzato italiani in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, socio ordinario della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre) e della nuova Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE), nonché membro dell’ISAPS, International Society of Aesthetic Plastic Surgery, la più importante società mondiale di chirurgia estetica.

Consigli in chirurgia estetica per i giovani di Mario Dini specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva

Dott. Dini stando alla statistica, una grossa percentuale dei teenagers italiani ricorrerebbe, se potesse, alla chirurgia estetica per cambiare o rimodellare qualche parte del corpo. Quali sono le ragioni che spiegano questo clamoroso boom?

“Il boom della chirurgia estetica tra le giovanissime è dovuto a una serie di fattori concomitanti, in primis quello di vivere nella società dell’immagine e trovarsi in contesti sociali dove l’autostima e l’identità stessa del singolo vengono rafforzate dall’adesione a canoni estetici ben definiti.”

“Se a ciò aggiungiamo la politica di riduzione dei prezzi praticata da chirurghi interessati più alla quantità che alla qualità degli interventi, possiamo capire come la chirurgia estetica stia perdendo sempre più le connotazioni di un’operazione chirurgica a tutti gli effetti. I canoni di bellezza cambiano a un ritmo più lento di quello delle mode, ma ancora sufficientemente veloce da giustificare in chi si vede “lontano” dai propri ideali un senso di inadeguatezza. Più che la bellezza in termini assoluti, ciò che importa è l’armonia di un volto o di un corpo”.

La chirurgia ed il bisogno reale dei giovani

“In linea generale, operazioni diverse sono indicate per problemi differenti e specifici. Chi ha un bel naso ma un piccolo seno, ad esempio, non prenderà mai in considerazione una rinoplastica mentre potrebbe essere interessata a una mastoplastica additiva.2

“Al di là dell’esigenza generale di migliorare il proprio aspetto estetico e star bene con se stessi, però, un criterio che incide fortemente sul tipo di intervento scelto è il grado di complessità e invasività dell’operazione. Chi non vuole mettere una protesi al seno perché rifiuta l’idea di un corpo estraneo, ad esempio, può usare la liposcultura: per fortuna, oggi la chirurgia offre diverse soluzioni.”

“Altri criteri condivisi sono l’assenza – quanto più possibile – di cicatrici, tempi di recupero non eccessivamente lunghi e durata dell’effetto dell’intervento. Infatti alcune operazioni sono permanenti, mentre altre sono soggette ai normali processi di invecchiamento del corpo e agli effetti della gravità”.

La moda della chirurgia estetica per somigliare a…

“Sì, succede spesso che qualcuno chieda di assomigliare a questo o quel personaggio. Come spesso accade, “in medio stat virtus”: se avere un modello di riferimento può servire al paziente per far capire meglio al medico che tipo di risultato estetico si sta cercando, allo stesso tempo è necessario spiegare bene a chi si appresta a sottoporsi a un intervento che avere un naso o un seno simile a quello di un personaggio noto non renderà automaticamente il paziente simile al suo idolo. Anzi, talvolta il rischio è di creare disarmonie col resto del corpo o del viso. Il buon medico deve avere il coraggio e la professionalità di essere molto chiaro.”

La chirurgia può curare la personalità?

“Bisogna distinguere diverse situazioni: sul fronte della mastoplastica, ad esempio, una recente legge vieta in Italia le operazioni sulle minorenni. Sul versante dell’otoplastica (la chirurgia delle orecchie), invece, l’intervento in età adolescenziale può essere necessario per evitare al ragazzo traumi psicologici e difficoltà relazionali in caso di orecchie a sventola”.

“Del resto, gli interventi di chirurgia estetica non sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale a meno che il ricorso al bisturi non sia motivato da valide e certificate ragioni di disagio psicologico. Più che la personalità tout court, la chirurgia estetica può aiutare a migliorare la propria autostima e il proprio senso di adeguatezza. Se la ricerca della perfezione diventa eccessiva, allora il problema è di natura psicologica e il chirurgo dev’essere in grado di anteporre il proprio interesse economico alle esigenze di tutela del paziente.”

Rischi della chirurgia estetica per i giovani e adolescenti

corrono ragazzi e ragazze che decidono di affidarsi alla chirurgia estetica in una fase cosi delicata dello sviluppo psico-fisico? Anche perché la domanda è tanta e finisce spesso per ingolosire truffatori e venditori di fumo che non sembrano preoccuparsi troppo della salute dei loro pazienti. Come si sceglie lo specialista giusto? E come dovrebbe comportarsi uno specialista onesto di fronte alla richiesta del giovane di ricorrere alla chirurgia?

“Il rischio principale è che l’operazione di chirurgia estetica possa essere compromessa (o il suo risultato modificato) dai cambiamenti che il corpo del paziente ancora attraversa con lo sviluppo. Ecco perché la stragrande maggioranza degli interventi dev’essere effettuata quando lo sviluppo è compiuto: non è una questione meramente anagrafica, che al compimento del 18esimo anno sdogana ogni intervento, ma di buon senso.”

“Il buon chirurgo dev’essere anche un buon psicologo, capace di parlare al paziente con il giusto mix di rigore scientifico e comprensibilità. Deve saper ascoltare e dare le risposte con realismo, senza creare illusioni né alimentare speranze. Per noi non è sempre facile capire fino in fondo cosa desidera la persona che abbiamo sul tavolo operatorio, come questa intende perseguire e percepire la propria ricerca della bellezza: è un lavoro di avvicinamento, immedesimazione, empatia. Uno sforzo costante di astrazione dai criteri e dai gusti personali e di sostituzione con quelli del prossimo. Il chirurgo dev’essere in grado di dire di no, quando occorre, anche se ciò significa rinunciare al proprio guadagno.”

La bellezza nella chirurgia estetica e per Mario Dini

Cos’è la bellezza per lei? Ci sono consigli “pratici” di bellezza benessere che si sente di dare ai nostri ragazzi? Specie a chi sta valutando l’ipotesi ritocchino dell’operazione di chirurgia estetica.

“Potrei esordire dicendo cosa per me non è la bellezza. Non è matematica, ad esempio, nonostante alcuni studiosi abbiano cercato le proporzioni matematiche dell’avvenenza, canoni della bellezza del viso e del sorriso. Personalmente non considero affatto la matematica come chiave di lettura ideale per cogliere o codificare l’essenza stessa della bellezza. Nell’antichità sono state elaborate teorie diverse, la più nota delle quali sosteneva che il volto “perfetto” fosse quello con uguale proporzione tra la fronte, il naso e la distanza tra il mento e la radice del naso. Un terzo di ognuno, insomma, e la magia è fatta”.

“Col passare dei secoli pittori, scultori e in tempi più recenti persino chirurghi plastici hanno studiato nuovi percorsi alla ricerca dei lineamenti ideali. Ma è proprio questo, l’errore di fondo. I lineamenti ideali non sono reali, e se anche lo fossero non è affatto detto che vengano percepiti come gradevoli o interessanti. La bellezza non è ricerca di un ideale, di un canone cui uniformarsi: un naso “sproporzionato” può essere bello lo stesso, e di certo sarà più interessante di uno che rispecchia pedissequamente formule matematiche elaborate ad hoc”.

“Come chirurgo, per bellezza intendo ciò che il nostro corpo e il nostro cervello riconoscono gradevole in base alle esperienze che ognuno ha vissuto: anche nella società dell’immagine, il fattore soggettivo è troppo importante per poter rientrare nelle proporzioni vuote di un’attrattività teorica. Un consiglio? Ricordare sempre che la bellezza è altra cosa dall’attrattività: spesso si tende a riconoscere la bellezza proprio nella simmetria delle forme, ma parlerei di armonia più che di simmetria perché in natura questa è illusoria, apparente, finta.”

“Troppa perfezione non esiste nemmeno in natura, ed è per questo che un eccesso di simmetria viene percepita dall’occhio umano come qualcosa di innaturale, dunque da guardare con sospetto. Un ultimo consiglio: trattandosi di chirurgia, occorre non sottovalutare la natura e i rischi di ogni intervento e affidarsi unicamente a uno specialista che operi in strutture debitamente attrezzate e autorizzate. Una corretta informazione è il primo passo per effettuare una scelta consapevole e responsabile.”

a cura di Matteo Napoli

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto