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Parentopoli, raccomandazioni e nepotismo universitario: il punto di Laforgia

Redazione Controcampus 2 Maggio 2013
R. C.
21/11/2024

Fenomeno parentopoli e raccomandazioni nelle Università: denunce ed inchieste, il punto dei rettori e degli studenti.

Le accuse sono ormai ben note: alcuni atenei italiani non sarebbero del tutto avulsi dalle piaghe sociali inerenti alle raccomandazioni universitarie ed al nepotismo.

Ad inasprire la querelle, poi, è un altro dato a dir poco deleterio: il calo delle iscrizioni. Secondo recenti stime, negli ultimi 8 anni, le università italiane avrebbero perso più di 70 mila nuovi iscritti.

Le cause di tale calo, probabilmente, sono molteplici: si va dall’aumento delle tasse d’immatricolazione a politiche non del tutto esemplari.

Ad ogni modo, secondo diverse correnti di pensiero, ad irretire il sistema universitario sarebbe, al di là di ogni altra causa, la questione parentopoli.

Una piaga, tra l’altro, raccontata in maniera esemplare nel libro-denuncia “Parentopoli. Quando l’università italiana è affare di famiglia” scritto dal giornalista Nino Luca.

Parentopoli: una piaga sociale che riguarda diversi Atenei – Sebbene sia doveroso sottolineare l’esistenza di un problema etico e morale, è altrettanto doveroso affermare che non tutte le università italiane debbano, necessariamente, essere caratterizzate da tale fenomeno.

La questione Parentopoli è una piaga che non va interpretata attraverso modalità di pensiero d’impronta generalizzante. Se da un lato appare corretto affermare che alcune Università siano state coinvolte in diversi scandali, dall’altro lato, invece, risulta doveroso, ricordare l’esistenza di atenei del tutto lontani da simili fenomeni.

Statistiche significative provengono da una ricerca di Stefano Allesina, ricercatore italiano dell’università di Chicago, i cui riscontri sono a dir poco allarmanti. Lo studio è basato su un metodo scientifico che mira a stabilire quali cognomi, in un determinato ateneo, si ripetono con maggiore frequenza.

Parentopoli nelle università: classifica degli atenei con più raccomandati e raccomandazioni

Le informazioni provengono tutte dal Ministero dell’Istruzione e si basano su un campione di circa 61.000 professori. È chiaro, va premesso, che per rilevare la gravità del fenomeno nepotistico non è sufficiente soffermarsi sulla ripetizione di un singolo cognome, in quanto i docenti senza legami di parentela, ma con lo stesso cognome non mancano.

Non meno preoccupanti appaiono i rilevamenti relativi alla distribuzione delle “allegre famigliole” nella penisola. In questa circostanza, la ricerca mira ad individuare i cognomi uguali negli stessi ambiti disciplinari.

Il risultato è che non si salva proprio nessuno, ma in testa alla graduatoria degli atenei caratterizzati dal fenomeno parentopoli, si collocano diverse università meridionali. Lo studio rivela inoltre che le probabilità di incappare nel fenomeno aumentano spostandosi verso il meridione piuttosto che il contrario. Non che il nord sia esente da critiche, ma il dato appare (purtroppo) oggettivo.

Ecco le prime dieci posizioni della classifica, con indicata la frequenza dei cognomi che viaggiano in “coppia” (quando va bene):

  • 1 – Libera Università Mediterranea «Jean Monnet»,   Casamassima, Bari: 1,681
  • 2 – Sassari: 1,306
  • 3 – Cagliari: 1,239
  • 4 – Suor Orsola Benincasa – Napoli: 1,094
  • 5 – Catania: 1,05
  • 6 – Uke Enna: 0,701
  • 7 – Università della Calabria: 0,695
  • 8 – Messina: 0,694
  • 9 – Mediterranea di Reggio Calabria: 0,678
  • 10 – Roma Foro Italico: 0,673

È una questione che si porta con sé tanti strascichi: storie di pressioni, di baroni, di concorsi truccati e di persone capaci messe alla porta senza motivo, per fare spazio a chi è meno bravo ma meglio “agganciato”.Non è roba da poco, basti pensare che il giovane Gianmarco Daniele ci ricavò un’inchiesta per la sua tesi di laurea, nel 2010.

Parentopoli e raccomandazioni universitarie da sud nord Italia

Le prime bordate erano per Bari, dove veniva smascherato un meccanismo nepotistico marcio ed inquietante. A cominciare dalla rete di parentele riguardanti la famiglia Massari: i fratelli Lanfranco, Gilberto e Giansiro, ad Economia, i casi più eclatanti presi in considerazione, ma anche i figli di Lanfranco (Francesco, Stefania, Antonella), tutti e tre a loro volta “accasati”.

Sempre a Bari, ed anche in questo caso ad Economia, si facevano rispettare i ben sei membri della famiglia Dell’Atti, ma si difendevano bene anche i parenti dell’ex preside Girone: Gianluca e Raffaella (che porta con sé in dote il marito), preceduti dai genitori Giovanni e Giulia.

Restando alla Puglia, ma spostandoci a Foggia, spiccava il curioso caso di Alessandro Muscio, assunto ad Agraria mentre il rettorato del padre, Antonio, stava per scadere. Ma qui, tra generi, madri e sorelle, si contavano ben 7 i parenti dell’ex rettore.

Se il sud appariva messo male già allora, neppure il centro se la passava poi così bene. Specie la capitale, con più di un “casato” illustre. Tra i nomi di rilievo, l’odontoiatra Giovanni Dolci, capace di portare con sé il figlio a Tor Vergata, mentre moglie e genero di Dolci trovavano spazio alla Sapienza.

Una delle inchieste più eclatanti riguardava l’ateneo di Palermo (230 famiglie segnalate nello studio), dove addirittura capitava che ad ogni facoltà si potesse associare una famiglia differente. Qualche esempio: i Gianguzza a Scienze e Medicina, i Galasso a Legge, i Vetro a Matematica, i Carapezza a Lettere, i Fazio a Economia.

C’era anche chi più o meno ne usciva incolume: gli atenei di Trento, Milano-Bicocca, Padova e Verona, più il Politecnico di Torino, erano le università meno compromesse. Qui neanche l’ombra di centro e sud, e non è certo un caso.

Le Iene sul fenomeno delle parentopoli e raccomandazioni all’Università

Ironia della sorte, l’Università di Palermo è finita nel mirino di un’altra indagine su parentopoli, più recente e realizzata dalle Iene. Ai casi già menzionati, va qui ad aggiungersi quello del preside di Architettura, il professor Milone, i cui figli insegnano entrambi nella stessa facoltà. Ma si ripassa anche dalla Sapienza, alla scoperta della dinastia del rettore Luigi Frati (moglie e due figli nella facoltà di Medicina).

Sempre tramite Le Iene, un ultimo scandalo parentopoli è stato scoperto all’università di Messina: oltre al figlio del rettore Tommasello troviamo, fra gli altri, i Tommasini, i Tigano, i Teti, i Giuffrida, i Berlingò. Ma in questo come in altri casi, va aggiunto che non sono certo coinvolti solo i consanguinei: ci sono infatti mogli, generi e nuore, tanto per non farsi mancare nulla.

E si potrebbe andare avanti. È doveroso precisare che il discorso prescinde dalle capacità di ogni singolo docente: a nessuno, pur “imparentato”, va negata l’opportunità di partecipare ad un concorso per un ateneo dove ha già lavorato un genitore, magari andando ad occupare la stessa cattedra.

Eppure, la tentazione è sempre la stessa, ovvero ritenere questi ultimi dei casi isolati, buoni come specchietti per le allodole ma non in grado di celare un fenomeno che rischia di precludere una marea di opportunità a persone ben più meritevoli.

Il rettore Laforgia su parentopoli e raccomandazioni universitarie
Rettore La Forgia

Rettore La Forgia

Prof. Laforgia, qual è la Sua opinione in merito all’eterna questione delle parentopoli universitarie italiane?

“Parentopoli e nepotismo sono malattie italiane e l’Università ne è afflitta in percentuale corrispondente. Si può obiettare che l’Università non può permettersi che parenti impreparati entrino e danneggino generazioni di studenti, ma se i parenti sono bravi non vedo alcuna problema al loro inserimento a parità di opportunità con gli altri, senza alcun privilegio.”

“Se questo ragionamento, che spesso leggo sui giornali, avesse avuto forza di legge nel secolo scorso, l’umanità non avrebbe potuto godere delle scoperte dei due coniugi Curie, entrambi insigniti con il premio Nobel, e neppure delle scoperte fatta dalla loro figlia, anch’essa conquistò il premio Nobel separatamente dai suoi genitori.”

“Insomma le cose non devono essere estremizzate ma ogni caso va affrontato e analizzato. Esiste una sola regola da rispettare ciecamente: nell’Università devono entrare solamente i migliori, senza eccezioni.

Se si rispettasse questa regola, non vi sarebbero eccezioni ed equivoci e il sistema universitario potrebbe solo ricavarne vantaggio. Attualmente nel nostro Paese la raccomandazione ha un peso straordinario, troppe cose funzionano male per questo. In posti strategici sono finite persone inadeguate e questo peggiora tutto il Paese danneggiando la nostra competitività internazionale. Ma questo dannoso fenomeno è nazionale non universitario.”

“Chi raggiunge obiettivi che non merita senza alcuno sforzo, poi pretende di salire sempre più in alto perché viene preso da delirio di onnipotenza. In questo modo lasciamo che l’ignoranza attiva non si vergogni più e occupi il nostro Paese pervadendolo nei gangli più delicati. Oggi stiamo vivendo proprio questa fase e occorre fermare l’ignoranza attiva ovunque si sia installata prima che sia troppo tardi.”

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto