Da colui, per intenderci, che per primo, nel 1974, ebbe la felicissima intuizione di trasferire la titolarità delle biblioteche statali al Ministero dei Beni Culturali, aprendo di fatto le porte all’autonomia “bibliografica” degli atenei italiani e alla modernizzazione di raccolte, fondi, scaffali, in sintonia con le esigenze di informatizzazione e digitalizzazione che si affacciavano sul mondo dell’università e della ricerca italiana: da sarcofaghi inesplorabili e cripte polverose del sapere, le biblioteche statali si trasformano in centri culturali dinamici, interattivi, vitali gestiti in prima persona dalle università stesse, cui si affidava non solo la tutela e la conservazione, ma anche e soprattutto la valorizzazione e la fruibilità massima dei patrimoni librari e (recentemente) digitali, con l’obbligo programmatico di salvaguardare la sacralità del diritto allo studio e la democraticità dell’accesso ai materiali di interesse culturale e storico.
I sistemi bibliotecari Nazionali – Antiche e moderne. Tecnologiche e tradizionali. Ma tutte a loro modo suggestivi presidi di civiltà, cultura, libertà, le numerosissime biblioteche d’ateneo (distribuite per poli, facoltà, dipartimenti ecc) presenti sul territorio nazionale disegnano uno scenario composito e variegato, la cosiddetta “galassia” del Sistemi Bibliotecari d’Ateneo, organizzazioni bibliotecarie, cioè, che fanno capo alla specifica istituzione universitaria, che a sua volta rientra nell’organizzazione generale del MIUR.
Gli SBA rappresentano oggi una fetta assai consistente dei cosiddetto Sistemi Bibliotecari Nazionali, un progetto di informatizzazione delle biblioteche promosso nel 1979 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MBCA) e realizzato dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU) in vista di un progressivo superamento del frazionamento tra le strutture bibliotecarie del paese. Lo scopo? Costituire una rete infrastrutturale di biblioteche e servizi all’utenza, unificate attraverso un catalogo unico nazionale del patrimonio librario delle biblioteche italiane (l’OPAC) e la cooperazione tra le biblioteche statali, comunali, universitarie, accademie ed istituzioni pubbliche e private operanti in diversi settori disciplinari. Ma cos’è nello specifico un SBA?
Funzioni fondamentali dei Sistemi Bibliotecari Universitari – Si tratta di un insieme coordinato di strutture e servizio erogati dall’università (compatibilmente alle risorse umane e finanziarie a sua disposizione) allo scopo di garantire a studenti, docenti, ricercatori, ma anche utenza privata, un valido supporto alla didattica e alla ricerca, con l’obiettivo e l’impegno ad ampliare quanto più possibile fruizione, accessibilità e qualità/quantità del patrimonio bibliografico e documentale attraverso tutti i supporti attivabili, sia tradizionali che moderni (es. procedure automatizzate).
Le responsabilità dei sistemi bibliotecari – Ne deriva una fitta serie di obblighi “collaterali”: progettare piani di sviluppo sostenibili e a misura di utenza, assicurare un’efficace comunicazione interna ed esterna, stabilire relazioni e scambi con i Sistemi Bibliotecari nazionali ed internazionali e, non ultimo, provvedere alla formazione e all’aggiornamento professionale del personale bibliotecario in maniera flessibile e progressiva.
Le biblioteche coinvolte nella rete dei sistemi bibliotecari rappresentano dei “poli locali”, composti da un insieme più o meno numeroso di “aree”. Aree a loro volta organizzate sulla base della distinzione tra compiti di indirizzo scientifico (umanistica, scientifica, giuridica, delle arti, delle scienze politiche, sociali, della formazione, ecc), e compiti di carattere gestionale (amministrativi, bibliotecnici e biblioteconomici). Modalità organizzative, competenze e composizione degli organi dei sistemi bibliotecari e delle singole biblioteche sono definite con chiarezza nell’apposito regolamento di Ateneo. Organo di governo fondamentale è per tutte il Consiglio centrale dei sistemi bibliotecari.
I principali servizi offerti dai Sistemi Bibliotecari di Ateneo – Le procedure dei sistemi bibliotecari offrono ai singoli SBA la possibilità di operare in perfetta autonomia attraverso un sistema di catalogazione integrato, funzionante su base nazionale, il Catalogo OPAC, che consente ad ognuno l’accesso libero e gratuito ad oltre 12.568.642 notizie bibliografiche, corredate da 64.616.719 localizzazioni (dati in costante aggiornamento). Grazie a questa tecnologia di “sharing” ogni documento viene catalogato una volta soltanto da una qualsiasi delle biblioteche aderenti alla rete , che lo condivide con le “consorelle”. Alle altre, per catalogare e reperire il medesimo documento, non resterà che catturarne la descrizione bibliografica già presente nel database centrale, aggiungendo semplicemente la propria localizzazione.
Cataloghi collettivi di Ateneo nei sistemi bibliotecari – Ma esistono anche Cataloghi collettivi di Ateneo, che consentono una ricerca più circoscritta: basta digitare il testo, la rivista, la pubblicazione che desideriamo all’interno del motore di ricerca e verificare la disponibilità del record nello apposto database di ateneo.
[adsense]
Quali sono i principali servizi forniti dai sistemi bibliotecari – Si tratta, in linea di massima, di servizi assai comuni, standard, erogati “d’ufficio” da tutte le Biblioteche di Ateneo:
-
Consultazione (l’utente può, compilata l’apposita richiesta scritta, accedere agli scaffali e servirsi dei volumi che desidera consultare nelle apposite sale dedicate alla lettura)
- Prestito (l’utente può prelevare uno o più testi, a seconda della fascia di utenza di appartenenza, e servirsene fuoridi dalla biblioteca per periodi di tempo rigorosamente stabiliti. Pena diffide e sospensioni)
- Rinnovo del prestito (effettuabile di persona al banco prestito, ma sempre più spesso per via telematica o via telefonica)
- Prestito Intra-Ateneo (l’utente può chiedere ed ottenere libri da biblioteche ubicate in campus distanti, a particolari condizioni)
-
Prestito Interbibliotecario (ILL) (permette all’utente di ricevere in prestito documenti posseduti da biblioteche di altre università o enti italiani e stranieri e a biblioteche esterne ed enti culturali italiani e stranieri di richiedere in prestito documenti posseduti dalle biblioteche di ateneo. Per ogni documento l’Università stabilisce un quantitativo massimo di richieste ed applica un rimborso spese, a copertura del servizio, per oneri postali ed eventuali rimborsi richiesti dalla biblioteca prestante)
- Document Delivery (DD) (gli utenti hanno possono reperire copie di articoli o parti di documenti posseduti da biblioteche di altri enti e viceversa, enti e biblioteche esterne possono richiedere il materiale alla biblioteca titolare. Fermi restando quantitativi massimi di richieste, modalità di pagamento, tempi di attesa e sanzioni)
-
Servizio Fotocopie (un servizio a pagamento per la riproduzione di parti di documenti tramite macchine fotocopiatrici self-service, accessibile tramite l’acquisto di tessere acquistabili all’apposito distributore)
- Ricerca Bibliografica (un servizio gratuito di consulenza, ricerca e documentazione bibliografica erogato gratuitamente, su prenotazione, ad utenti istituzionali ed esterni. Un incaricato effettua ricerche bibliografiche complesse, redige bibliografie segnaletiche ed analitiche, attraverso l’utilizzo delle risorse elettroniche di ateneo, fornendo al contempo assistenza nella consultazione delle banche dati e nel reperimento delle informazioni in rete)
- Reference o Consulenza agli utenti (un servizio di front office “specialistico”, che la biblioteca offre ai suoi utenti relativamente ai servizi forniti in presenza e da remoto, istruzioni e modalità di ricerca sul catalogo di ateneo, assistenza nella redazione e redazione di bibliografie, localizzazione di monografie e periodici disponibili in altre biblioteche, localizzazione dei materiali, consulenza “contenutistica” per la ricerca di informazioni su siti Internet ecc)
A cura di Matteo Napoli