Parliamo ovviamente di adempimenti fiscali e delle immancabili scadenze che ogni anno attendono al varco il bravo contribuente italiano e che, volenti e non, ci terranno compagnia fino alla fine di questo 2013.
Scadenze fiscali 2013 ed adempimenti. L’ansia dei contribuenti. Il perchè? – Un’ansia fiscale, quella italiana, sempre più diffusa ma comprensibile. La situazione è sotto gli occhi di tutti: gli adempimenti si fanno sempre più lunghi e numerosi e le scadenze fiscali sempre più brevi e costipate in lassi di tempo serratissimi. Arrivare puntuali all’appuntamento, insomma, non è mai stato faticoso come ora. La gran parte dei contribuenti italiani va avanti come può, stoicamente, schiacciata sotto la fitta mole degli scadenze fiscali.
La stessa Corte dei Conti, solo qualche giorno fa, ha squadernato i numeri della pressione fiscale nel nostro paese, rilanciando l’attenzione su un’emergenza che non ha pari in nessun Europa (3 punti sopra la media europea): la pressione fiscale sulle famiglie e i cittadini nello Stivale ha oggi raggiunto il 44,6%, livelli mai visti dal 1990, mentre quella sulle imprese si attesta al 68,3%.
Scadenze fiscali ed adempimenti. La crisi della compliance italiana – Non solo: stando ai rapporti, l’Italia ha confermato anche per questo 2013 il poco invidiabile primato della compliance più pesante d’Europa. Tradotto: gli adempimenti più insostenibili (per cittadini ed imprese) sono made in Italy, a dispetto di correttivi e proroghe continui e di quella semplificazione legislativo-amministrativa tanto invocata dallo stesso decreto del fare. Un numero esorbitante, come denunciato a più riprese anche da commercialisti e mediatori finanziari, che soffoca nelle spire del fisco più intransigente il povero contribuente italiano, rendendo inutile ogni tentativo di creare un rapporto più disteso e lineare tra fisco e cittadinanza. In più vanno considerati i cosiddetti costi di scadenze fiscali, che in termini di tempo, di sforzo e di denaro, rappresentano ancora oggi l’ostacolo principale ad un adempimento cosiddetto “spontaneo” alle scadenze fiscali.
Scadenze fiscali 2013 Decreto del fare e Riforma della legge tributaria – Al centro del dibattito, in attesa della “pioggia di semplificazioni” annunciate dal decreto del fare, c’è dunque la non più rinviabile esigenza di una riforma strutturale del fisco, capace di sburocaratizzare e snellire il sistema in vista di un progressivo abbassamento delle tassazioni. Una sfida non certo semplice quella che pende sulla testa di Letta: ripensare la legislazione tributaria del nostro paese (ad oggi troppo farraginosa e complessa) ed, insieme, gettare le premesse di un dialogo che spieghi in modo finalmente trasparente ciò che il fisco si aspetta dai contribuenti, rendendo l’adempimento più facile da assolvere.
Ma c’è ancora un altro nodo importante da sciogliere: l’evasione fiscale. La fretta di Equitalia di recuperare le liquidità sommerse e la rigidità in materia di adempimenti e scadenze, come avverte la stessa Agenzia delle Entrate per bocca del Direttore Attilio Befera, se da un lato tira la stangata al “cattivo evasore”, dall’altro rischia seriamente di stressare oltremisura il contribuente onesto. In un paese ad alta evasione come il nostro (l’evasione fiscale costa all’Italia oltre 180 miliardi di euro all’anno, complice anche la crisi economica) pretendere puntualità e monitorare dichiarazioni, adempimenti ecc per intervenire laddove esistono sacche “importanti” di evasione è prioritario e vitale, ma questa politica spinta all’estremo rischia di innescare, per assurdo, l’effetto opposto: mettere sotto scacco il contribuente onesto, sottoposto oggi ad uno stress fiscale che assomiglia sempre più ad una vera e propria lotta per la sopravvivenza. I cosiddetti evasori buoni, coloro che non pagano perché oggettivamente impossibilitati ad adempiere. Una situazione di inflessibilità che, oltrettutto, comporta dei costi per il contribuente già solo per predisporre la documentazione necessaria ad onorare gli adempimenti. Di qui quella difficoltà a rispettare le scadenze.
Scadenze fiscali, certezze e trasparenza – I contribuenti dello Stivale, intanto, spingono per una riforma votata ad una certezza e ad una stabilità maggiori, che permettano un gestione più serena degli adempimenti. La parola d’ordine è semplificare i processi. Ad esempio ripensando il Testo Unico delle imposte sul reddito attraverso interventi d’urgenza che, si sostiene a più voci, garantirebbero nuova linfa all’occupazione e alla crescita del welfare italiano.
Scadenze fiscali: Le principali scadenze ed adempimenti – In attesa allora che il discorso politico faccia la sua parte e che l’attesissimo Decreto del fare assuma finalmente la sua fisionomia definitiva, cerchiamo di mettere ordine nella “jungla tributaria” italiana ricapitolando, uno ad uno, tutti i principali appuntamenti fiscali previsti per l’anno di grazia 2013, nello specifico quelli che maggiormente angosciano il contribuente italiano.
Ecco tutte le scadenze fiscali e gli adempimenti principali che dovete ricordare
- Modello 730: Per il modello 730 sono quattro le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni a seconda del modello e della modalità di presentazione:
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- 30 aprile per il 730 presentato al proprio sostituto di imposta (al datore di lavoro);
- 31 maggio per il 730 presentato al CAF o a un professionista abilitato;
- 30 giugno per il modello Unico in versione cartacea;
- 30 settembre per il modello Unico in versione telematica.
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Ricordiamo che chi non riuscisse a presentare nei termini il modello 730 può comunque compilare e trasmettere il modello Unico.
- Modello Unico: La presentazione del modello cartaceo andava effettuata entro il 30 giugno. In compenso c’è ancora tempo per la presentazione telematica: scadenza il 30 settembre. Per “l’autocompilazione”, invece, è opportuno registrarsi ai servizi telematici del Fisco e scaricare i software di compilazione. Per inviare la domanda servitevi degli stessi servizi telematici. Per la compilazione “manuale”, il riferimento è al modello cartaceo, che va compilato e consegnato direttamente in Agenzia.
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- Modello Unico: 3.
- IRPEF: Per quanto riguarda l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) occorre fissare tre scadenze (la prima è già trascorsa):
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- 17 giugno per il versamento del saldo 2012 e del primo acconto 2013 (è possibile pagare anche a rate da versare entro il 2 dicembre);
- 16 luglio per il versamento di saldo e acconto con la maggiorazione dello 0,40%;
- 2 dicembre per il versamento del secondo acconto 2013.
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- Modello IRPEF: 3.
In caso abbiate compilato il 730, non siete tenuti a rispettare le scadenze dei versamenti in quanto il tutto avverrà direttamente in busta paga. Per gli immobili tassati con l’IMU, è prevista per quest’anno l’esenzione dall’IRPEF.
- TARES: Nota a parte per la TARES (“Tassa Rifiuti E Servizi”, o anche RES, più propriamente “Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi”), la nuova e già contestatissima tassa che ha soppiantato TARSU e altri tributi locali. Allo stato attuale non esiste alcuna scadenza univoca. Stesso discorso per il numero delle rate da versare: ogni comune decide autonomamente. Per tutte le informazioni del caso, è bene perciò rivolgersi al Comune in cui è sito l’immobile per conoscere le date deliberate. Ricordiamo che dal 2014 le scadenze diverranno identiche su tutto il territorio nazionale e che il pagamento avverrà in quattro rate (gennaio, aprile, luglio e ottobre).
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- IMU: Capitolo IMU (imposta municipale propria), la tassa più chiacchierata del momento. Come sappiamo, il Governo Monti, attraverso la celebre “manovra Salva Italia”, ha modificato la natura dell’imposta rendendola di fatto un’ICI sulle abitazioni principali. L’abitazione principale, la casa “a disposizione”, le unità non locate o non affittate e quelle a uso promiscuo del professionista non concorrono a formare il reddito imponibile, per cui decadono gli oneri sui renditi fondiari ed insieme gli oneri nei confronti dei soggetti Irpef (effetto sostitutivo IMU-IRPEF). Intanto essendo in attesa di riforma, l’imposta municipale propria è da ritenersi sospesa fino al 16 settembre 2013.
Rispetto al 2012 le nuove regole per il versamento prevedono che non sia più calcolata la quota per lo Stato (eccetto che per i fabbricati produttivi). La metà che spettava allo Stato è stata soppressa per tutti gli immobili (esclusi gli immobili di categoria D). Da quest’anno, cioè, nel modello F24 non serve più distinguere l’importo da pagare tra codice tributo spettante al comune e tributo spettante allo Stato. L’acconto va versato calcolando l’imposta con le aliquote e le detrazioni del 2012 (non la base imponibile), indipendentemente, cioè, dalla pubblicazione o meno delle delibere comunali nel sito delle Finanze.
Scadenza per il versamento dell’acconto Imu giunta il 17 giugno scorso.
Per la seconda rata (il saldo) la scadenza da ricordare è, invece, quella del 9 Novembre. Questo il nuovo termine entro cui i Comuni devono inviare delibere Imu alle Finanze in vista del saldo del 16 dicembre.
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