Il 20 giugno scorso, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato l’attesa Circolare che, in esecuzione del decreto del 6 marzo 2013, disciplina modalità e criteri di concessione delle agevolazioni per promuovere le Startup nelle regioni meridionali.
StartUp
Agevolazioni incentivi e finanziamenti startup alle imprese: Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania
Le risorse finanziarie stanziate ammontano a complessivi 190 milioni di euro: 100 milioni derivanti dai “progetti coerenti”, così come individuati nella relazione finale di esecuzione del Programma presi dal Operativo Nazionale “Sviluppo Imprenditoriale Locale”
2000 2006, per il finanziamento della misura di cui al Titolo II, e i restanti 90 milioni di euro “presi” dal Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” FESR 2007-2013 e sulle risorse del Piano di Azione Coesione, per il finanziamento della misura di cui al Titolo III.
L’importo annuo complessivo del contributo concedibile in favore di ciascuna impresa per le startup sarà di 200 mila euro, da erogare nell’arco di 4 anni, decorrenti dalla data di presentazione della domanda, per un massimo di 50 mila euro annui. Nel caso di startup innovative, il decreto – così come specificato dalla Circolare al punto 9.2 – prevede delle soglie più alte.
L’erogazione del beneficio per le startup avverrà in quattro quote annuali, che andranno a rimborsare i costi effettivamente sostenuti nel quadriennio successivo alla presentazione della domanda.
I soggetti beneficiari delle startup devono possedere i seguenti requisiti:
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a) essere costituite da almeno 6 mesi alla data di presentazione della domanda. Le agevolazioni, però, possono essere richieste anche da persone fisiche, a condizione che la società sia costituita entro 30 giorni dall’ammissione al finanziamento;
- b) essere società di piccola dimensione, conformemente alla definizione del Regolamento GBER;
- c) la sede legale e operativa deve essere in una Regione meridionale (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia);
- d) devono essere costituite in forma societaria (incluse le società cooperative). Non è necessario, quindi, che si tratti di start-up innovative;
- e) la compagine societaria deve essere composta, in maggioranza assoluta numerica e di partecipazione, da persone fisiche;
- f) devono essere costituite e iscritte al Registro delle imprese. In caso di start-up innovative, devono essere iscritte alla sezione speciale.
Il decreto sulle startup prevede anche le si tratti di società “virtuose” o, per meglio dire, di società che non versino in condizioni patologiche. Sono infatti previsti quali ulteriori prerequisiti:
- a) non essere in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali;
- b) non aver ricevuto e non rimborsato gli aiuti individuati come illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- c) essere in regola con la normativa lavoristica, edilizia, urbanistica e di salvaguardia dell’ambiente;
- d) non essere destinatarie di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni pubbliche (non sono incluse le rinunce);
- e) essere in regime di contabilità ordinaria.
Le domande per le startup potranno essere presentate a partire dal 4 settembre.
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