Il bonus maturità era stato introdotto nel 2007 per entrare in vigore quest’anno.
L’ex ministro Profumo aveva introdotto il bonus maturità tramite un decreto ministeriale ed era così entrato in vigore ad aprile.
Il Ministro Carrozza sulla scia del ministro aveva approvato l’ex-decreto.
Il bonus maturità, avrebbe rappresentato l’ennesimo mezzo per creare differenze fra gli studenti. Per rendere l’Università un luogo per pochi. Avrebbe creato nuovi privilegi e nuove iniquità. Ma a rendersi conto ”dell’inadeguatezza del Bonus” (riproponiamo una frase del Presidente Letta a tal proposito) erano stati in molti: dall’UDU al Movimento 5 stelle, persino il Ministro Carrozza ha finito per affermare ”Creava troppe differenze” .
Dopo la cancellazione dei bonus maturità per decreto riportiamo le dichiarazioni del deputato Francesco D’Uva.
“Sono lieto che oggi il Consiglio dei Ministri abbia deciso di abolire il bonus maturità. È bene ricordare ai cittadini che, quando ancora una misura del genere non era all’ordine del giorno da parte della maggioranza, il MoVimento 5 Stelle aveva già presentato un’interpellanza in data 1º agosto 2013 di cui mi ero fatto promotore”. – Lo dichiara il deputato del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva, membro della commissione Cultura, Scienza, Istruzione. –
Abbiamo intervistato il deputato 5 stelle per ulteriori chiarimenti sia sull’approvazione del decreto sia sulle dichiarazioni dallo stesso lasciate circa il bonus maturità. Deputato, cosa ne pensa dei bonus maturità?
“l bonus maturità che, come saprà, è stato approvato dal Ministro Carrozza sulla scia dell’operato del Ministro Profumo crea disparità non solo fra gli studenti di licei ed istituti con indirizzo differente ma anche fra le scuole superiori con lo stesso indirizzo. Il discorso non può fermarsi solo alla prospettiva didattica. Insomma l’80 conseguito da uno studente in una determinata scuola non è lo stesso conseguito da uno studente di provenienza sociale, scolastica e ambientale differente.”
In che senso il bonus maturità crea differenze?
“Non viene rispettata quella tanto agognata meritocrazia che è spesso invocata dal Ministro Carrozza, gli studenti con un simile sistema di acquisizione di crediti si trovano ad essere penalizzati anche in Istituti con lo stesso indirizzo. Non si tiene conto dei diversi percorsi di studio affrontati dagli studenti, delle diversità ambientali e sociali, ci si limita a valutare non quello che è il reale percorso scolastico di ogni studente, quanto il mero risultato finale ottenuto a seguito della prova di maturità.”
Il Deputato D’Uva ci racconta perfino la sua esperienza di studio durante il quinquennio liceale. Qui non ci dilungheremo, parafrasando le sue parole possiamo affermare che le differenze evidenziate dal Deputato non riguardano la sola prospettiva didattica ma anche quella sociale, regionale e perfino politica in cui lo studente è inglobato.
Visto che ha parlato di meritocrazia, cosa ne pensa oltre al bonus, del test d’ingresso a numero chiuso?
“Gli Indirizzi a numero chiuso non rientrano nella nostra idea di meritocrazia, se vogliamo utilizzare il termine, ma è anche vero che in questo momento non posso proporle un disegno di scuola differente. Infatti in questo periodo siamo stati oberati di lavoro, soprattutto nel campo dell’Istruzione, per questo non ci sono ancora proposte ”concrete e materiali” da poterle illustrare. Sicuramente abbiamo un’immagine di Scuola diversa. L’abolizione del numero chiuso è solo una di tante idee. Ma si aspetta di avere una concretizzazione condivisa del pensiero di ogni aderente al Movimento.”
Non c’è nulla da anticipare?
“Nulla che sia scritto dal Movimento anche se è evidente che l’idea condivisa sposi il decreto sulla cancellazione dei bonus. Purtroppo le nostre interpellanze, come capita spesso, non hanno avuto risposta. Non è importante che la cancellazione dei bonus sia collegata alle nostre proteste quanto che sia stata approvata.”
Crede che il decreto e le dichiarazioni del Ministro Carrozza e del Presidente del Consiglio G.Letta si fondino proprio sulle rimostranze e le provocazioni del Movimento Cinque Stelle? O crede che ci sia stato semplicemente un cambio di rotta improvviso ?
“Non credo che il Movimento possa prendersi il merito del decreto, come le ho detto, ma posso dire con sicurezza che non è impossibile che a far riflettere sia stato il polverone alzato dalle nostre dichiarazioni. Le nostre come quelle di molti studenti il cui scontento era tangibile. E’ anche vero che l’inadeguatezza del sistema dei Bonus è stato subito evidente a molti. Forse il cambio di rotta era necessario più che improvviso.”
Lei crede che il Movimento Cinque Stelle venga messo da parte a priori come ”elemento politico di disturbo”?
“Sicuramente ciò che fuoriesce dal Movimento tende ad avere meno credibilità, ma non è un caso che le nostre proteste abbiano un largo seguito. Il Movimento tende ad essere il portatore di scompiglio nel panorama politico, quindi non è difficile che sia a priori stigmatizzato nelle sue affermazioni’- Ma questa non sarebbe la nostra prima ”premonizione”. se si pensa alla risoluzione delle ”classi-pollaio”
Come mai adesso e non prima, immagino che sia una domanda che si è posto.
“Credo, come emerge dalle conversazioni e dai confronti con gli altri colleghi, che il decorso burocratico per queste questioni sia per prassi molto lungo. Questa non è una giustificazione del ritardo di tale decreto ma solo una constatazione della difficoltà del compito di un Ministro o di un deputato.”
Salutiamo il deputato e lo ringraziamo per la disponibilità e l’attenzione.