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Il divieto di fumo a scuola: prevista la multa, come fare ricorso

A. A.
24/11/2024

Arriva lo Stop Fumo a Scuola e arrivano le prima multe.

Ecco quando e dove è possibile fumare e come  fare ricorso sulle multe per fumo a scuola.

Firenze – Una studentessa del liceo Michelangelo è stata sorpresa a fumare in cortile. Subito è scattata la sanzione da 55 euro per divieto di fumo a scuola.

Questo è il risultato del disegno di legge reso esecutivo dal Ministro Carrozza e proposto a fine luglio dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il Ministro della Salute ha dichiarato:

Con il ministro Carrozza abbiamo concordato una serie di misure sulla lotta al tabagismo che anticipano quanto previsto nel ddl che abbiamo presentato prima dell’estate inserendole in questo decreto legge. Abbiamo anticipato nel provvedimento sia il divieto di fumo in tutti il luoghi pertinenti le scuole, sia le misure di divieto riguardanti la sigarette elettroniche. Ci sembrava corretto rendere operative queste norme prima dell’ inizio dell’anno scolastico. I proventi di queste sanzioni verranno reinvestiti nella prevenzione quindi nella lotta al tabagismo”.

Ampliato il divieto di fumo a scuola: viene esteso anche alle aree all’aperto, ad esempio i cortili. Vietato anche l’uso della sigaretta elettronica nei locali chiusi delle scuole. Quindi, per esclusione, all’aperto si potrà fumare la sigaretta elettronica (poiché non specificato diversamente nel decreto). Le misure per alcuni ”esagerate” rientrano nella linea della lotta al tabagismo. Le statistiche affermano che ”è più difficile iniziare dopo l’età scolastica” ed è per questo che il Ministro Carrozza si è trovata d’accordo con le nuove direttive di Lorenzin.

Abbiamo chiesto cosa ne pensassero gli studenti e i professori sul divieto di fumo a scuola:

La studentessa Daniela Criscuolo del Liceo Scientifico Sbordone si dice stupita, ”Non si può imporre agli studenti di non fumare, alcuni di noi sono fumatori già da anni, altri non ci impiegheranno molto ad additare anche i professori fumatori, si creerà un regime di polizia costante e da entrambe le parti: studenti da una parte e professori, dirigenti e segretari dall’altra. Però il provvedimento non mi spaventa e forse interessa poco anche agli altri studenti visto che i bagni saranno sempre il porto franco dei tabagisti come lo erano anche un ventennio fa.

Il Professore Umberto De Francesco insegnante del Liceo Scientifico Elio Vittorini è un ex-fumatore ma si dice convinto che una tale restrizione per quanto possa avere i sui risultati potrebbe: ”creare un clima di frustrazione che già permea la nostra professione a causa della retribuzione, delle condizioni lavorative e degli studenti. Ci troviamo ad essere punti di riferimento da emulare dal punto di vista umano e culturale, impedirci di cedere ad un vizio come il tabagismo anche fuori dall’orario lavorativo nel cortile delle strutture scolastiche potrebbe creare malcontento. Inoltre bisognerebbe incaricare persone addette ad una talevigilanza e non fare dei professori o dei dirigenti dei ”cani da guardia”.

Incertezze e malcontento tanto diffusi da far volare minacce di ricorsi sul divieto di fumo a scuola:

“Bisogna fare chiarezza” – ci dice una Professoressa del Liceo Scientifico Sbordone – La legge del 2003, passata alla storia come legge Sirchia, fa riferimento ad un regolamento che “deve prevedere che in tutte le strutture in cui le persone sono costrette a soggiornare non volontariamente devono essere previsti locali adibiti ai fumatori”. Quindi se da un lato c’è un divieto totale di fumo a scuola non sarebbe necessario creare anche delle Aree Smoking ?

Date le incertezze delle nuove regole sul fumo a scuola e dato il dilagante malcontento che alimenta i click sul web e i cinguettii su Twitter,abbiamo chiesto ad un avvocato se e come sia possibile fare ricorso per le multe sul divieto di fumo a scuola. A risponderci è stato l’avvocato Renato Guido.

Avvocato dove si può fumare e dove non è possibile farlo senza incorrere in multe per divieto di fumo a scuola?

“Secondo il Ddl di Lorenzin della Prevenzione e dei corretti stili di vita Capo IV articolo 27 il divieto di fumare è esteso anche ” alle aree all’aperto di pertinenza degli Istituti scolastici ”. Mentre il comma 1, che prevedeva il divieto di fumo in auto in presenza di minori e donne in gravidanza, è stato stralciato. Quindi rifacendoci alla precedente legge del 2003 non è possibile fumare nè all’interno delle strutture scolastiche nè all’esterno. Le zone comprese sono quelle dell’ingresso dei cortili e dei parcheggi. Durante l’orario scolastico e non visto che questi divieti non hanno un limite temporale. Quindi non si salvano i minuti ricreaticvi o dell’uscita dalle strutture. Nè dipende dalla presenza o assenza di non fumatori. Le multe variano dai 50 ai 6000 euro non si parte più dai 27,50 euro del vecchio decreto.”

Solo sigarette e tabacco o anche il palliativo della sigaretta elettronica?

“L’articolo 28 del Ddl comprende anche le sigarette elettroniche specificando anche alcune norme che ne riguardano l’uso e la pubblicità di prevenzione. Le sigarette elettroniche che hanno nicotina sono vietate ai minorenni. I produttori di questi dispositivi devono indicare la composizione dei liquidi e la concentrazione di nicotina. È vietato l’uso delle sigarette elettroniche nei luoghi chiusi scolastici. Questo è l’unico spiraglio rimasto. I tabagisti possono fumare la sigaretta elettronica all’aperto data la mancata specificazione nel Ddl.

La violazione del divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nelle scuole è sanzionata con multe da 1000 a 6000 euro.”

In che caso è possibile fare ricorso per multe sul divieto di fumo a scuola e che fare?

“Data la pubblicità enorme che si è fatta sui divieti di fumo, per i trasgressori all’interno e fuori dagli Istituti la contestazione della multa sarebbe alquanto complicata. Solo i fumatori di sigarette elettroniche che abbiano fumato negli spazi aperti hanno ” motivazioni difensive valide per il ricorso ”. Per i tabagisti tradizionali che siano stati multati si consiglia di fare attenzione ai limiti di tali aree  e alla presenza dei cartelli di divieto.  Una volta multati si può fare ricorso e l’iter non è molto semplice. Se non si hanno motivazioni valide l’unica possibilità è quella di pagare la multa”

A chi si fa ricorso per una multa sul divieto di fumo a scuola o simili?

L’unico passaggio differente del ricorso per una multa per fumo da una multa per violazione qualsiasi è la mancanza del Giudice di Pace come destinatario del ricorso. Bisogna necessariamente rivolgersi all’autorità provinciale del Prefetto.

Come si fa ricorso al Prefetto e cosa deve contenere il ricorso?

Il ricorso al Prefetto deve essere tassativamente presentato per iscritto scegliendo fra:

  1. presentare le tue motivazioni per iscritto
  2. presentare le tue motivazioni per iscritto e in più richiedere di essere sentito personalmente.

 Si trasmette il ricorso tramite l’organo accertatore:

  1. puoi consegnarlo direttamente a mano in qualsiasi ufficio degli Organi di vigilanza delle Professoni Sanitarie (deve esserti rilasciata una ricevuta con il timbro dell’ufficio comprensivo di data di presentazione)
  2. a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno (fa fede il timbro postale) all’Ufficio da cui dipende chi ti ha fatto il verbale che, a sua volta, lo trasmetterà al Prefetto competente per territorio.

Si trasmette anche direttamente al Prefetto a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno a: Prefettura -Ufficio Territoriale del Governo di… – Ufficio Depenalizzazione

Il ricorso sul divieto di fumo a scuola deve contenere almeno le seguenti indicazioni:

Ringraziamo l’avvocato che ci tiene a raccomandare che sarebbe meglio smettere di fumare invece di pensare preventivamente a come fare ricorso per eventuali multe future.

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Antonietta Amato Studentessa alla facoltà di Economia, è entrata nel mondo del giornalismo giovanissima. Ha partecipato in qualità di direttrice ad un progetto che prevedeva la diffusione locale di un giornale prodotto completamente da ragazzi, i cui proventi sono stati devoluti interamente all’Unicef . Animata anche dalla passione per la scrittura, si è diplomata con una buona media al liceo classico, si è iscritta alla facoltà di economia e gestisce un’attività commerciale, ma continua a coltivare il sogno di poter lavorare un giorno in un’azienda che faccia dell’informazione apartitica la sua capacità distintiva. Il suo compito a Controcampus prevede la risoluzione di tutte le questioni relative alla organizzazione amministrativa, gestione utenze presso la testata: sarà ben disponibile a dare ai nostri collaboratori tutte le relative informazioni. Leggi tutto
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