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Laurea in Lettere: sbocchi professionali di una laurea senza prospettive

Antonietta Amato 31 Ottobre 2013
A. A.
29/11/2024

Cosa fa un laureato con una Laurea in Lettere e come si inserisce nel mondo del lavoro un giovane: quali sono gli sbocchi occupazionali.

E’ vero che la laurea in lettere non dà certezza professionale?

Se i dati non sembrano così preoccupanti è per la prospettiva dalla quale le statistiche diffuse dal Ministero vengono esaminate.

Infatti i dati non fanno distinzione fra la tipologia di lavoro post laurea ma sottolineano solo il numero crescente di laureati. La rottura delle lauree a ciclo unico ha falsato i dati rendendo il numero di laureati in forte crescita rispetto agli anni precedenti. ”La laurea in lettere è meno sfruttabile nel mondo del lavoro” ci dice una studentessa napoletana. Per quanto il Ministero creda addirittura di aver ”svecchiato” il sistema dell’Istruzione o voglia farlo credere,  ha creato invece ostacoli nuovi e ha livellato le conoscenze dei laureati rendendoli, in modo ”controproducente”, sempre più vicini agli standard europei.

Si pensi solo alle questioni delle classi di concorso A051 e A052. Il Miur ha tentato di sopperire agli esuberi della A051 facendo si che anche i Docenti con la laurea in lettere moderne ossia quelli della classe A051 (“Materie letterarie e latino nei licei e nell’istituto magistrale”)potessero insegnare le materie letterarie al Ginnasio .

La A051 era stata pesantemente falcidiata dai tagli spacciati per “riforma” dal Ministero. Per risolvere il problema dei tanti soprannumerari della A051 (moltiplicati dalla feroce diminuzione di ore in materie fondamentali come italiano e latino), il MIUR con consueta operazione aritmetica ha semplicemente spalmando sul Liceo Classico gli Insegnanti non abilitati per il Ginnasio, in concorrenza con quelli della A052, i quali posseggono invece il titolo di studio e l’abilitazione prevista.

I Docenti della classe di concorso A052 (“Materie letterarie, latino e greco nel liceo classico”) verranno sempre più relegati all’ insegnamento del solo greco. Insomma lo studente non avrà una visione esaustiva del mondo classico e gli insegnanti occuperanno posti di lavoro per i quali non hanno studiato solo per tappare una falla del sistema.

Statistiche sulle le percentuali di occupazione dei laureati con una laurea in lettere

  • 58,6%  Studenti iscritti alla laurea specialistica.
  • 25,6 %  Studenti   che stanno partecipando o hanno partecipato ad un’attività di formazione post-laurea.È calcolata in modo diverso a seconda del tipo di corso.
  • 40,8% Studenti che lavorano. Sono considerati “occupati” i laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa retribuita, purché non si tratti di un’attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione, ecc.).
  • 29,1% Studenti che sono disoccupati. Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro.
  • 51 % Studenti occupati che proseguono il lavoro precedente alla laurea
  • 24% Studenti che svolgono un lavoro stabile (a tempo indeterminato o autonomo)

Statistiche dell’Adi sulla laurea in lettere. Solo 7 «cervelli» su 100 possono aspirare ad un posticino nell’Università. Il restante 93% viene espulso per sempre.

Nell’ arco di cinque anni le borse di studio di dottorato di ricerca sono diminuite del 24,33% passando dalle 5.045 del 2008-2009 a 3.804 del 2012-2013, con una media di borse per ateneo che passa da 245,4 nel 2008 a 185,7 del 2013. per quanto riguarda le singole università la variazione percentuale va da un +3.6% della ‘Sapienza’ di Roma (da 585 borse a 606), al -68.1% dell’Universita’ di Catania (da 251 borse a 80)

Il guadagno mensile netto del giovane con una laurea in lettere è mediamente di 684 euro. La domanda relativa al guadagno mensile netto prevede fasce di 250 euro (salvo la prima “fino a € 250” e l’ultima “oltre € 3.000”). La media è calcolata escludendo le mancate risposte ed utilizzando il valore centrale della classe di guadagno (salvo per la prima, 200, e per l’ultima, 3.250).

Cominciamo con l’esaminare gli sbocchi occupazionali di chi ha conseguito una laurea in lettere: Tutti i corsi della laurea in lettere consentono sbocchi nella docenza e nell’ insegnamento primario e secondario. Ma l’insegnamento non è l’unica opportunità: chi consegue una laurea in lettere, infatti, può trovare occupazione nel campo dell’editoria, della conservazione dei beni culturali e in generale in enti pubblici o privati che si occupano di organizzare attività culturali. Altri possibili sbocchi occupazionali sono previsti nei settori della rappresentazione e dell’analisi del territorio e della promozione del turismo.

Solo il 19,6% degli studenti occupati ritengono la propria laurea in lettere efficace per il proprio lavoro. Per questo ci è sembrato doveroso intervistare alcuni studenti italiani laureati e laureandi per comprendere da cosa derivi l’insoddisfazione del restante 80 % degli studenti delle facoltà umanistiche di tutta Italia

Per quanto riguarda l’editoria e il giornalismo la laurea in lettere non è un trampolino di lancio. L’Università non prepara lo studente per tale tipo di lavoro né dà allo studente un imbocco preferenziale. Inoltre per diventare giornalista si richiede il tesserino da pubblicista un Master o una scuola di specializzazione e il superamento dell’Esame di stato. Le case editrici non assumono come tutte le aziende private data la crisi economica del momento storico attuale.

La laurea in lettere non è determinante né per il lavoro di correttore né per quello di addetto all’editing. I progetti di conservazione dei beni culturali o di impulso al turismo non hanno fondi sufficienti per coprire un bacino di disoccupati tanto grande. E per quanto alcuni con una laurea in lettere abbiano avuto la possibilità di rientrare in tali progetti essendo questi di tipo annuale e spesso con una retribuzione inferiore ad un part-time non possiamo per forza di cosa ritenere tale sbocco ancora attivo dal punto di vista occupazionale. Arriviamo finalmente alla docenza. Diventare insegnante all’Università è reso impossibile dal numero minimo di borse e di dottorati dal numero sempre inferiore di pubblicazioni ( poiché la dignità di stampa è diventata una chimera e la pubblicazione è sempre più spesso pagata da chi scrive ).

Per diventare docenti nella scuola italiana è necessario compiere un percorso di formazione così strutturato

  • a) conseguimento del titolo di accesso all’insegnamento (Laurea equipollata al vecchio ordinamento = Triennale e Magistrale odierna)
  • b) conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento. ( TFA )

Il conseguimento dei soli titoli di accesso all’insegnamento consente l’inserimento nelle graduatorie di III fascia di Circolo e d’Istituto, per il conferimento esclusivamente di incarichi di supplenza a tempo determinato. Le graduatorie hanno durata triennale e sono aperte a seguito dell’emanazione di appositi decreti.

Il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento consente l’inserimento nelle graduatorie provinciali o nelle graduatorie prodotte da concorso pubblico, dalle quali si attinge annualmente per l’immissione in ruolo a tempo indeterminato dei docenti.

Quindi fino a che non verranno banditi concorsi pubblici a livello nazionale non ci saranno nuove immissioni. Anche se lo studente ha ormai conseguito due Lauree con le annesse integrazioni per le abilitazioni e un Tirocinio.

Al fine di avere maggiori delucidazioni sul fallimento della laurea in lettere, abbiamo sentito alcuni studenti che hanno conseguito la laurea in lettere e il direttore del Dipartimento Umanistico dell’Università di Macerata nelle Marche.

”Da più di quaranta anni è attiva nell’ Università di Macerata una Facoltà di Lettere e Filosofia che si è gradualmente arricchita di corsi e che oggi comprende il maggior numero di docenti dell’intero Ateneo. Particolare attenzione è stata costantemente dedicata agli scambi di studenti con Università estere. La Facoltà ha fra i suoi obiettivi principali quello di qualificare il profilo formativo degli studenti e dei laureati per adeguarlo non solo agli sbocchi professionali tradizionali, come l’insegnamento, ma anche alle esigenze emergenti nel mercato del lavoro. Particolare rilievo viene attribuito in tutti i corsi all’insegnamento delle lingue e dell’informatica. La didattica è organizzata in modo da concentrare l’impegno dello studente in aula e nei laboratori garantendo gli spazi anche temporali necessari per un proficuo studio individuale. La possibilità di usufruire di una didattica efficace e di vivere in una città universitaria a misura d’uomo consente a un numero sempre maggiore di studenti di conseguire la laurea in lettere con soddisfazione nei tempi previsti. 

Come aumentare il numero di occupati con una laura in lettere oggi?

”Comincio con il riportarle i dati Almalaurea che sono molto positivi in proposito. Il sistema di ricerca condotto dall’Università di Bologna a livello nazionale evidenzia percentuali elevate di occupazione dei nostri laureati. Più del 50 % degli studenti che prepariamo trova lavoro  La nostra Università è in contatto con diverse aziende pubbliche e private ed organizza diversi stage che preparino gli studenti ad affrontare ruoli diversi dalla docenza che non deve essere l’unico sbocco occupazionale dell’Università.”

E giusto orientare gli studenti a seconda dei bisogni del Mercato aziendale

”Lei deve comprendere che ormai solo il 10 o 15 % dei nostri laureati insegna dopo la laurea in lettere. Ma l’insegnamento non è uno sbocco che possiamo controllare. Mentre mettendoci in contatto con le aziende, presso le quali poi gli studenti completeranno i periodi formativi di stage, abbiamo la possibilità di formare gli studenti in modo che siano ”utili” sul mercato nazionale ed estero. Infatti siamo in contatto anche con aziende straniere, dato che il nostro ateneo offre corsi di 6 lingue straniere al di fuori dell’inglese ormai obbligatorio per ogni studente. (inglese francese tedesco spagnolo arabo cinese russo.)”

“Purtroppo gli studenti devono mutare aspirazioni. Non tutti potranno diventare insegnanti. Lo studente deve essere orientato verso i bacini occupazionali che adesso sono aperti .”

© Riproduzione Riservata
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Antonietta Amato Studentessa alla facoltà di Economia, è entrata nel mondo del giornalismo giovanissima. Ha partecipato in qualità di direttrice ad un progetto che prevedeva la diffusione locale di un giornale prodotto completamente da ragazzi, i cui proventi sono stati devoluti interamente all’Unicef . Animata anche dalla passione per la scrittura, si è diplomata con una buona media al liceo classico, si è iscritta alla facoltà di economia e gestisce un’attività commerciale, ma continua a coltivare il sogno di poter lavorare un giorno in un’azienda che faccia dell’informazione apartitica la sua capacità distintiva. Il suo compito a Controcampus prevede la risoluzione di tutte le questioni relative alla organizzazione amministrativa, gestione utenze presso la testata: sarà ben disponibile a dare ai nostri collaboratori tutte le relative informazioni. Leggi tutto