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Simulazione salva vita. Trombosi dello stent: la simulazione numerica potrà prevederla

R. C.
25/11/2024

Le simulazioni che cambiano la vita.

Trombosi dello stent: una simulazione numerica potrà prevederla

Il 21 e 22 ottobre all’Hotel Parchi del Garda a Pacengo del Garda (VR) la 29esima edizione della CAE Conference  è l’occasione per un focus sulla cultura della tecnologia e della simulazione estesa a tutti i settori della vita, da quello lavorativo a quello quotidiano.

Quattro ricercatori del Politecnico di Milano presenteranno come è possibile prevedere uno dei rischi maggiori delle moderne procedure cardiologiche. Tanti gli italiani protagonisti di un evento che riunirà i rappresentanti delle industrie di punta mondiali e i  maggiori esperti del mondo di simulazione e di sperimentazione virtuale, motore principe dell’innovazione e della crescita sociale ed industriale. Al via la prima edizione della Aerospace and Deefence week.

Sono delle piccolissime strutture metalliche cilindriche a maglie che vengono introdotte nei vasi sanguigni e fatte espandere per riattivare la circolazione in caso di occlusione. Sono gli stent, invenzioni che hanno cambiato la storia della cardiologia moderna. Oggi utilizzati in tutto il mondo per la loro capacità di salvare migliaia di vite ogni anno, portano con sé una pericolosa insidia, data dal rischio di una loro rottura in fase di applicazione o postuma, causata per esempio dai ripetuti movimenti delle articolazioni. La rottura dello stent causa una ri-occlusione dell’arteria, cioè una stenosi dello stent, fenomeno temuto dai cardiologi di tutto il mondo, in grado di mettere nuovamente a rischio la vita del paziente.

Al Politecnico di Milano quattro ricercatori stanno studiano una simulazione numerica, in grado di prevedere il comportamento biomeccanico degli stent periferici durante le varie sollecitazioni, tenendo conto della peculiarità di ogni paziente. Una simulazione che potrebbe diventare parte integrante del lavoro dei cardiologi, dalla fase di pianificazione dell’intervento endovascolare fino a tutto il follow-up post intervento, rivoluzionando la pratica clinica quotidiana e le aspettative di vita delle migliaia di persone che ogni anno devono fare i conti con trombosi e occlusioni arteriose.

Ma il futuro degli stent è solo uno dei tanti temi che verranno trattati in occasione della 29 esima edizione dell’International CAE Conference, evento di riferimento per il mondo della sperimentazione virtuale e del CAE (Computer‐aided engineering, ovvero dell’ingegneria assistita dal computer), che si terrà il 21 e 22 ottobre all’Hotel Parchi del Garda Pacengo del Garda (VR) Una full immersion nel mondo delle simulazioni, motore essenziale dello sviluppo e dell’innovazione di prodotti, processi e servizi in tutti i campi, dall’aeronautica alle costruzioni, dai trasporti all’energia fino alla medicina.

Le tecnologie di simulazione stanno diventando onnipresenti nelle applicazioni industriali e la loro integrazione sta diventando sempre più rilevante per raggiungere la vera innovazione di prodotto e di processo – racconta Stefano Odorizzi, direttore scientifico della conferenza e CEO di EnginSoft Spa – La CAE Conference rappresenta uno dei più rilevanti appuntamenti in Europa per quanto riguarda le tecniche di simulazione numerica e il loro ruolo nel plasmare il futuro della ricerca e dello sviluppo industriale Si tratta di un evento chiave per gli ingegneri, analisti, progettisti, responsabili IT, professori, ricercatori e studenti di tutto il mondo”.

Ad aprire i lavori, che daranno avvio anche alla Settimana Aerospace organizzata in collaborazione con Torino Piemonte Aerospace www.torinopiemonteaerospace.com, sarà l’astronauta italiano Maurizio Cheli, che ha all’attivo più di 360 ore di volo spaziale anche a bordo dello Space Shuttle e 4.500 ore di volo a bordo di più di 50 prototipi di velivoli ad alte prestazioni. Tra gli obiettivi dell’evento, infatti, c’è anche quello di dare avvio ad un tavolo tecnico con le aziende del comparto aerospaziale con l’intento di contribuire a fare sistema con industria, comunità scientifiche e istituzioni per intensificare gli sforzi comuni e garantire la leadership italiana.

Tra gli italiani illustri protagonisti della conferenza, spicca anche Gianluca Iaccarino, cervello italiano che ha trovato il successo negli Stati Uniti, dove dal 2007 insegna Ingegneria Meccanica alla Stanford University. Qui si occupa in particolare di Exascale Computing applicata al campo della Green Energy, con l’intento di arrivare ad un’efficace programmazione dei calcolatori tramite progettazione di algoritmi che tengano conto dell’incertezza del mondo reale e della variabilità. Grazie ad un finanziamento del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, Iaccarino sta lavorando a un progetto per esplorare i confini del calcolo scientifico in preparazione per il lancio nel 2018 di una nuova classe di macchine mille volte più potenti e più veloci di quelle attuali. Queste macchine potrebbero consentire di risolvere il problema più impegnativo con cui la fisica moderna deve fare i conti: ridurre gli sprechi degli attuali impianti solari e termici, concentrando la radiazione solare su una superficie solida e trasferendo energia ad un fluido per poi  produrre energia elettrica. Alcune speciali particelle fini in sospensione nel fluido potrebbero infatti assorbire la luce solare e trasferire direttamente il calore in modo uniforme in tutto il volume del fluido. Questa tecnica consentirebbe maggiore assorbimento di energia e velocità di trasferimento, che finirebbe per aumentare l’ efficienza del sistema complessivo .

Tra gli altri italiani che interverranno, ci saranno anche Paolo Belluta, ricercatore della Nasa, del team di scienziati al lavoro sul progetto Curiosity che esplorerà il pianeta Marte in dettaglio, di Francesco Iorio, che ha progettato i sistemi antisismici adottati sulla Torre ISOZAKI in costruzione presso il City Life di Milano\Expo 2015, e Carlo Sborchia, ‘cervello’ italiano impegnato nella costruzione di Iter, il primo reattore a fusione della storia, in corso a Cadarache, in Francia, che spiegherà come sarà possibile, anche grazie alla simulazione, produrre energia nucleare senza scorie.

L’Italia è stata pionieristica nello studio delle applicazioni CAE. L’anno scorso, l’edizione numero 28 della conferenza, ha visto la partecipazione di 700 congressisti provenienti da tutto il mondo, registrando un incremento di partecipanti del 30 %. Non mancherà anche quest’anno lo spazio per la creatività dei giovani che sarà messa alla prova dal Poster Award : concorso dedicato ai giovani studenti e ricercatori dell’università, che avranno la possibilità di presentare le loro idee sugli usi della simulazione.

Importante anche la presenza di esperti stranieri, tra cui Alexander Simpson, leader tecnologico per l’aerodinamica presso la GE Global Research,  la divisione di ricerca e sviluppo di General Electric.  A capo di un team internazionale di ricercatori che lavorano tra gli Stati Uniti, la Germania e l’India per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore dell’aeronautica e dell’energia, durante l’evento fornirà una panoramica dell’utilizzo dei sistemi di simulazione ad alta fedeltà soprattutto attraverso l’impiego estensivo di super-computer, i benefici che forniscono e le sfide alla loro maggiore adozione nella comunità industriale.

Tra le donne, spicca il nome di Catherine Riviere, Amministratore Delegato di GENCI (Grande Equipement National de Calcul Intensif ) e responsabile del coordinamento delle strutture francesi che si occupano di calcolo ad alte prestazioni, utilizzato per  migliorare la competitività in molti settori accademici e industriali, dallo studio dell’ambiente e del clima alla medicina, dall’Aeronautica e Spaziale fino alla Comunicazione multimediale. Nominata nel giugno del 2012 presidente del Consiglio di PRACE (Partnership for Advanced Computing in Europe), nel corso dei suoi interventi illustrerà i risultati raggiunti da questo organismo che collega 25 paesi uniti, creato per consentire agli stati-membri europei di tener testa agli Stati Uniti e all’Asia nel calcolo ad alte prestazioni e oggi componente fondamentale della politica della Commissione europea per l’ l’High Performance Computing (HPC).

La direzione scientifica è affidata a Stefano Odorizzi, CEO di EnginSoft che conclude: “Quello che noi andiamo a indagare è la possibilità che le tecnologie e la simulazione  migliorino la qualità della vita delle persone in tutti i campi, lavoro, creatività, relazioni personali. Quello che facciamo noi è creare anche dei punti di contatto, far raccontare alle aziende di tutto il mondo cosa cercano e far raccontare che talenti hanno da utilizzare“.

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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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