La piazza diviene luogo di ”lotta” stavolta le parole d’ordine sono Scuola Ambiente e lotta per la terra dei fuochi.
La polemica studentesca non investe solo il decreto scuola, molti sono i volantini informativi che recano lo slogan ”Stop al Biocidio”.
Gli studenti sono solidali con le associazioni e i movimenti che continuano una campagna che ha avuto come tappe fondamentali i presidi di Chiaiano e di Terzigno e che punta alla bonifica e alla riabilitazione della Terra dei Fuochi.
Sia il piano proposto dal Ministro Carrozza che i Provvedimenti dell’Assessorato all’Ambiente non sembrano soddisfare la folla di studenti scesa in piazza per la Terra dei Fuochi.
Daniela Nugnes e Giovanni Romano, assessori all’ Agricoltura e all’Ambiente della Regione Campania rassicurano: “La Giunta Regionale ha approvato un protocollo d’intesa per la sicurezza alimentare di due comuni della Terra dei Fuochi.” Il protocollo approvato è un progetto pilota che opera solo su due comuni della Terra dei Fuochi, Caivano e Casal di Principe per verificare lo ”stato di Salute” dei prodotti della terra dei fuochi e del territorio campano. Solo dopo i primi rilevamenti partirà un progetto di Bonifica della Terra dei Fuochi.
La Terra dei Fuochi comprende i comuni di Qualiano, Giugliano in Campania, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli. L’appellativo, reso celebre da Roberto Saviano nell’ ultimo capitolo del libro Gomorra , allude allo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici, nell’area da Napoli Nord a Caserta.
I roghi di tali rifiuti (anche industriali) accumulatisi nelle campagne campane della cosi detta Terra dei Fochi sono stati la causa dell’alto livello di tumori in tutta la zona data dalla contaminazione di aria e terreni. Un patto Camorra-Stato per il controllo della filiera agricola campana, dalla proprietà dei terreni alla coltivazione, al trasporto, ai mercati all’ingrosso, fino alla vendita del prodotto lavorato in ben cinquemila ristoranti e bar (come riportato dalla Coldiretti) sul territorio nazionale sotto il controllo della criminalità organizzata.
Abbiamo sentito Alessia Gargiulo, una studentessa che ha partecipato al Presidio di Chiaiano contro la discarica. La militante contro la Terra dei Fuochi che ha studiato nelle zone prettamente colpite dall’ ”Allarme Biocidio” si dice impressionata dalla connivenza delle Istituzioni con un progetto di distruzione ambientale organizzato.
“Io ero presente quando studenti e lavoratori tentavano di aiutare famiglie che avevano da poco comprato casa per i figli ed avevano scoperto solo dopo che le loro case avrebbero avuto come panorama la discarica di Chiaiano.
“Ovviamente non ci si poteva aspettare che in un territorio campano si potesse operare secondo norme e presto quella discarica non ha smaltito rifiuti ma è diventato un enorme pozzo di accumulo. I fumi e le infiltrazioni rischiano di inquinare territori e fonti.” -dice Alessia-
“Abbiamo tentato di sensibilizzare anche le zone da bene” dei territori circostanti ma anche i più informati sembrano ignorare l’evidenza del disagio che tocca tutti e non solo le famiglie delle palazzine popolari vicine alla discarica della Terra dei Fuochi. Ed è per questo che la rete di disobbedienza dei militanti ci ha tenuto a partecipare a tutte le tappe della protesta. Speriamo che non si spenga la protesta e che le persone coinvolte dal disagio in prima persona e nel particolare siano stimolo per tutti.” – conclude Alessia-
Abbiamo tentato di comprendere per quanto possibile il disagio di chi studia e lavora nei territori della Terra dei Fuoch dalle parole della Preside dell’Istituto Paritario ”Mary Poppins ” di Giugliano:
Come operano Preside e Docenti nei confronti della questione del territorio e problema Terra dei Fuochi in Campania?
“I docenti ed io con loro siamo vivamente preoccupati per la questione ambientale che colpisce la Terra dei Fuochi in particolare e per quella dell’illegalità in generale. Per noi è importante abituare i bambini e i genitori alla ‘”partecipazione attiva” nelle questioni che riguardano il territorio. Noi accogliamo un bacino di studenti dalle zone di Giugliano, Melito e Sant’ Antimo. I territori spesso al centro delle polemiche dello sversamento illegale dei Rifiuti. Per questo ci è parso necessario partecipare Lunedì ad un Convegno di Informazione sull’Illegalità che si terrà presso il Palazzetto dello Sport di Napoli.
Abbiamo deciso di operare in un Progetto ad ampio raggio, poiché tutti i disagi sono collegati dalla stessa situazione di invivibilità della città di cui i bambini sono vittime più degli adulti.”
Come vengono coinvolti i più piccoli sulla questione inquinamento e Terra dei Fuochi?
“Il bambino viene abituato ad una cultura di tutela del territorio dalla tenera età, basti pensare al percorso sul riciclaggio. Quello che noi abbiamo imparato dai media, dal web e dall’esperienza dei continui progetti di riciclo rifiuti viene insegnato al bambino che lo fa proprio come parte del bagaglio culturale e comportamentale che è la base della coscienza critica dell’adulto che sarà poi. I bambini delle aree disagiate come è quella di Giugliano si trovano a fare i conti con gli effetti di anni di connivenza fra Stato e criminalità e devono avere gli strumenti per orientarsi in una realtà difficile come quella della provincia napoletana.”
Come essere sicuri dei prodotti agroalimentari della mensa interna che non provengano dalla Terra dei Fuochi?
“In realtà la tracciabilità dei cibi ci preoccupa come può preoccupare una qualsiasi famiglia che compri sul mercato agroalimentare della città. Come è difficile rintracciare la provenienza dei cibi che arrivano sulle tavole dei ristoranti così lo è per il cibo della mensa. Insomma nessuno ci assicura che il cibo che lo studente porta da casa sia diverso da quello servito dalla mensa. Se lo scandalo della mozzarella alla diossina è rimasto silente per tanto tempo come potremmo noi essere altrettanto certi ?. Prima si preferiva comprare sul territorio ed evitare i cibi di importazioni ora tra false etichette e aziende di diffusione non in regola è difficile scegliere.
Noi tentiamo sempre di essere sicuri degli acquisti per i bambini. Ma a volte non dipende da noi.”
Come sensibilizzare la popolazione, tutti sono a conoscenza della situazione ambientale che coinvolge innanzitutto la Terra dei Fuochi e il territorio Campano? Siamo impotenti o conniventi?
“Nella periferia sono state tante le manifestazioni, tanti i presidi e la collaborazione fra le scuole del territorio colpito. Ci sono ancora molti presidi aperti, ancora molte famiglie ormai distrutte dalla situazione di invivibilità in cui sono state catapultate. Non credo si possa parlare di connivenza, spesso è cattiva informazione o semplice diversità di bagaglio culturale. Anche se la mentalità del inquiniamo il giardino del vicino e non il nostro sembra più Nordico che prettamente meridionale.“