Molti ragazzi crescono con una grande passione, diventare pilota. C’è chi vorrebbe diventare pilota di aerei, chi invece resta con i piedi per terra non rinunciano alle grandi sfide e velocità e vuole diventare pilota di auto.
Diventare Pilota di auto sportive, da formula 1 o Rally, è il sogno di molti. Non è una strada semplice, “E’ necessario fare una vera e propria gavetta attraverso le varie categorie” ci fa sapere il Pilota Stohr.
E allora, come diventare pilota e quale carriera e gavetta bisogna fare per diventare pilota di Auto: di Rally o di Formula 1?
Chi è il pilota di Rally e chi quello di formula 1 o auto da corsa?
Il Rally è una disciplina sportiva dell’automobilismo che si svolge su strade pubbliche sia asfaltate che sterrate utilizzando vetture da competizione derivate da modelli stradali. Per la precisione, si tratta di un misto tra gara di regolarità, visto che sui tratti di trasferimento le vetture devono rispettare il Codice della strada, e gara di velocità a cronometro.
Come diventare pilota di auto da corsa e piloti di Rally: consigli pratici e passi da seguire
- Regolarsi a seconda della somma a propria disposizione: ipotizziamo una cifra di partenza di 30.000 euro, con un budget del genere si riesce a correre, salvo grosse complicazioni alla macchina, per almeno due anni e la maggior parte del budget viene appunto impiegato nell’acquisto del mezzo. Se, invece, si vuole provare una gara senza il vincolo dell’acquisto, esistono varie forme di noleggio di auto di quasi tutte le categorie e il prezzo varia dai 3.000 ai 15.000 euro, compresa auto, assistenza meccanica e trasporto sul luogo della gara.
- Scegliere la propria auto da competizione: Prima di comprare la macchina, è necessario decidere da quale classe si vuole partire per diventare pilota. Se non si ha esperienza è sempre consigliabile, anche per mantenere basso il budget, partire dalla categoria più bassa, la Racing Start,o dalla classe Gruppo N. Le macchine sono divise per classi in base alla cilindrata e al grado di elaborazione.
- Indossare gli indumenti adatti: il necessario consiste in tuta, sottotuta e guanti ignifughi, casco con interfono, scarpe e collare Hans. La cosa essenziale è che ogni capo di abbigliamento e accessorio sia regolarmente omologato dalla FIA, ente governativo che regola a livello mondiale tutto quello che riguarda gli sport automobilistici.
- Prendere le dovute precauzioni per la sicurezza personale: la parte più importante di tutto quello che ruota intorno a questo sport è la sicurezza di tutte le persone che partecipano. E’ Importante avere un rollbar in regola con le ultime direttive, sedili e collare Hans della giusta misura, cinture a 4 o 6 punti ed estintori e a portata di mano.
- Prendere la licenza: per diventare pilota è essenziale la partecipazione ad uno dei corsi di prima licenza dell’ACI/CSAI, che spiega come acquistare, allestire e correre consapevolmente. È necessaria una normale visita medica sportiva completa di elettroencefalogramma, e una vaccinazione antitetanica. Con la documentazione ottenuta, ci si presenta ad una delegazione ACI e si richiede la licenza di Conduttore.
- Come e quando gareggiare: Il calendario delle gare è distribuito su tutto il territorio italiano. Bisogna innanzitutto identificare una zona comoda o di particolare interesse e procedere all’iscrizione. A questo proposito, se non si possiede la licenza da concorrente, ci si può appoggiare alle scuderie, organizzazioni no profit che aiutano i piloti a muoversi nell’ambito di una gara. Se invece si ha la licenza di concorrente, ci si può iscrivere a proprio nome.
Come diventare pilota di auto da corsa e piloti Formula 1
- Talento e…sponsor: avere degli sponsor personali che possano spianare la strada è da considerare una condizione necessaria nel mondo delle corse. Talento compreso.
- Iniziare dalle categorie minori: dopo aver trovato dei buoni sponsor ed aver allacciato qualche legame con una casa motoristica, è il momento di fare esperienza. Una volta lasciati i kart, le occasioni non mancano. Ad esempio sono molto interessanti i campionati di F3 nazionali che preparano al passo nella F3 Euroseries ed all’eventuale approdo in GP2 Dal 2009, inoltre, la FIA ha realizzato un campionato di Formula 2 vetture a bassissimo costo ma con un interessante potenziale, tale da fare direttamente concorrenza alla GP2 di Bernie Ecclestone.
- Gareggiare all’estero: alcuni piloti, per avere maggiori possibilità, sono emigrati altrove. In America, ad esempio, dove vengono offerte molte occasioni a giovani piloti con voglia di gareggiare sul serio per diventare un pilota vero.
- Far parte di un programma giovani: Molti piloti sono figli dei vivai che i team da qualche tempo coltivano al fine di trovarsi il campione del futuro direttamente in casa propria. La squadra che più si avvale di questa opportunità è la Red Bull, insieme a Renault e Toyota.
- Essere un eccezionale tester. Ci sono alcuni piloti che si sono legati in modo molto stretto ad una squadra che ha apprezzato le loro capacità di tester. Il caso più clamoroso è quello di Felipe Massa che da collaudatore nel 2003 ha trovato, grazie al Cavallino, ancora dei sedili in F1 fino al momento del passaggio come pilota titolare Ferrari nel 2006.
- Prendere la licenza: la licenza, così come per il Rally, necessita di un esame presso il CSAI. Ma entriamo più nel dettaglio.
Quando guadagna un polita di Formula 1 e come prendere la licenza
E’ necessario frequentare un breve corso teorico che illustri le regole e il mondo dello sport automobilistico presso la sede dell’Automobile Club della propria provincia. In seguito è necessario presentare il certificato di idoneità in attività agonistica e un certificato di vaccinazione antitetanica. Il costo di tutto questo cambia a seconda della licenza che si chiede: sono previsti 72 euro per il Karting e dai 72 ai 210 euro a seconda della licenza scelta che varia dal tipo di specialità alla quale si intende partecipare e dal tipo di vettura col quale si vuole gareggiare.
Ma quanto guadagna un pilota di Formula 1. Non è semplice fare una stima del guadagno che un pilota di Rally o di Formula 1 può avere. Molti piloti, in particolare quelli alle prime armi, solitamente non guadagnano praticamente nulla ma sono gli eventuali sponsor ad ammortizzare le spese previste per la corsa. Se si riesce a diventare, grazie al proprio talento, dei professionisti e si arriva a gareggiare nella Formula 1, la massima espressione di questa tipologia di sport, si parla di migliaia di euro, anzi, milioni! Uno dei piloti più pagati, come Fernando Alonso, arriva (secondo quanto i giornali di settore dichiarano) a guadagnare anche 30 milioni di euro all’anno. Insomma, se si sfonda si ha a che fare con belle cifre!
Come diventare pilota di auto da corsa, Siegfried Stohr, pilota esperto
Dott. Stohr, come ha raggiunto il successo in qualità di pilota, arrivando così a gareggiare in Formula1? “Della mia esperienza ne ho parlato ampiamente nel mio libro, “Dove soffia sempre il vento”, in cui parlo proprio di questo: come diventare pilota di Formula 1. Ho corso il primo anno ma non avendo disponibilità economiche alla fine dello stesso anno ho dovuto interrompere tutto; fortunatamente sono ritornato a correre grazie ad un paese, Sant’Agata sul Salterno che ha finanziato i miei mezzi. Da qui sono andato avanti attraversando tutte le tappe, anzi bruciandole in quanto dopo 5 anni ero già nel circuito di Formula1.
Esaminando il tutto da un punto di vista psicologico, ciò che mi sento di dire è l’importanza che hanno la capacità, la voglia di crescere, di imparare e lo spirito di sacrificio; sono elementi essenziali per la realizzazione di un percorso come questo.”
Quali tappe ha dovuto percorrere per diventare pilota in Formula 1? “Per diventare pilota è necessario fare una vera e propria gavetta attraverso le varie categorie; ho scelto la formula a quei tempi più competitiva, la Formula Italia, diventando l’anno successivo campione italiano. Ho ottenuto lo stesso risultato nella Formula 3, ho corso due anni in Formula 2 e nel secondo anno sono arrivato 4 all’europeo e primo nella competizione fra privati. A quel punto un team di Formula 1 mi ha chiamato e, grazie alla mia esperienza, ho avuto le porte aperte.”
Quali studi ha dovuto fare per arrivare a correre in Formula 1? “Per poter correre è necessario possedere la patente di tipo B da almeno un anno, prendere la licenza per poter affittare una macchina da corse e partecipare alle gare. La licenza, che solitamente si consegue con la sola patente di tipo B posseduta da un anno, è ottenibile con un esame sostenuto attraverso gli Automobile Club della propria provincia e rilasciato dalla CSAI la quale si occupa di organizzare delle gare e, soprattutto, degli esami che, se superati, permettono di accedere ai circuiti più veloci.
Personalmente devo dire che la mia esperienza nella corsa coi go-kart è stata importantissima, ho iniziato a praticarla a soli 14 anni e se non mi fossi fatto le ossa da ragazzo non sarei certo riuscito a raggiungere livelli così importanti.”
Quali consigli si sente di dare ai giovani per diventare pilota di auto? “Per diventare pilota suggerisco, vista la mia esperienza di iniziare da giovanissimi e di fare i primi passi nelle corse dei go-kart. Questo, se fatto da piccoli, permette un più facile accesso alle gare più potenti, cosa che oggi è possibile fare già a 16 anni. E’ importante, infine, metterci tanta passione, spirito di sacrificio e allenamento: il pilota deve allenarsi non solo nella guida ma anche fisicamente in modo da sentirsi e vivere da vero atleta.”