Migliaia di aspiranti avvocati nelle le aule dei principali atenei o latre sedi predisposte, ed istituti scolastici italiani per poter affrontare il temuto esame di stato.
Per l’aspirante avvocato costituisce l’ultimo momento, l’ultimo ostacolo per l’abilitazione alla professione forense.
Il candidato per poter sostenere l’esame avvocato 2013 dovrà essere in possesso della laurea in Legge e aver svolto due anni di tirocinio presso uno studio legale.
Tre le prove scritte previste per l’esame avvocato 2013, formulate dal Ministero della Giustizia, e di carattere teorico-pratico. Le tre prove scritte dell’esame avvocato saranno rispettivamente il 10, l’11 e il 12 e hanno come oggetto:
- la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice civile;
- la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice penale;
- la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto, in materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale ed il diritto amministrativo
Qui verranno affrontati i tre quesiti dell’esame avvocato 2013/2014 lo svolgimento, i consigli e il parere dell’esperto e indicate le tracce degli anni precedenti dell’esame avvocato.
Date svolgimento e commissioni esame avvocato 2013-2014: ultime notizie utili
Come suggerisce la denominazione della prima prova scritta esame avvocato 2013 il tema riguarderà il diritto civile e quindi l’insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti tra privati: contratti, obbligazioni, diritti reali delle persone e della famiglia, successioni a causa di morte, responsabilità civile. Il candidato dovrà indicare la relativa soluzione pratica al problema senza alcun tipo di dissertazione su un particolare istituto.
Esame avvocato 2013: ecco come svolgere il parere di diritto civile
- Leggere attentamente la traccia,
- Individuare l’istituto giuridico rilevante per la soluzione della questione,
- Utilizzare un linguaggio chiaro,
- Non uscire fuori traccia dalla trattazione dell’istituto,
- Una volta scelta la soluzione motivarla.
Esame avvocato 2013/2014: i consigli su come svolgere il parere di diritto civile, le tracce e gli svolgimenti
- Scarica qui >>>>> le tracce e soluzioni del parere civile
- Studiare con i codici alla mano per l’esame avvocato può essere particolarmente utile in sede d’esame perché in questo modo si potrà acquisire la metodica di consultazione dei codici.
- Avvalersi durante l’esame di avvocato e del proprio senso di giustizia e farsi guidare dalla propria logica.
- Realizzare un proprio iter, un proprio programma una volta individuato il caso. Lo schema potrà essere utile per non lasciare nulla al caso.
- Linguaggio da utilizzare durante l’esame di avvocato è uno stile tecnico ma allo stesso tempo semplice e armonioso in cui ci sia equilibrio tra la parte dedicata all’introduzione del parere e quella dedicata alla soluzione del quesito. Portate un dizionario ed evitate latinismi se non ne siete certi.
- Le ultime due ore sono dedicate alla rilettura ed alla copiatura in bella del parere.
Per affrontare la prima prova scritta dell’esame avvocato 2013 abbiamo riportato un abstract di un’intervista rilasciata dall’avvocato Giulio Forleo che vuole così consigliare le aspiranti toghe ”Vista la molteplicità di argomenti che spesso richiedono di essere affrontati all’interno del parere di civile, consiglio di essere molto incisivi nell’incipit del parere in cui è opportuno che vengano indicate sinteticamente le questioni giuridiche che successivamente verranno approfondite nel corpo del parere. In questo modo verrà data, sin da subito, ai commissari l’impressione di aver compreso le questioni e li si condurrà facilmente alle conclusioni.”
La seconda prova scritta dell’esame di avvocato 2013/2014 è il parere di diritto penale. Cerchiamo anche qui di capire come deve essere affrontata la seconda prova scritta.
Esame avvocato 11 dicembre 2013 svolgimento parere di diritto penale. Lo scopo del candidato sarà quello di proporre una soluzione concreta al cliente.
Non bisognerà prendere in considerazione le argomentazioni della controparte soltanto per contestarle e bisognerà indicare al cliente la strada migliore da percorrere nel suo interesse. Gli aspiranti professionisti potranno scegliere tra due tracce a seconda delle proprie predisposizioni naturali.
Nel primo caso, il parere si concentrerà sullo sforzo argomentativo di sostenere la tesi più favorevole all’ipotetico assistito mentre nel secondo caso bisognerà redigere un “parere pro veritate” e quindi nell’interesse equidistante della verità
Esame avvocato 2013: ecco come svolgere il parere di diritto penale:
- Redigere una breve introduzione in cui si indicano le principali questioni che si vogliono affrontare,
- Inquadrare gli istituti rilevanti e arrivare alla questione principale di cui è richiesta la soluzione;
- Sulla base dei codici, descrivere gli orientamenti giurisprudenziali e le relative tendenze dottrinali;
- La parte più importante è la parte motivazionale che spiega la risoluzione del quesito,
- Utilizzare un linguaggio chiaro, semplice e tecnico,
- Breve conclusione. Da evitare le ripetizioni e ovvietà.
Ma come affrontare con successo la seconda prova scritta dell’esame avvocato 2013? Ecco il parere del professionista ed esperto: ”L’aspirante avvocato che voglia affrontare con sicurezza la seconda prova dell’esame di avvocato deve sfruttare al meglio le proprie attitudini alle prove scritte, rispolverando la conoscenza generale degli istituti e la casistica più attuale.Il parere risulta difficile ai laureati in giurisprudenza, poco abituati a scrivere durante il percorso universitario, perché all’ordinaria ma controllabile difficoltà di trovare adeguate soluzioni alle questioni giuridiche poste dalla traccia, si aggiunge l’ulteriore difficoltà di esporre tali soluzioni per iscritto in modo chiaro, logico, coerente e comprensibile”.
Così conclude l’avvocato Forleo: “Prima di mettere mano ai codici ed iniziare la stesura dell’elaborato all’esame di avvocato è necessaria una lettura attenta della traccia. Studiata la traccia e coltone l’effettivo significato, inquadrare la tesi “prevalente” o più recente e le tesi eventualmente minoritarie, applicandole al caso concreto, ricercando la giurisprudenza utile e costruendo una motivazione organica e logicamente ordinata: fissare una scaletta dei punti da sviluppare rende più schematico e lineare lo svolgimento del compito e aiuta a sviluppare spunti critici che ci permettono di fruttare al meglio la freschezza mentale delle prime ore. Consiglio in ogni caso di adottare un linguaggio tecnico ma semplice, senza eccedere in prolissi inquadramenti generali, mantenendo un equilibrio, anche quantitativo, tra la parte dedicata all’introduzione del parere e quella dedicata alla soluzione dei quesiti”.
Ecco le tracce e gli svolgimenti di diritto penale dell’esame avvocato degli anni precedenti:
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2007
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2008
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2009
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2010
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2011
- Scarica da qui Tracce e Svolgimenti Parere Penale Esame Avvocato 2012
Ecco infine l’ultima prova dell’esame avvocato 2013 che si svolgere il giorno 12 dicembre alle ore 9:00.
Esame avvocato 12 dicembre 2013 svolgimento atto giudiziario. Il candidato all’esame di avvocato per redigere l’atto giudiziario dovrà individuare l’atto più idoneo e in seguito dovrà elencare tutte le norme ed i principi ad esso correlati. Dopo la redazione della parte introduttiva, il candidato dovrà indicare la natura dell’atto giudiziario da adottare, inserendo all’interno dello schema giuridico i dettagli nevralgici relativi al quesito. Infine il candidato dovrà formulare le richieste e redigere eventualmente le eventuali annotazioni.
Le difficoltà presenti nella terza prova dell’esame di avvocato e indicate dal professionista Raffaele Barra: “Paradossalmente, la prova relativa alla redazione dell’atto giudiziario è la più facile, ma a condizione che si sia fatta la pratica. Infatti, nei due anni di praticantato, capita di doversi confrontare con citazioni, comparse di costituzione, ricorsi per decreto ingiuntivo o per sequestro, ecc.
Ad ogni modo, anche se tali tematiche non fossero state scalfite in maniera diretta, il candidato, grazie ai due anni di pratica, dovrebbe ugualmente aver compreso lo schema essenziale dell’atto giudiziario. L’atto di citazione, ad esempio, ha uno schema ben preciso. Il suo contenuto variabile è rappresentato soltanto dalla descrizione della fattispecie giuridica e del caso di cui ci si occupa. L’altra parte dell’atto ha, invece, uno schema fisso: l’intestazione, l’esposizione dei motivi, le richieste istruttorie e le conclusioni da formulare.
“Quindi, anche per un semplice ricorso, sia esso effettuato per decreto ingiuntivo o per sequestro conservativo, si osservano i medesimi schemi logici. Pertanto, se il candidato avesse svolto una proficua pratica, non dovrebbe aver grandi problemi nella redazione di un atto giudiziario.
Spesso, purtroppo, non tutti i candidati sostengono l’esame di avvocato con alle spalle una buona pratica. In tal caso, il candidato resta ancorato ad una preparazione prettamente teorica, che potrebbe esser sufficiente per la redazione dei pareri, ma non per l’atto giudiziario”.
La Commissione Centrale presso il Ministero della Giustizia e le sottocommissioni presso ciascuna Corte di Appello per l’esame avvocato 2013 sono così costituite: