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Diritto allo Studio e Parentopoli: la vera crisi delle Università è ora

Redazione Controcampus 13 Dicembre 2013
R. C.
16/12/2024

Perché esiste un nesso tra le parole Diritto allo Studio e Parentopoli? Lo abbiamo chiesto alle stelle Università.

 “La missione sociale che il nostro ordinamento affida alle Università mette al centro gli studenti.” – Alessandra Gentile –

L’Università fa da cartina al tornasole dei cambiamenti socio-economici italiani. L’epoca attuale è caratterizzata da una silente fase di transizione. Una transizione in grado di incidere, in maniera non del tutto tenue, sul principale motore formativo ed educativo italiano: il Sistema Universitario.

Il sistema dell’Università in Italia, seppur fondato sui principi emblematici del Diritto allo Studio e della Meritocrazia, risulta afflitto da tre problemi nevralgici:

  • decremento dei finanziamenti,
  • incremento delle tasse
  • lieve calo delle iscrizioni

Tuttavia, secondo alcune correnti di pensiero, ad irretire le Università italiane, sarebbero anche due ulteriori fattori: da un lato, il divario esistente tra gli Atenei del Nord e del Sud e, dall’altro lato, la questione parentopoli.

Secondo i recenti dati divulgati dall’Anvur e dal Censis, infatti, le Università del settentrione sarebbero caratterizzate da efficienze qualitative e funzionalità strutturali del tutto superiori a quelle del meridione.

Diritto allo Studio e Parentopoli: partiamo dal divario tra Nord e Sud

Generato da rilevanti diseguaglianze sociali e dicotomici retaggi storico-culturali, l’incolmabile gap tra Nord e Sud, per certi versi, riecheggia, seppur in scala minore, l’impareggiabile e nefasta contrapposizione tra il settentrione ed il meridione del globo terrestre. Al di là degli opinabili paragoni, ad inquietare e destare sconcerto, poi, è anche un altro dato: sempre secondo il Censis, il reddito medio di un abitante del Mezzogiorno sarebbe, addirittura, inferiore a quello di un normale abitante della Grecia, la nazione più colpita dalla crisi degli ultimi anni.

Secondo recenti statistiche, tra il 2008 ed il 2013, la crisi economico-finanziaria avrebbe accelerato il processo di riduzione del Pil nel Meridione italiano. Le analisi rivelano dati a dir poco sconcertanti: negli ultimi 6 anni, infatti, circa il 64% dei posti di lavoro sarebbero andati perduti ed il prodotto interno lordo, invece, avrebbe subito un calo del 10%.

Dunque, la crisi economica tracima dagli argini e straripa, come un fiume in piena, invadendo le flebili lande del meridione italiano.

Ad essere travolte dall’inesorabile foga della debacle economica, non sono soltanto le industrie, ma anche le Università. Purtroppo, il divario economico tra atenei settentrionali e meridionali ha raggiunto soglie a dir poco colossali. Nel 2011, ad esempio, la Regione Lombardia ha rimpinguato le casse delle università territoriali con un finanziamento pari a 160 milioni di euro.

Mentre, nello stesso anno, la Regione Puglia ne ha concessi soltanto 3. A distanza di oltre 150 anni dalla sua Unità, quindi, l’Italia sembra non aver ancora risolto del tutto la sua eterna questione meridionale. E questa non è di certo una notizia che faccia ben sperare.

Al di là dell’instabilità economica e della precarietà lavorativa, purtroppo, alcune Università Meridionali non risultano del tutto avulse dal problema parentopoli ed in generale da gravi episodi di illegalità.

Di recente, l’Università di Catania è salita agli onori della cronaca a causa di un nefasto episodio d’illegalità. Uno studente di medicina, figlio di un noto camice bianco siciliano, ha concluso il suo percorso universitario fruendo di ben 17 esami falsificati. La notizia, davvero sconcertante, è giunta in breve tempo all’attenzione dell’opinione pubblica. A darne l’allarme, raccontano alcune testate giornalistiche etnee, sarebbe stato un gruppo di studenti.

L’episodio relativo agli esami falsificati, per quanto angosciante e deleterio, è stato fortunatamente denunciato in maniera a dir poco tempestiva dal Magnifico Rettore Pignataro, il quale, mosso da un grande senso del dovere, ha operato a tutela del buon nome dell’Ateneo ed in difesa della legalità.

Il punto della Prof.ssa Gentile di Unict su diritto allo Studio e Parentopoli

Prof.ssa Gentile, Lei è docente ordinario nel settore scientifico disciplinare “Arboricoltura generale e coltivazioni arboree”. Dal 28 marzo 2013 è Prorettore dell’Università degli Studi di Catania. Potrebbe renderci edotti in merito all’importanza del diritto allo studio e della meritocrazia?

La missione sociale che il nostro ordinamento affida alle Università mette al centro gli studenti.

Questa affermazione di principio rischia però di essere svuotata, soprattutto in termini di diritto allo studio, dalla difficile congiuntura economica che attraversiamo e da alcune scelte politiche, a mio avviso tutt’altro che lungimiranti, che hanno di fatto precluso l’accesso di tanti giovani all’Università, laddove invece le più recenti indagini collocano il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche dei Paesi Ocse per numero di laureati.

Per rendere concreto il principio del diritto allo studio occorre un cambiamento radicale delle politiche nazionali per l’Università e la ricerca poiché le ristrettezze finanziarie degli Atenei non consentono interventi mirati”.

Spunti tratta dalla Guida Censi sul diritto allo Studio e Parentopoli

Secondo la Grande Guida Università Censis 2013-2014, patrocinata dal gruppo editoriale L’Espresso spa, le università del meridione non sembrerebbero in grado di reggere il confronto con quelle del Nord e del Centro.

L’Università di Catania, ad esempio, sebbene occupi la terza posizione del podio relativo agli atenei meridionali insieme a Bari e Palermo (gruppo IV mega), ha totalizzato soltanto 77,4 punti di media, a fronte dei 93,7 dell’Alma Mater. Prof.ssa Gentile, che cosa ne pensa dell’Ateneo Catanese e, in generale, delle Università meridionali?

“Io credo che non si possa parlare genericamente di Università meridionali e Università settentrionali. Certamente posso dire di conoscere abbastanza bene quali sono i punti di forza e i punti di debolezza dell’Ateneo di Catania per il quale ho lavorato e continuo a lavorare anche con incarichi di responsabilità; e risalire alle motivazioni per le quali fu istituito certamente può aiutare a far comprenderne ruolo e importanza. Io però credo che mai come in questo momento bisogna considerare l’Università come sistema all’interno del più ampio sistema Paese. Per questo motivo sono più preoccupata e consapevole del ruolo fondamentale che l’Università deve avere nel suo complesso in un Paese che voglia rimanere competitivo ed all’altezza della sua tradizione, piuttosto che della classifica dei singoli Atenei. Negli ultimi anni il sistema Universitario nazionale ha fatto grossi sforzi di adeguamento alle sollecitazioni che provengono dalle riforme che si sono succedute e, soprattutto, alle ristrettezze economiche imposte dai tagli al Fondo di Funzionamento Ordinario. Adesso credo sia il momento di invertire questo trend e permettere agli atenei, tanto del Nord quanto del Sud di svolgere il loro ruolo al servizio del sistema Paese”.

Sistema Universitario italiano, diritto allo Studio e Parentopoli

“Credo che negli ultimi anni l’Università e la cultura in genere nel nostro Paese abbiano peccato un po’ di ignavia, lasciandosi scivolare addosso e a volte lasciandosi contaminare da forme di malcostume che purtroppo esistono in diversi ambiti. Gli anticorpi dei quali storicamente il luogo principe del sapere, l’Università appunto, storicamente disponeva, in alcuni casi sembra non abbiano funzionato e l’Università, anche per i processi di apertura al territorio di cui si è fatta parte attiva, si è lasciata in alcuni casi invadere da logiche spartitorie (anche con ingerenze esterne) che invece non le appartenevano.

L’Università però, in quanto agenzia educativa e di formazione professionale, può e deve recuperare un ruolo di autorevolezza e tenere acceso per le nuove generazioni il lume della speranza e dell’onestà, intellettuale prima di tutto. Io non credo che si possa generalizzare dicendo che esista un problema “parentopoli” nell’Università italiana e anzi a volte ho il sospetto che determinati casi, che pure vanno individuati e stigmatizzati, siano stati usati pretestuosamente per additare l’intero sistema universitario come corrotto. Non è così! E sono convinta che la percezione del ruolo che l’Università può avere per il sistema Paese sia radicata nell’opinione pubblica e questo è un elemento di fiducia nel futuro. Guai se le giovani generazioni perdessero la passione e l’entusiasmo per il sapere!”.

Diritto allo Studio e Parentopoli secondo gli studenti

Una voce di diniego rispetto alla questione diritto allo studio e parentopoli i ci viene anche dagli studenti, in particolare è Di Mauro dell’associazione Azione Universitaria a farci conoscere l’opinione?

“E’ inutile negare che di concorsi pilotati in Italia ce ne siano stati tantissimi, come sono altrettanto numerosi i casi di omonimia presenti all’interno dei vari atenei italiani. Un segnale importante di controtendenza, per cercare di porre un freno alla situazione, l’ha sicuramente lanciato la riforma Gelmini del 2010, introducendo l’abilitazione nazionale, con commissione selezionata tramite sorteggio, per il reclutamento dei professori, e proibendo la partecipazione ai concorsi per le posizioni universitarie a coloro i quali abbiano un grado di parentela o affinità fino al quarto grado compreso. La speranza è che tutte le altre riforme dell’istruzione che seguiranno da qui in avanti accentueranno l’importanza del merito e della competenza come unico ed indiscusso criterio selettivo”.

Ed è di crisi universitaria che si parlerà  Venerdì 13 Dicembre presso l’Aula Ferrari del Palazzo Codacci-Pisanelli in Puglia, alle ore 16.30.  Gli studenti dell’associazione Link Lecce da sempre impegnati nei problemi che riguardano i giovani, l’università e l’istruzione saranno protagonisti di un convegno dal titolo “L’Università del Sud ai tempi della crisi” Alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo i governi rispondono proponendo e imponendo “soluzioni” fallimentari che stanno portando al definitivo smantellamento dell’Università, con conseguenze drammatiche soprattutto per il mezzogiorno.” – Dicono gli studenti di Link Lecce –

– E continuano – Le politiche di austerity adottate negli ultimi anni dimostrano che per il nostro paese i saperi e il diritto allo studio non sono una priorità politica. La stretta sui finanziamenti agli atenei e non ultima la sperequazione nella distribuzione dei punti organico si inseriscono in un progetto sistemico volto a ridurre la spesa pubblica, anche per mezzo di meccanismi di competizione che condannano sempre più corsi di studi e Atenei interi alla chiusura. Esiste un’alternativa per uscire da questo dramma? In questo scenario che prospettive hanno le Università del Sud?  – Concludono gli studenti di Link Lecce –

In Collaborazione con Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto