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Unive in missione archeologica in Sudan per l’antica città di Napata

R. C.
14/12/2024

Università “Cà Foscari” di Venezia - I resti di un antico palazzo e della sua decorazione riaffioranograzie alla missione dell'Unive Missione archeologica in Sudan per l’antica città di Napata: conclusa la campagna 2013 dell'Unive Lo scavo è diretto dal prof.

Emanuele M. Ciampini – Attraverso i frammenti della vita di un maestoso palazzo, ormai ridotto a scarsi resti di mura sepolti dalla sabbia, riemerge la vita di uno dei più importanti centri fioriti lungo le rive del Nilo, a sud dell’Egitto; il quadro di questa straordinaria città, conosciuta con il nome di Napata, si sta lentamente delineando grazie ai lavori di una missione archeologica dell’Unive diretta da Emanuele M. Ciampini.

La stagione del 2013, appena conclusasi, è l’ultima di una serie di indagini che hanno avuto l’avvio nel 1973, e che da tre anni è affidata alla responsabilità dell’Unive.

La missione italiana e il luogo – La Missione Archeologica Italiana in Sudan indaga un’area palatina fiorita nel corso del I sec. a.C. circa nell’antico centro di Napata, la cui fama affonda le radici all’epoca dei faraoni, come testimonia una stele datata a Thutmosi III (XVIII din., XV sec. a.C.) che riconosce la sacralità del luogo, dominato dalla Montagna Pura (attuale Jebel Barkal); col tempo, Napata divenne uno dei più importanti centri religiosi e cerimoniali dell’intera Nubia, legato al culto del dio Amon e alle cerimonie di incoronazione e di legittimazione della regalità nubiana.

La città di Napata – La città di Napata aveva il proprio fulcro in una serie di templi edificati ai piedi della Montagna Pura, e il cui periodo di massimo splendore si data al periodo che va dall’VIII al IV sec. a.C.; una nuova fase di splendore del centro, detta meroitica, si data al regno di Natakamani, ultimo grande sovrano del regno di Meroe (dal nome della città che divenne residenza regale dal IV-III sec. a.C.). Il regno di Meroe, controllando un ampio territorio diviso tra gli attuali Egitto e North Sudan, divenne una delle grandi potenze del tempo, capace di misurarsi col potere della dinastia tolemaica insediatasi in Egitto, e successivamente con quello di Roma.

Fortemente legato alle tradizioni locali, Natakamani promosse un imponente programma architettonico in tutto il regno; a Napata, il re riprogettò l’intero settore intorno al palazzo, precedentemente localizzato immediatamente a sud del grande tempio di Amon, con la fondazione di un vasto settore di edifici, dominato dal grande palazzo oggetto d’indagine della missione italiana. Grazie al lavoro di diverse campagne, è stato possibile delineare le caratteristiche principali di una maestosa struttura, la cui storia coincide con l’ultima fase dell’antica città.

Stagione di Scavo dell’Unive 2013 – Il lavoro della stagione 2013, che si è svolto dal 20 novembre al 13 dicembre, ha messo in luce l’angolo sud-occidentale della piattaforma su cui sorgeva l’alto edificio (secondo le ricostruzioni, il palazzo era a due piani, con un’altezza di circa 10 m.); le strutture hanno subito gravi danni per il saccheggio dei materiali preziosi e della rimozione dei materiali costruttivi, in modo particolare dei mattoni di fango, usati come concime per i campi.

Nonostante tali gravi devastazioni, l’indagine è riuscita a definire il profilo esterno nell’area dell’angolo, mettendo in luce una fondazione in pietra e mattone cotto, atta a proteggere l’edificio dalla presenza di acqua; a questo scopo rispondeva anche un ampio settore in mattone cotto, individuata al livello di fondazione in corrispondenza con la facciata sul del palazzo. Lo scavo ha anche indagato la trama interna della piattaforma, atta a sostenere la struttura sovrastante.

Reperti rinvenuti – decorazione esterna del palazzo – Poco materiale ceramico è stato portato alla luce nel corso della campagna di scavo, mentre sono stati rinvenuti numerosi frammenti di fayence, facenti parte della complessa decorazione esterna del palazzo; queste piastrelle di ceramica invetriata di colore azzurro, erano fissate sulle pareti, il cui colore dominante era il bianco. Su questo colore di fondo spiccavano le lesene e gli angoli, decorati con una vivace policromia, dominata dal rosso, il giallo e il blu. L’edificio era anche caratterizzato da elementi architettonici in pietra, come i capitelli di lesena, le mensole che marcavano sulla facciata esterna il piano di calpestio del palazzo, o ancora elementi di copertura, lavorati a gola egizia e intonacati.

Lo scavo dell’Unive ha anche individuato un’istallazione successiva al palazzo, costituita da un focolare che impiegava come bracieri due vasi, privati del fondo e rovesciati, l’abbondante cenere in tutta l’area conferma la lunga frequentazione in epoca post-meroitica, come ben documentato in tutta l’area.

Un importante intervento, organicamente legato all’attività di scavo, è stato quello della documentazione dei materiali archeologici, che ha impiegato gli standards già definiti nel corso delle precedenti campagne. Questo intervento è funzionale sia alla ricerca, che all’immagazzinamento e alla conservazione dei reperti; a tale scopo, la Missione sta procedendo a un lento e accurato lavoro di catalogazione e riordino dei materiali.

La complessità dello scavo dell’Unive e l’importanza dei materiali emersi nel corso dello scavo sono da tempo oggetto di studi da parte del team della Missione; alcuni dei risultati emersi nel corso del lavoro saranno presentati nel corso del prossimo Congresso Internazionale di Studi Nubiani, programmato nel mese di settembre 2014 a Neuchâtel.

Membri della Missione dell’Unive

Rappresentante del National Corporation for Antiquities and Museums Abd el-Rauf Muhammad al-Jubarak,. Enti finanziatori: Ministero degli Affari Esteri, Unive

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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