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Irpef e Aumento Stipendi 2014: chi avrà l’aumento stipendi in busta paga

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29/11/2024

Il Premier Matteo Renzi promette un aumento stipendi di almeno 80 euro al mese in busta paga per lavoratori dipendenti con stipendi annui che non superino i 28mila euro.

 

A beneficiare dello sconto Irpef e di questo aumento stipendi saranno 11 milioni di lavoratori dipendenti, di questi  1,7  sono stranieri. Il consiglio dei Ministri fa sapere che è in cantiere anche un provvedimento per i lavoratori autonomi, ma nulla è stato reso noto durante la conferenza stampa del 18 Marzo scorso.

Secondo le stime della Fondazione Leone Moressa dei 10 miliardi di euro previsti dalla manovra circa il 15,4 % sarebbe destinato ai lavoratori stranieri. Non è ben chiaro se si debbano escludere gli Incapienti dai dati resi noti dal Premier. Se così fosse a beneficiare del Bonus non sarebbero i contribuenti con rendita annua inferiore o pari ad 8mila euro. Molte le perplessità e i dubbi.

La Fondazione Consulenti del Lavoro dichiara “Difficile quantificare il bonus fiscale, i dati non combaciano, mancano 4 miliardi dagli sgravi Irpef oppure non sono stati conteggiati 4 milioni di Incapienti “.  Il Presidente della Fondazione si dice scettico, […] servono più soldi  o è necessaria una diversa distribuzione e a beneficiare del bonus deve essere un numero inferiore di contribuenti”.

In che misura e chi beneficerà dell’aumento stipendi promesso da Renzi? Rispetto alle norme attuali i maggiori benefici si sentiranno con decisione fino a circa 28mila euro, con una maggiorazione rispetto alle norme attuali che supererà i mille euro l’anno. L’effetto pratico è che da zero a 8mila euro non si pagherà l’Irpef, da 8mila a 20mila euro lo sconto sarà di 2.400 euro e che dopo questa soglia inizierà una flessione. Chi non ha trattenute durante l’anno beneficerà di tale sconto al momento della dichiarazione dei Redditi.

In base alla busta paga calcoliamo lo sconto e l’aumento stipendi della cura Matteo Renzi:

Quali sono gli effetti della flessione?

Quali sono le fasce di reddito individuate dal piano Renzi in cui è previsto l’aumento stipendi?

Aumento Stipendi

L’aumento stipendi è previsto per coloro che percepiscono un reddito fino a 12.000 euro che possono adesso usufruire di detrazioni pari a 1.700 euro che diventeranno 3.031 euro per un risparmio Irpef di 1.060 euro.

Per i redditi fra 12.000 e 15.000 euro, il  risparmio sarà di 1.177 euro; per quelli fra 15.000 e 18.000 euro di 1.023 euro; per quelli fra 18.000 e 22.000 euro di 818 euro; per quelli fra 22.000 e 25.000 di 665 euro.

Al fine di approfondire la questione dell’aumento stipendi, abbiamo intervistato la Dott. Anna Cozzolino, segretario bancario Del. Fondo pensioni.

Secondo Lei l’aumento stipendi stimato da Renzi con il piano di alleggerimento Irpef dovrebbe comprendere anche gli Incapienti ?

“Si, per le stesse motivazioni alla base del piano, cioè stimolare i consumi piuttosto che il risparmio”.

Secondo Lei le fasce di reddito create per l’alleggerimento Irpef  permetteranno la distribuzione del budget di 10 miliardi che il governo ha stanziato? O meglio, secondo Lei sarà necessario stanziare nuovi fondi ?

“Sarebbero necessari altri fondi, del resto già dalle proiezioni si parla di 14 miliardi se dovessero essere compresi gli incapienti”.

Secondo Lei è necessario che il governo aumenti il bacino dei contribuenti  o che i pochi usufruiscono dell’aumento stipendi abbiano in busta paga uno sconto maggiore?

“E’ auspicabile un aumento del bacino dei contribuenti, questo comunque anche se ciò comporterebbe un ridimensionamento del beneficio pro capite”.

Secondo Lei l’alleggerimento Irpef è davvero la strada migliore per permettere un aumento stipendi dei meno abbienti ?

Penso di si: in Italia è necessario ed urgente abbassare la tassazione anche se ritengo che ciò potrà avvenire in modo duraturo solo attraverso interventi strutturali che diminuiscano i costi della intermediazione in senso lato che nel nostro Paese ha allungato la catena tra produttori e consumatori (vedi costi della politica e della burocrazia). Naturalmente senza trascurare la lotta alla evasione fiscale purtroppo ancora fortemente presente”.

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