La disoccupazione a cavallo della recessione è cresciuto infatti di 2,9 punti per i laureati, di 5,8 punti per i diplomati, di 6,5 punti per i neolaureati (ovvero di età compresa tra i 25-34 anni) e di ben 14,8 punti per i neodiplomati (di età compresa tra 18 e i 29 anni). Tra il 2007 e il 2013, il differenziale tra il tasso di disoccupazione dei neolaureati e dei neodiplomati è passato da 2,6 punti (a favore dei primi) a 11,9 punti percentuali.
Abbiamo sentito il Prof. Andrea Cammelli, Presidente del Consorzio interuniversitario Almalaurea, per commentare i dati resi pubblici il 10 marzo nell’ambito della XVI Indagine AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei laureati. Il Professore si è dimostrato disponibilissimo oltre che celere nel risponderci. Purtroppo possiamo riportare solo il “fulcro” di una piacevolissima, anche se telefonica, conversazione pomeridiana.
Professore, quali sono le differenze riscontrate fra i dati del 2014 e quelli degli anni precedenti? Secondo lei ci troviamo di fronte ad un cambiamento in positivo ?
“Bisogna tener conto ovviamente dei nuovi dati, sicuramente il tasso di disoccupazione è cresciuto, i neolaureati hanno raggiunto il 6% di tasso disoccupazionale, ma dobbiamo sottolineare anche l’evidente vantaggio che ha ancora la laurea sul mercato del lavoro. Nella fase d’ingresso e nel corso dei 5 anni successivi al conseguimento della laurea i giovani italiani incontrano maggiori difficoltà che negli altri paesi. Si può dire però che nell’arco della vita lavorativa la qualifica di livello universitario sia comunque più spendibile del diploma, si tenga conto che il tasso di disoccupazione fra i neodiplomati è del 14,8 %. Perciò è necessario investire nella Ricerca e nel Diritto allo Studio. Siamo in un Paese nel quale solo l’1% del Pil è investito in Ricerca e Sviluppo. E’ come se un contadino intento a prepararsi per un grande raccolto risparmiasse sui semi”.
Secondo lei la Germania è un Paese da prendere a modello ?
“La Germania investe molto di più, se analizziamo anche i dati meno aggiornati, quelli risalenti al 2008, il divario con l’Italia diventa evidente. Inoltre il modello tedesco è assistenzialista prevede la tutela del diritto allo studio. Aprendo le porte dell’Università a giovani di ogni estrazione sociale. Noi perdiamo una percentuale altissima di giovani, molti non scelgono l’università, della popolazione giovanile solo il 30% è impegnato in un corso di studi. E come abbiamo visto la loro vita lavorativa si prospetta ancora più difficile che per i laureati. I pochi fondi che abbiamo non ci permettono di specializzare i nostri studenti. Spesso non c’è accordo fra mercato del lavoro ( Aziende private o pubbliche ) e studenti. Bisogna pensare in sinergia di intenti. Parafrasando Stendhal: In Italia ogni genio che nasce uomo o donna è perso”.
E’ in linea con il Progetto Giannini-Renzi ?
“Le posso dire solo che per quanto riguarda il ciclo unico di studi superiori, il nostro è il più lungo d’ Europa, quindi l’idea di eguagliare le nostre scuole superiori al corso quadriennale europeo è sicuramente un modo della Ministra di essere aperta alle direttive europee, forse proprio per permettere che il Paese investa di più o che i nostri giovani affrontino meno difficoltà in ambito lavorativo. Non entro poi nel particolare del “singolo”, io credo solo che il Ministero debba investire di più e che la formazione debba essere messa in primo piano.”
“Le politiche economiche italiane hanno creato maggiore disoccupazione non per l’aumento dei giovani in cerca di occupazione ma per una diminuzione dei posti disponibili a cause delle nuove politiche sulle pensioni, siamo quindi di fronte ad un meccanismo divergente rispetto al resto d’Europa. Nel nostro paese sono in pochi ad avere titoli di studio universitari si pensi alle elevate percentuali di manager italiani che hanno appena la scuola dell’obbligo. In Germania questo Profilo corrisponde al solo 7 % degli occupati”.
Crede che per Ricerca si intenda solo la Ricerca scientifica e tecnica ? Non crede che investire nell’ambito umanistico sia altrettanto importante anche se per alcuni meno produttivo ?
“Paragonando le medie OCSE con le nostre, ritroviamo una situazione alquanto positiva, si pensi che abbiamo il 40% di laureati in materie scientifiche. Non siamo quindi lontani dalle medie OCSE o da quella tedesca ( anch’essa del 40% ). Egualmente positiva è la percentuale di laureati nelle materie umanistiche. Inoltre credo che per quanto molti non credano sia produttiva, una laurea umanistica permette di comprendere realmente il disagio sociale in cui l’odierna generazione si trova, preparando la nostra classe docente e dirigente”.
“Si ricordi la citazione delle bucoliche Virgiliane che campeggia sulle porte della London School of Economics, “felix qui potuit rerum cognoscere causas”. […] Io credo che si debba puntare sullo Sviluppo premettendo Interdisciplinarità e preparazione d’eccellenza”.
Grazie Professore Cammelli, la ringraziamo e ci congediamo da lei riportando le parole di Paulo Coelho da lei ricordateci all’inizio di questa intervista: “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”.
Qui di seguito riportiamo i dati AlmaLaurea per ogni ateneo. Tutti i dati per esteso sono tiportati sul sito di AlmaLaurea.
- Rapporto AlmaLaurea Università di Siena:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43,5%
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 56 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7%
- Rapporto AlmaLaurea Università Politecnica di Ancona:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 37,1%
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 56,1%
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7 %
- Rapporto AlmaLaura Università di Bari:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 56,3%
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali:43,5%
- Tendenze del mercato di lavoro: 47,9 %
- Rapporto AlmaLaurea Università della Basilicata:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:43,5 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 56 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7 %
- Rapporto Almalaurea Università di Cagliari:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:43,5%
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali:56 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7%
- Rapporto AlmaLaurea Università Cà Foscari:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43,5 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68,2 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 60 %
- Rapporto Almalaurea l’Università di Bologna:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:43%
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali:56 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,6 %
- Rapporto Almalaurea dell’ Università di Ferrara:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:46 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 65 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 65 %
- Rapporto Almalaurea Università della Calabria:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43,5 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68,2 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7 %
- Rapporto Almalaurea dell’Università di Udine:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 52 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 67 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 57 %
- Rapporto Almalaurea dell’Università di Parma:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 59 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 51%
- Rapporto Almalaurea al Politecnico di Torino:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:58,3 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 61 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 59,8 %
- Rapporto Almalaurea all’Università di Bolzano:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 65 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 47 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 55 %
- Rapporto AlmaLaurea all’Università di Messina:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 29 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 43 %
- Tendenze del mercato di lavoro:40 %
- Rapporto AlmaLaurea Università Insubria:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 61 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 55 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 58 %
- Rapporto AlmaLaureaUniversità del Piemonte Orientale:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali:59 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 65%
- Tendenze del mercato di lavoro: 62 %
- Rapporto AlmaLaurea Università di Trento:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 40 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 55 %
- Tendenze del mercato di lavoro:84 %
- Rapporto AlmaLaurea Università di Trieste
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 40 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 58 %
- Tendenze del mercato di lavoro:84 %
- Rapporto AlmaLaurea Università di Salerno:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 31 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68,2 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52 %
- Rapporto AlmaLaurea Università di Catania:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43,5 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 60 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 70 %
- Rapporto AlmaLaurea Università Carlo Bo di Urbino:
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 47 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 57 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 75 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Verona
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 61 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 69 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 88 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Genova
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43,5 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 52,7 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Milano
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 56 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 75 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Firenze
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 49 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 54,5 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 86 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Catanzaro
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 52,7 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 68 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 75 %
- Rapporto AlmaLaurea Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’
- Tasso di occupazione dei neolaureati triennali: 43 %
- Condizione occupazionale dei laureati magistrali: 62 %
- Tendenze del mercato di lavoro: 70 %