InnovArea, il kit Anticrisi di Cà Foscari Confindustria e Regione
R. C.
13/12/2024
Università “Cà Foscari” di Venezia - Innovarea: un ‘kit anticrisi’ per le imprese «innovazione: il veneto come il baden wurttenberg»
A Padova è nato InnovArea il movimento delle imprese più performanti con tutte le carte in regola per trasformare la regione in un caso di successo come il land tedesco
Università Ca’ Foscari Venezia, Confindustria Veneto e Regione Veneto insieme per fornire all’imprenditoria del Nord Est gli strumenti più avanzati per vincere sfide globali: trend economici di successo, best practice, accesso ai fondi europei troppo spesso inutilizzati, le occasioni di Horizon 2020.
Per rinascere. Più forti di prima
Come nasce InnovArea
La «chiamata alle armi» è arrivata da Luca Marzotto, delegato alle Politiche Industriali, Ricerca e Innovazione per Confindustria Veneto, hanno risposto in 40 fra le imprese più performanti selezionate da un’analisi dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Fra queste, anche Api Spa, Unox, Tecnofer, Gasparini Spa e L’Inglesina Baby Spa.
L’appuntamento di ieri alla Torre della Ricerca – Città della Speranza di Padova «L’impresa significante» ha segnato il decollo di InnovArea, il movimento che punta a un vero e proprio Rinascimento dell’impresa veneta grazie al lavoro congiunto di Università Ca’ Foscari Venezia, Confindustria Veneto e la regia della Regione Veneto, parte attiva e sostenitrice del progetto. Un decollo nel segno della concretezza. A partire dai dati che fotografano un «sistema in corto circuito» fra potenzialità, finanziamenti (soprattutto europei) e innovazione cruciale per un vero rilancio. Con un obiettivo: diventare come il «land tedesco dei record».
Fra gli esempi cui guardare, infatti, c’è la Regione del Baden Wurttenberg, il land tedesco dove si concentrano i molti istituti di Fraunhofer Society riconosciuta come best practice a livello mondiale: 80 istituti di ricerca tra loro collegati e 20.000 dipendenti. Un luogo in cui il rapporto tra investimenti in ricerca e innovazione e PIL è pari al 5,6%, un luogo che il recente rapporto della UE Innovation colloca tra gli Innovation leaders.
Come emulare una tale concentrazione di risultati? 412 imprese venete «antifragili», capaci, cioè, di migliorare le loro performance nonostante (o forse grazie) alla crisi sono ripartite dai numeri: nel 2012 (ultimo dato consolidato disponibile), il valore della produzione ha superato i 10 miliardi (10.362.041.958 euro) con un risultato operativo di 1, 1 miliardi (1.103.255.758 euro) e 31.088 dipendenti.
La forza di InnovArea sta nel mettere insieme capitali tangibili e intangibili puntando con decisione a opportunità e risorse che l’Europa mette a disposizione.
Anche in questo caso, i numeri sono eloquenti: i Fondi gestiti direttamente dall’Unione Europea (a cui possono accedere tutti gli Stati membri)nel 2012 (ultimo dato disponibile) sono stati di 20 miliardi di euro di cui solo 59 milioni sono arrivati in Veneto. E di questi, 17, lo 0.08% sono effettivamente arrivati alle imprese venete ponendo la regione al 40° posto su 200 regioni europee. La maggior parte di questi fondi è destinata alla ricerca e all’innovazione. E nel periodo 2007-2013, nel VII Programma Quadro di ricerca e innovazione, l’Italia ha perso 2,8 miliardi di euro: ha versato 7 miliardi alla UE ma i progetti finanziati ammontano a 4,2 miliardi.
Nel periodo 2014-2020, Horizon, il nuovo programma di ricerca e innovazione della UE, metterà a disposizione quasi 80 miliardi di euro. Se non si invertirà il trend, la perdita stavolta sarà di ben 4,5 miliardi.
Se il Veneto vuole affrontare in modo efficace questa partita è necessario superare la frammentazione presente sia nell’offerta di ricerca e innovazione (i centri nella nostra regione sono troppi e non coordinati tra loro) sia nella domanda: gli investimenti arrivano solo allo 0,67% del Pil regionale.
L’appuntamento da non perdere, a livello europeo, è Horizon 2020. Come arrivarci preparati? InnovArea ha individuato tre linee guida: scegliere le priorità, guardare ai migliori e adattare queste esperienze al Veneto.
L’incontro per InnovArea tra Cà Foscari, Confindustria e Regione Veneto
L’incontro che ha riunito a Padova il gotha dell’imprenditoria veneta e ha visto la partecipazione dell’Assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione, Marialuisa Coppola, ha puntato sull’individuazione dei trend emergenti, sulle Re start up innovative, sull’Ecosistema di business – L’innovazione strategica aperta e sull’Innovazione sociale – Capitale umano. Di questi temi hanno parlato rispettivamente, Roberto Santolamazza (direttore T21T), Ruggero Frezza (Fondatore di M31 Spa e già professore Associato di Teoria dei Sistemi all’Università di Padova), Stefano Miotto (Direttore di Siav – Confindustria Veneto) e Carlo Bagnoli (direttore scientifico di InnovArea e professore di Strategia aziendale, Ca’ Foscari, Venezia).
Si parte da una base già solida anche in Veneto: il progetto Innoveneto (ora confluito in InnovArea) mappa i centri di trasferimento per creare una sorta di «Tripadvisor della ricerca regionale»; la Regione ha definito le proprie strategie Smart, individuando ambiti di intervento, sono ai nastri di partenza i tavoli di lavoro tra imprese e centri tecnologici per definire orientamenti e linee progettuali. Questi aggregati potranno costituire le piattaforme per partecipare al nuovo programma Horizon 2014-2020. Segno che le risorse gestite dalla Regione funzionano bene con una forte concentrazione sul tema di ricerca e innovazione con il recente inserimento di oltre 400 persone altamente qualificate in questo settore
Marialuisa Coppola, Assessore regionale all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione ha sottolineato che «Come Regione Veneto stiamo scrivendo la nuova programmazione europea. Attorno a questo tavolo devono sicuramente sedersi le istituzioni e i centri di ricerca, ma devono sedersi soprattutto gli imprenditori. Dobbiamo pertanto fare rete e sistema per ottenere fondi europei strutturali, necessari per l’innovazione del nostro territorio».
Luca Marzotto, delegato alle Politiche Industriali, Ricerca e Innovazione per Confindustria Veneto ha spiegato: «Ci sono oltre 400 imprese in Veneto che anche nel periodo più difficile della crisi economica sono riuscite a crescere e ottenere performance d’eccellenza grazie ad investimenti in innovazione tecnologica. InnovArea vuole ripartire dal successo di queste imprese, dalla loro visione strategica e culturale, per creare un Movimento di imprenditoria innovatrice che diventi punto di riferimento per tutto il territorio»..
Per Carlo Bagnoli, professore di Strategia aziendale, Ca’ Foscari Venezia, «Siamo gli unici ad avere una visione, la nostra è un’idea di rinascimento per le imprese venete e serve la partecipazione in prima persona di tutti. Voi – ha detto Bagnoli agli imprenditori – siete ‘imprese significanti’, imprese che riescono a creare molto valore sia per i clienti che per la società».
Roberto Santolamazzadirettore diT21T: «La buona notizia è che gli spazi di crescita sono davvero molto ampi. È un momento di evoluzione velocissima che è anche il più favorevole all’innovazione degli ultimi 50 anni».
Ruggero Frezza, Fondatore di M31 Spa:«Proposta concreta: in Horizon 2020 il nuovo framework della Ue è sulla Gestione del rischio, si rendono disponibili fondi per l’equity delle imprese, partecipiamo come InnovArea».
Stefano Miotto, direttore Siav Confindustria Veneto: «Viviamo una realtà di frammentazione, il punto è fare sistema».
La visione: il nuovo rinascimento è l’impresa
Innovarea vuole promuovere un movimento di imprese sincronizzate la cui impresa comune sia guidare un nuovo rinascimento facendo leva sul patrimonio civile, culturale, naturale e artigianale che caratterizza l’Italia, abbandonando i pessimismi legati ai problemi strutturali del Paese e i protagonismi ostacoli alla maturazione del sistema Paese.
Innovarea ambisce a promuovere la significatività dell’impresa in quanto creatrice di nuovi posti di lavoro legati all’esclusività del territorio, e il significato dell’impresa in quanto creatrice di nuovi concetti liberati dalla varietà del territorio e veicolati ai clienti e alla società attraverso i suoi prodotti, processi e modalità di relazione.
Un’impresa insignificante crea poco valore per i clienti e la società appropriandosene della parte rilevante perché il problema è dividerlo. Un’impresa significante crea molto valore per i clienti e la società distribuendone una parte rilevante perché la soluzione è moltiplicarlo.
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto