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Nuovo Esame Maturità: come funziona il nuovo esame di stato

Redazione Controcampus 4 Settembre 2014
R. C.
27/12/2024

Tutte le news del Miur sul nuovo esame maturità .

istruzione.it/” target=”_blank”>Miur sul nuovo esame maturità . Continua il dibattito sulla riformulazione della maturità. Tutto pronto o quasi per il nuovo Esame di Stato targato Gelmini

Da giugno 2015 l’esame cambia pelle. La vecchia maturità va in soffitta. Al suo posto, garantiscono da Viale Trastevere, un esame più “asciutto”, rigoroso ed equo. La Riforma Gelmini cambia faccia all’Esame di stato. Non una riforma tout court, ma una revisione in senso semplificativo delle prove per renderle più coerenti con gli indirizzi andati a regime con la discussa riforma Gelmini.

Tante le sorprese in ballo. Possibile terza prova Invalsi nazionale a sostituzione del famigerato Quizzone oppure aggiuntiva (da svolgersi nel corso del 5°anno scolastico, presumibilmente a ridosso dei test d’accesso alle facoltà a numero chiuso), più spazio all’apprendistato, soppressione o sostituzione della tipologia A del primo scritto (addio, cioè, all’analisi del testo), aggiornamento/revisione per la seconda prova e, soprattutto, probabile introduzione della materia in lingua inglese i rumors più insistenti. Non solo. A cambiare saranno le stesse modalità di valutazione del profitto scolastico, soprattutto negli Itis e nei professionali, vista la volontà ministeriale di rilanciare l’importanza dell’attività laboratoriale nonché di stage e tirocini.

I maturandi 2015 chiedono chiarezza. Atteso per i primi giorni di settembre il decreto attuativo. Cosa cambia e come funzionerà il nuovo Esame Maturità? Quali saranno le date prefissate per il nuovo esame di stato 2015? Come si articoleranno materie e prove del nuovo esame di maturità? Da Controcampus tutte le indicazioni su criteri e modalità attualmente allo studio del Miur.

Come funziona il nuovo esame maturità

Semplificare, l’esame di stato. Si può sintetizzare così il Gelmini-pensiero: il nuovo esame dovrà rimodulare le prove, evitando stravolgimenti traumatici attraverso piccoli ma necessari ritocchi che sappiano cucire lo spirito modernista della riforma addosso ai nuovi indirizzi, data l’eliminazione dei vecchi licei e istituti tecnici e delle vecchie sperimentazioni. Decolla così la prima parte della riforma degli ordinamenti avviata dall’ex inquilina del Miur che entrerà a pieno regime l’anno prossimo. Un rinnovamento doveroso, una scossa di adrenalina, specificano dal Miur, in un sistema scuola fortemente anchilosato e dispersivo, che solo ora comincia (con colpevole ritardo) ad adeguare il passo agli standard degli altri paesi europei, quelli più progrediti alla voce “pubblica istruzione” (Francia su tutti). Doveroso, dicevamo, ma elastico: la legge, infatti, prevede che le nuove regole rispondano ad una logica di  gradualità: il nuovo esame andrà a pieno regime poco per volta. Questo per consentire agli studenti di calibrare più flessibilmente la propria preparazione rispetto ai cambiamenti in via di definizione.

Intanto il Miur ufficializza le date: il nuovo esame prenderà ufficialmente il via mercoledì 17 Giugno con la prima prova di italiano (riformata più che abolita) unica per tutti gli indirizzi. Il resto del calendario, ovviamente, viene da sé con la seconda prova, differente per ciascun indirizzo, che si svolgerà il giorno successivo, giovedì 18 Giugno, mentre lunedì 22, dopo la tradizionale “pausa dei 3 giorni”, toccherà al terzo scritto (anch’esso diverso per ogni istituto), ultimo atto del Nuovo esame Maturità 2015, salvo introduzione di un’eventuale quarta prova (ipotesi più defilata, per non dire “fantascientifica”).

Che fine fanno le tesine di maturità 2015

Si comincia con una rivisitazione totale della prova orale.

Ed è appunto in questo senso, dunque, che andrebbe interpretato il possibile pensionamento (“con disonore”) della sempre cara mi fu tesina di maturità. “Tutto un copia-copia generale”, questa, in sintesi, la motivazione che presto potrebbe indurre il Miur ad espungere dalla maturità l’elaborato a piacere (da sempre unico attracco sicuro in quel mare burrascoso che è per il maturando l’esame di stato).

Colpa di quella mole di elaborati raffazzonati, stereotipati, copia-incollati qua e là on web, impersonali ed aridi, che ormai da tempo ha superato i normali livelli di accettabilità. Una denuncia partita dai commissari (stanchi di confrontarsi con elaborati senza anima) cui oggi non resta che constatare il decesso di quell’originalità che, invece, avrebbe dovuto fare della tesina un auto-esercizio critico, di capacità e passione, per lo studente.

Nuovo Esame Maturità e Apprendistato per calcolare il voto di maturità

Con l’inaugurazione della nuova frontiera dell’alternanza scuola-lavoro (Decreto interministeriale del 5 giugno 2014), partirà dal prossimo anno scolastico, il 2014-2015, la sperimentazione dell’apprendistato per gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori. Obiettivo: consentire agli studenti italiani di inserirsi in un contesto aziendale già prima della conclusione del loro percorso scolastico e del diploma, alternando la frequenza scolastica con la formazione e il lavoro in azienda.I periodi di apprendistato (on the job) saranno, insomma, valutati e certificati e varranno come crediti ai fini dell’ammissione all’Esame di Stato. Inoltre, per la predisposizione della terza prova scritta la Commissione d’Esame si dovrà tener conto del percorso sperimentale seguito dagli allievi e ci si potrà avvalere della presenza del tutor aziendale come esperto.

Ecco come cambia la prima prova: “Lifting” in vista  anche per la prima prova. In questo carillon di indiscrezioni, si affaccia, infatti, con una certa insistenza l’ipotesi per cui il Miur starebbe pensando di depennare (anche se non si esclude un intervento semplicemente sostitutivo) la tipologia A del primo scritto. Morale? Niente più analisi del testo, colpevole di favorire gli studenti dei licei (considerati più “allenati” dei parietà degli istituti tecnici e professionali rispetto alle tematiche generalmente indicate nelle tracce d’esame) e di mal adattarsi al genere di prove scritte somministrate ai ragazzi durante l’anno.

Non solo aggiustamenti. La  vera bomba potrebbe essere un’altra. C’è, infatti, allo studio del Miur l’ipotesi di introdurre una quarta prova d’esame, da aggiungere alle tre prove scritte e all’orale multidisciplinare.

Nel concreto, si parla della possibilità di introdurre un Test Invalsi al quinto anno delle superiori, stavolta non solo come strumento di valutazione degli studenti, ma anche parametro utile ai fini dell’assegnazione del voto maturità 2015. Una novità che potrebbe risultare però indigesta ai tanti studenti impegnati nella preparazione dei test d’accesso alle facoltà a numero chiuso: il rischio è quello di incappare in un Aprile incandescente, causa il fatale accavallarsi dei Test Invalsi coi test d’accesso a numero chiuso.

Niente più Quizzone al nuovo esame maturità: Test Invalsi al posto della Terza Prova. A sciogliere l’intricata matassa, potrebbe giungere, tuttavia, la classica via di mezzo: sostituire il “quizzone”, terza prova elaborata dai membri della commissione dell’Esame di Stato, con il Test Invalsi. Una soluzione sicuramente più gradita agli studenti, dacché la sostituzione non intralcerebbe la preparazione ai test d’accesso alle facoltà a numero chiuso e, pertanto, non aggraverebbe ulteriormente la mole di studio necessaria per sostenere le prove del nuovo esame maturità 2015.

Va detto, tuttavia, che non esistono conferme in questo senso, anzi. Ad oggi, infatti, fanno sapere dal Ministero, non ci sono previsioni di prove del genere. Morale: un sospirone di sollievo generale. Salvo dietrofront clamorosi, le prove sono e resteranno tre anche per la temuta sessione 2015.

La ventata riformatrice, ovviamente, toccherà anche i docenti. Novità sostanziali riguarderanno in particolare la scelta dei commissari sia interni che esterni. Cambia, cioè, la composizione delle commissioni giudicatrici. Obiettivo: sostenere il lavoro dei prescelti, salvaguardando terzietà e serenità dei professionisti. Troppo spesso, infatti, la normale caccia all’identikit dei commissari (un passatempo per i più, ma vera e propria operazione di intelligence per alcuni), trapassa dalle sue forme più goliardiche (“googlare” nomi e cognomi dei prof o assillare sui social gli alunni dei docenti interessati per carpire ogni genere di informazione sugli stessi) a manifestazioni  spesso “antipatiche” o a limite del morboso, come appostamenti fuori dalla scuola dove il commissario insegna fino ai più audaci (e scorretti) tentativi di abboccamento con lo stesso. Questo solo per citare un caso. Vedremo cosa stabilirà il Miur.

Sì al Clil. Un dato è certo: il nuovo esame maturità 2015 parlerà inglese. Arrivano conferme, infatti, sull’introduzione del Clil (Content and Language Integrated Learning) relativamente al terzo scritto. Un metodo d’insegnamento che prevede lo studio di alcune discipline in lingua straniera. Il sistema è stato sperimentato per la prima volta in Canada intorno agli anni Sessanta ed adottato in molti paesi europei a partire dagli anni Novanta. In Italia il Clil è stato introdotto per la priva volta nei licei linguistici nel 2012, ma da settembre 2014 sarà esteso anche agli altri licei e agli istituti tecnici e professionali.

Domande in lingua inglese alla terza prova e all’orale del nuovo esame maturità. Clil anche alla terza prova e all’orale? La risposta è sì. Il nuovo esame maturità 2015 vedrà l’applicazione della metodologia Clil anche al terzo scritto e ai colloqui secondo una precisa “strategia di avvicinamento”. In buona sostanza, all’ultimo anno di superiori l’insegnamento di alcune materie sarà, entro un monte ore prefissato, svolto unicamente in lingua straniera. Il che significa che il docente dovrà non solo fare lezione in lingua, ma anche interrogare nella lingua straniera prescelta a scelta (quasi sicuramente l’inglese). In attesa di verificare come risponderanno al cambiamento (si richiede un livello C1, per il quale il Miur ha già predisposto appositi corsi di formazione), in questa fase di start-up, gli insegnanti potranno comunque avvalersi di tutor di lingua straniera, che li sosterranno durante lezioni ed interrogazioni.

Sarà, insomma, un esame più anglofono e moderno, in ossequio a quell’imperativo quasi morale che ci vuole perfettamente allineati al trend europeo. Guai a perdere il treno, o nel gregge o niente. Quanto alla ripartizione curriculare delle ore, l’ipotesi attualmente più accreditata è quella per cui si andrà verso un iniziale 50 e 50: la materia selezionata sarà insegnata per il 50% in lingua italiana, e per il 50% in lingua straniera (inglese). Per quanto  obiettivo ultimo della riforma sia quello di approdare, a stretto giro, al  100% delle ore in lingua straniera. It’s the end of the “maturità” as we know it. Gli student sono avvisati.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto