È necessario per lo Stato e quindi il MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, verificare il tipo di preparazione che le scuole di tutto il Paese riescono a dare ai propri alunni; per fare questa verifica vengono svolte annualmente le prove Invalsi.
Vediamo insieme in cosa consistono quest’anno le prove Invalsi 2015!
Il test Invalsi o Prova Nazionale, è una prova scritta finalizzata a valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. I contenuti dei test sono realizzati, appunto, dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione. L’Istituto Nazionale, chiamato Invalsi appunto, è un’istituzione controllata dal Miur dotata di personale giudiziario. Le prove Invalsi 2015 sono state disposte a seconda del livello scolastico e al modello educativo.
Sono state di recente pubblicati i calendari di tutte le prove Invalsi 2015 per ogni scuola. Vediamo le date dei test Invalsi 2015 per ogni scuola:
Calendario svolgimento Invalsi 2015 scuola primaria e secondaria
Calendario prove Invalsi 2015 Scuola Primaria
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Martedì 5 maggio 2015: la II primaria come prova d’esame introduttiva avrà Lettura; per la II e V primaria si terrà la prova d’esame d’Italiano.
- Mercoledì 6 maggio 2015: per la II e V primaria si svolgerà la prova d’esame di Matematica; la V primaria avrà il questionario studente.
Calendario prove Invalsi 2015 Scuola Secondaria di Primo Grado, Scuola Media
- Martedì 12 maggio 2015: per la II secondaria di secondo grado si terrà la prova d’esame di Matematica, la prova d’esame d’Italiano e il questionario studente.
- Venerdì 19 giugno 2015: la III secondaria di primo grado svolgerà la prova nazionale Invalsi all’interno dell’esame di Stato, la prova d’esame di Matematica e la prova d’esame d’Italiano, che avranno inizio alle ore: 8:30. Mentre la prima e la seconda commissione supplementare potrà essere conclusa mercoledì 24 giugno 2015 e mercoledì 2 settembre 2015, ore: 8:30.
Calendario prove Invalsi 2015 Scuola Secondaria di Secondo Grado, Scuola Superiore
- La prima prova dell’esame di maturità si terrà mercoledì 17 giugno 2015 e avrà inizio alle ore: 8:30.
- La seconda prova dell’esame di maturità, invece, sarà giovedì 18 giugno 2015.
- L’eventuale terza prova dell’esame di maturità si svolgerà martedì 23 giugno 2015.
Consigli dei professori e di Annamaria Ajello sulle prove Invalsi 2015
Gli studenti, indipendentemente dal tipo di scuola di appartenenza, hanno timore di non affrontare in maniera valida questa importante prova. Per poter dare qualche consiglio a tutti coloro che dovranno affrontarlo abbiamo fatto qualche domande alla prof.ssa Miele su come affrontare le prove Invalsi 2015.
Prof.ssa Miele, gli studenti si troveranno davanti alle prove Invalsi 2015. Davanti alla prova, come dovranno iniziare per proseguire al meglio?
“Per prima cosa lo studente deve leggere attentamente le istruzioni fornite su come svolgere la prova al fine di avere sin da subito più chiaro. In seguito, deve leggere dall’inizio alla fine la prova e notare se qualcosa non è chiaro, in modo da poter provvedere subito chiedendo chiarimenti ai docenti della commissione. Al momento dello svolgimento calcolare i tempi per evitare di ridursi all’ultimo momento, controllando ogni 20 minuti circa il passo che si sta tenendo. Infine, lasciate il tempo sufficiente per ricontrollare il tutto.”
“Al momento di dare le risposte, lo studente dovrebbe rispondere a quelle più facili così da guadagnare tempo su quelle in cui è più incerto. Nel caso ci dovesse essere un forte dubbio su uno dei quesiti segnatelo con un asterisco e passate avanti, guadagnerete altro tempo.”
Passiamo al momento prima della consegna delle prove, sorgono molti dubbi anche su risposte che in casi di tranquillità verrebbero date in senza alcuna remora. Che suggerimento si sente di dare per in merito alla consegna e la precedente revisione del test Invalsi 2015?
“Lo studente deve rileggere le risposte che ha dato, in particolare quelle aperte verificando se sono fluide e, soprattutto, sensate, prove di errori di distrazione. Deve passare, poi, al controllo dei quesiti e decidere se rispondere o meno al quesito. A prescindere dalle risposte, consiglio ordine. È importante consegnare una prova comprensibile, a prescindere dalla quantità dei quesiti risolti.”
In merito a dubbi e incertezze sulle prove Invalsi 2015 abbiamo avuto modo di porre delle domande alla Presidente Invalsi Annamaria Ajello.
Sulle prove Invalsi e sulla valutazione delle stesse vengono fatte da sempre numerose polemiche. Molti dell’ambiente scolastico, infatti, reputano tali prove poco attendibili ai fini dell’esito. In risposta a tali polemiche, secondo quali criteri vengono preparati tali test?
“Molte polemiche legate alle prove Invalsi si riferiscono ad aspetti su cui nel tempo sono stati effettuati importanti miglioramenti, sia rispetto al metodo sia rispetto al contenuto delle Prove stesse”.
“L’Invalsi infatti, in questi dieci anni di realizzazione delle Prove, ha imparato a sua volta dalla valutazione e ha saputo cambiare. Occorre rendere noti questi cambiamenti, ed è anche per questo che abbiamo deciso di realizzare il 4 e il 5 Dicembre una Conferenza in occasione del Decennale delle Prove. Sarà l’occasione per rendere evidente l’evoluzione che le Prove hanno subito e rispondere ad alcune di queste polemiche. Vi sono poi alcuni temi su cui è utile che la discussione scientifica continui per permetterci di migliorare ancora ed anche su questi potremo confrontarci pubblicamente in occasione della Conferenza.
“Le Prove vengono preparate, seguendo un protocollo lungo e complesso, da nuclei di esperti che sono composti principalmente da docenti qualificati per la matematica e l’italiano. E’ utile ricordare che l’INVALSI, attraverso la restituzione dei risultati alle singole scuole e la pubblicazione annuale del Rapporto Nazionale sulle Prove, fornisce informazioni sui livelli di apprendimento riscontrati nelle classi e nelle scuole italiane. Queste informazioni non possono essere utilizzate né per la valutazione del singolo studente, né per valutare il lavoro dei docenti. Si tratta di informazioni oggettive e confrontabili nel tempo che servono per capire i punti di forza e di debolezza del sistema scolastico e orientare possibili interventi di miglioramento. Dunque i risultati delle Prove possono servire alle scuole, da un lato, per una discussione tra i docenti su come potenziare gli apprendimenti degli studenti, e al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dall’altro, per conoscere quali sono gli ambiti più problematici su cui concentrare maggiori interventi e risorse per migliorare la qualità del sistema educativo.”
L’Italia e l’estero. Che ripercussione tali risultati hanno a livello nazionale ed europeo ai fini di una valutazione della scuola italiana? I risultati Invalsi 2015 cosa comportano al lavoro del Miur?
“L’Invalsi oltre a realizzare le Prove per misurare i livelli di apprendimento nelle classi II e V della scuola primaria, III della scuola secondaria di primo grado e II della scuola secondaria di secondo grado, cura la partecipazione dell’Italia ad alcune indagini comparative a livello internazionale, che permettono di confrontare i livelli di apprendimento degli studenti italiani con quelli di altri Paesi europei ed extraeuropei. Mi riferisco, ad esempio, alle indagini Ocse-Pisa.”
“Queste indagini forniscono informazioni importanti: mostrano la presenza di eventuali divari nei livelli di apprendimento tra gli studenti italiani e quelli di altri Paesi e quindi possono indicare alle nostre istituzioni la necessità di interventi a sostegno della qualità dell’istruzione. Le ricerche internazionali, inoltre, forniscono importanti elementi di confronto tra vari aspetti dei sistemi scolastici: livelli di finanziamento pubblico, presenza di maggiore o minore equità all’interno dei sistemi educativi, livelli delle retribuzioni dei docenti, eccetera. Il decisore pubblico può quindi, grazie a queste informazioni, prendere decisioni che consentano al nostro sistema di rafforzare i punti deboli e valorizzare i punti forti, per mettere i ragazzi italiani nelle condizioni migliori per confrontarsi con un mercato del lavoro sempre più globale e alla nostra economia di contare su una forza lavoro qualificata, in grado di raccogliere le sfide dell’innovazione.”