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ISEE 2015 novità: cosa cambia, modelli, documenti e calcolo isee 2015

Redazione Controcampus 24 Novembre 2014
R. C.
05/11/2024

Tutto sull'Isee 2015: novità, cosa cambia e come funziona.

I modelli e il simulatore calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Pro e contro per la Senatrice Guerra in un esclusiva intervista

Isee 2015

Isee 2015

Nuovo Isee 2015: le novità in vigore da Gennaio 2015. Tutto fatto per il nuovo riccometro: il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 Novembre.

Meno abusi, minori adempimenti burocratici, più semplificazione, equità, controllo. Tutte le novità del nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente nella lettura dell’On. Sen. Maria Cecilia Guerra.

Cambiano i parametri per il calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie italiane, strumento fondamentale per l’accesso alle tante agevolazioni e prestazioni sociali previste dalle legge: servizio mensa, asilo nido, borse di studio universitarie, tasse scolastiche, sconti sul trasporto pubblico e sulle bollette, ecc. Ecco come funzionerà il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente

Isee 2015: cosa cambia, ecco le principali novità

Riforma del welfare finalmente operativa, quella annunciata dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. La data è già decisa da tempo: 1 Gennaio 2015. Ise ed Isee si volta pagina. In arrivo una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), base di partenza per il calcolo del nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Consentirà di identificare in maniera più efficace le condizioni di bisogno del cittadino e, al contempo, di contrastare più duramente le tante pratiche scorrette (elusive ed evasive) che affliggono le prestazioni sociali in Italia. In una fase, tra l’altro, assai difficile per le famiglie italiane, ormai lungamente spremute dalla crisi e “derubate” dagli abusi, con una penalizzazione drammatica non solo dei cittadini più onesti, ma soprattutto di quelli più indigenti.

Novità Isee 2015

Cos’è l’Isee e a cosa serve?

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è lo strumento di valutazione, attraverso criteri unificati, della situazione economica di chi richiede prestazioni sociali agevolate o l’accesso a condizioni agevolate ai servizi di pubblica utilità.

È dato dal rapporto tra l’indicatore della situazione economica (ISE) e il parametro desunto dalla Scala di Equivalenza.

L’ISE è, dunque, il valore assoluto risultante dalla somma dei redditi e da una quota del patrimonio mobiliare e immobiliare (20%).

Con l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente meno autocertificazione più controllo

Tra le novità più significative del nuovo modello ISEE 2015 va osservato, anzitutto, un ripensamento, in senso maggiormente selettivo, del meccanismo dell’autocertificazione. Lotta aperta alla sottodichiarazione sia del reddito che del patrimonio, tramite un più efficace controllo ex ante. Cambiano, infatti, le regole di compilazione della DSU (il documento contenente le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare per la richiesta di prestazioni sociali agevolate): dal 2015 il contribuente sarà chiamato a fornire sole ed esclusivamente quelle informazioni che non sono già in possesso del Fisco, mentre quelle note (ad es. il reddito) verranno comunicate all’INPS direttamente dall’Anagrafe Tributaria. La DSU 2015 si compone di due parti:

  • Modello base (quello MINI, utilizzabile nella gran parte delle situazioni ordinarie), nel quale il dichiarante indica le informazioni sul nucleo alla data di presentazione della domanda ed i dati relativi alla casa di abitazione.
  • Più alcuni fogli allegati, specifici, in cui ciascun componente del nucleo familiare indica dati anagrafici, posizione che riveste nel nucleo, attività lavorativa, reddito e patrimonio.

La dichiarazione potrà essere presentata all’Inps, ai Comuni, ai Caf o inoltrata direttamente all’ente erogatore della prestazione.

Calcolo Isee 2015
Calcolo Isee 2015

Arriva Isee corrente

Sarà un Indicatore della Situazione Economica Equivalente al passo coi tempi, quelli, “bruttini” per la verità,  della crisi economica, in cui la condizione economica del cittadino può cambiare anche rapidamente, spesso in peggio. Per questo, dal 1 gennaio 2015, sarà possibile “aggiornare” la propria situazione economica richiedendo il cosiddetto “Isee corrente”, un Isee “temporaneo”, a validità bimestrale, riferito a un periodo di tempo più ravvicinato, in caso di variazioni di reddito superiori al 25%, ad es. la perdita del lavoro.

Con l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente previste nuove componenti reddituali

Ma per una autocertificazione che si “restringe”, c’è una classificazione dei redditi della famiglia che si allarga. L’Isee 2015 esordirà, infatti, con un ampliamento significativo delle tipologie reddituali ammesse. Inclusi nella nuova DSU tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta (contributi minimi, cedolare secca sugli affitti, premi di produttività, ecc.); tutti i redditi esenti (assegni al nucleo familiare, pensioni di invalidità, assegno sociale, indennità di accompagnamento, ecc.); i redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari.

Calcolo Isee 2015 e nuove detrazioni per contrastare il rischio povertà

Più garanzie per i più bisognosi per scongiurare la “trappola della povertà”. Orizzonte ultimo della riforma dell’indicatore resta, infatti, quello di alzare considerevolmente l’asticella dell’equità sociale, a vantaggio soprattutto di quei nuclei più folti e disagiati (disabili in primis). Previste consistenti detrazioni per i redditi da lavoro dipendente (20%, fino ad un massimo di 3.000 euro), per le pensioni e trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (fino a 1.000 euro), per le maggiori spese connesse alla vecchiaia e ad altre condizioni di fragilità dei beneficiari, per i costi dell’abitare e per il reddito della famiglia in cui è presente una persona con disabilità (con relativa ridefinizione delle tipologie di disabilità ed aumento delle franchigie).

Isee 2015: abbattimenti prima casa, valorizzazione patrimonio

Si punterà ad una maggiore considerazione del patrimonio, assumendo il valore degli immobili rivalutato ai fini IMU (invece che ICI), riducendo la franchigia sulla componente mobiliare e considerando il patrimonio all’estero. Con riferimento agli immobili l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente considererà patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere, mentre per tenere conto dei costi dell’abitare viene riservato un trattamento  particolare alla prima casa. Il valore IMU è calcolato al netto del mutuo e di una franchigia di 52.500 euro, incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Il valore residuo dell’abitazione, così calcolato, viene abbattuto a due terzi.

Come richiedere il nuovo Isee 2015: modalità calcolo e scadenze

Anche qui la parola d’ordine è semplificazione. Ai contribuenti basterà recarsi al CAF e compilare la DSU 2015, che, entro 4 giorni lavorativi, sarà smistata in via telematica al sistema informativo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente gestito dall’INPS. Sempre entro 4 giorni l’INPS procederà al calcolo dell’ISEE sulla base di quanto dichiarato nella DSU, nonché ai controlli incrociati di rito tra gli enti dell’amministrazione finanziaria, INPS, AdE ed Anagrafe dei conti correnti. Concluso l’iter, entro 10 giorni dalla presentazione della DSU, il contribuente riceverà il proprio Isee 2015 dall’INPS.

Maria Cecilia Guerra
Maria Cecilia Guerra

Ma quali sono, nel dettaglio, i pregi fondamentali del nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente?

E quali gli obiettivi programmatici alla base delle nuove regole? Cosa dobbiamo aspettarci da Gennaio 2015?

Lo abbiamo chiesto direttamente a Lei, all’autrice della riforma, l’On. Sen. Maria Cecilia Guerra, ex Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Monti ed ex Viceministro del medesimo dicastero del Governo Letta.

Sen. Guerra, dopo la recente pubblicazione in GU, diventa finalmente operativa l’attesa riforma dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che Lei ha messo a punto quando era al Governo. Quali sono le novità “migliori” cui i cittadini dovranno confrontarsi da gennaio 2015? E quali le peggiori.

“Il nuovo Isee renderà più eque le politiche sociali, in quanto permetterà una valutazione più accurata della condizione economica dei nuclei familiari. Questo sarà possibile attraverso la considerazione di tutti i redditi, compresi quelli che sono via via stati esclusi dalla tassazione Irpef e sottoposti ad altri regimi fiscali, oltre che di tutti i trasferimenti esenti da imposta. Più accurata sarà anche la considerazione del patrimonio, soprattutto grazie ad una profonda revisione delle franchigie. Al tempo stesso si terrà conto delle situazioni più difficili o di maggiore disagio, attraverso una valutazione più corretta sia dei costi dell’abitare, che vengono articolati anche in funzione della numerosità della famiglia, e che non discriminano più le persone in affitto rispetto a quelle che vivono nella casa di proprietà, sia di quelli relativi ai costi sostenuti dalle persone con disabilità e non autosufficienti. Il nuovo Isee 2015 lascia meno spazio ad abusi, richiede meno adempimenti burocratici e rende più stringenti i controlli. Certo è che non si può con la riforma dell’Isee evitare il fatto che le persone che evadono il fisco abbiano anche benefici sul fronte delle prestazioni sociali, perché figurano con un reddito più basso. A questo problema occorre porre rimedio con politiche specifiche di contrasto all’evasione fiscale.”

Avremo una DSU più precisa e selettiva, in che senso? Che Isee sarà secondo Lei, visto soprattutto il momento storico (crisi economica, disoccupazione…) che tutti stiamo attraversando? Sarà un Isee 2015 più equo ed attento alle esigenze del cittadino, specie di quello più “debole”?

“La riforma è particolarmente attenta alla crisi economica in cui viviamo. Mentre in condizioni normali l’indicatore fa riferimento al reddito dell’ultima dichiarazione che a sua volta si riferisce all’anno precedente, con la riforma  si introduce la possibilità di calcolare un Isee “corrente”, riferito cioè ad un periodo di tempo più ravvicinato, in tutti i casi in cui si verifichino variazioni significative (superiori al 25%) del reddito del dichiarante, dovute a variazioni della sua situazione lavorativa, quali la perdita del lavoro per i dipendenti o la cessazione di attività per gli autonomi.  La riforma pone particolare attenzione al tema della disabilità, avvantaggiando, rispetto alla situazione attuale,  le persone con disabilità più gravi e quelle più povere. Permette poi al disabile adulto che vive con i genitori di costituire nucleo a sé stante: in molti casi il suo Isee si azzera. Una attenta considerazione è infine riservata alle famiglie numerose e in particolare a quelle con più di due figli,  che beneficiano tra l’altro in misura più significativa dell’articolazione delle franchigie per il patrimonio mobiliare e immobiliare in funzione della numerosità del nucleo.”

Con il nuovo Isee 2015 cambiano anche i moduli di compilazione. Tra gli effetti più evidenti dovrebbe arrivare un nuovo tipo di procedura che limita radicalmente i dati “autodichiarati” dai contribuenti. Molte informazioni su redditi e trattamenti previdenziali ed assistenziali arriveranno, infatti, direttamente da Fisco ed Inps. Minore libertà di “autodichiarazione” ma lotta più serrata alle pratiche scorrette che a lungo hanno garantito trattamenti fiscali ingiustamente privilegiati?

“In effetti, proprio il fatto che la maggior parte dei dati siano autodichiarati ha sino ad ora avvantaggiato  chi ha fatto dichiarazioni mendaci. Circa un quarto delle dichiarazioni Isee relative ai redditi sono sottostimate e solo il 20% circa dei dichiaranti – poco più del 3% al Sud – ammette di avere un conto corrente o un deposito. Questo fenomeno ha creato iniquità difficilmente giustificabili e, specie a livello locale dove le differenze nel tenore di vita delle famiglie sono più correttamente percepite, ha determinato sfiducia e senso di ingiustizia Nel nuovo Isee 2015 tutti i dati fiscali più importanti e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps, già in possesso delle Amministrazioni centrali, saranno compilati direttamente dall’Inps. Ci saranno poi controlli specifici sulla consistenza del patrimonio mobiliare, utilizzando le nuove banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria.”

Isee 2015 che, ha assicurato il Ministro Poletti, permetterà di identificare meglio le condizioni di lavoro della popolazione e di contrastare più efficacemente le tante pratiche elusive ed evasive purtroppo ancora diffuse nel nostro paese. Vita ancora più dura per i furbetti? Un commento.

“Sono d’accordo. L’introduzione dell’Isee corrente aiuterà a valutare meglio le condizioni di lavoro della popolazione. L’utilizzo dei dati già in possesso dell’Amministrazione piuttosto che di quelli autodichiarati, unitamente a controlli più stringenti, sia ex ante che ex post, sul patrimonio finanziario dichiarato contrasterà le partiche evasive. Ma il nuovo Isee contrasterà anche comportamenti elusivi molto diffusi. Ad esempio,  la donazione del proprio patrimonio immobiliare, o di parte di esso, da parte dell’anziano che intende fare richiesta di ricovero, per abbassare il valore del proprio Isee e potere quindi beneficiare di tariffe agevolate, sarà contrastata considerando come parte del suo patrimonio sia le donazioni successive alle domande di ricovero sia quelle a favore di persone tenute agli alimenti, effettuate nei tre anni precedenti. Contrastato sarà pure il fenomeno del genitore naturale, non coniugato, che, per fare emergere un Isee più basso per il figlio, e ottenere quindi tariffe agevolate nell’accesso agli asili nido, prende fittiziamente residenza in una abitazione diversa. Nel nuovo Isee il genitore non convivente, che abbia riconosciuto il figlio, viene infatti  considerato parte del nucleo familiare del figlio e così via.  Vita più dura per i furbetti e più equità nelle politiche sociali, questo è il senso della riforma.”

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto