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Atti Giudiziari esame avvocato 2014: soluzioni tracce atti giudiziari

R. C.
26/11/2024

Terza prova scritta esame avvocato 2014-2015: sono uscite le tracce degli atti giudiziari relativi all'esame di avvocato 2014: ecco le tracce degli atti giudiziari, le soluzioni gli svolgimenti e i consigli della commissione.

Giovedì 18 dicembre 2014, terzo giorno e terza ed ultima prova scritta dell’esame avvocato 2014 iniziata, da pochi minuti sono state aperte le buste e come ogni anno la Redazione Controcampus è presente per aiutarvi nella redazione dei temi: pareri di civile svolti nel primo giorno, nella stesura dei pareri di diritto penale svolti nel secondo giorno e quindi nello svolgimento degli atti giudiziari in materia di diritto civile, penale o amministrativo da svolgere oggi.

Ma quali sono le tracce dell’esame avvocato 2014? Ed in particolare quali sono le tracce degli atti giudiziari dell’esame avvocato 2014 in materia di diritto civile, penale o amministrativo? E come svolgere le tracce degli atti giudiziari? Quali sono gli svolgimenti possibili degli atti giudiziari all’esame di avvocato 2014?

La prima traccia dell’atto giudiziario in materia di diritto civile all’esame avvocato 2014 è relativa al risarcimento dei danni patiti a seguito della morte di Sempronio. La seconda traccia degli atti giudiziari in materia di diritto penale fa riferimento alle condanne di appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta. In fine la terza traccia degli atti giudiziari all’esame di avvocato 2014, questa volta traccia in materia di diritto amministrativo è relativa ad un ricorso contro un provvedimento amministrativo.

 

Consigli, tracce ufficiali degli atti giudiziari, svolgimenti e possibili soluzioni per ogni atto giudiziario Ricordiamo che i candidati devono cimentarsi nella stesura degli atti giudiziari ed hanno 7 ore di tempo per svolgere una delle tre tracce afferenti al diritto civile, penale ed amministrativo. Su di loro, dunque, ricade l’onere di assumere le vesti d’avvocato e di arguire, dopo un’attenta lettura della traccia, quale sia l’atto giudiziario più idoneo. Come ben saprete, quest’anno, l’agognato esame si svolge a ridosso del periodo natalizio. Martedì 16 e mercoledì 17, gli aspiranti avvocati italiani si sono confrontati con i pareri motivati in materia di diritto civile e penale. Stamani, invece, dovranno oltrepassare l’ultimo ostacolo, la terza prova scritta che, avrà ad oggetto la redazione di uno dei tre atti giudiziari.

Atti Giudiziari Esame Avvocato 2014: tracce – svolgimenti – soluzioni

Prima Traccia Terza Prova Esame Avvocato 2014: atto giudiziario in materia di diritto civile

“Nella notte del 12/5/2012 caio decideva di partecipare ad 1 gara automobilistica clandestina e prima della partenza di caio chiedeva a sempronio di accompagnarlo nella gara. Semprono accettava l’invito e saliva sull’autovettura condotta da caio e di proprietà del medesimo. Nel corso della competizione caio perdeva il controllo della sua vettura che si ribaltava, ed a causa delle ferite riportate nell’incidente sempronio decedeva. Dal verbale della polizia risultava ke sempronio aveva allacciato la cintura di sicurezza. Mevia e tizio, rispettivamente madre e fratello d sempronio formulavano rituale richiesta di risarcimento danni ai sensi dell art 145 cod delle ass private (dlgs 209/05) ricevuta dalla societa alfa, compagnia assicuratrice dell auto di caio il 30/9/2012. Nn essedo intervenuto alcun risarcimento, con atto d citazione notificato il 13/6/2013 mevia e tizio convenivano in giudizio caio e la società alfa x sentirli condannare in solido tra d loro al risarcimento dei danni patiti a seguito della morte d sempronio. A sostegno della propria domanda tozio e mevia esponevano ke sempronio nn aveva posto in essere alcuna condotta idonea a causare o anche sl ad agevolare il sinistro poiche si era limitato a salire a bordo dell’autovettura d caiox accompagnarlo.senza ingerirsi in alcun modo nella conduzione dell’auto. Evidenziavano inoltre ke sempronio aveva adottato tt le cautele necessarie allacciandosi la cintura d sicurezza. Gli attori chiedevano quindi che i convenuti venissero condannati in solidi tra loro al risarcimento dei danni derivanti dal sinistro, da attribuirsi alla esclusiva resp di caio. Assunte le vesti del legale del convenuto rediga il candidato l atto giudiziario ritenuto più idoneo alla titela dei propri assistiti illustrando gli istituti e le problematiche sottesi alla fattispecie in esame.”

Seconda Traccia Terza Prova Esame Avvocato 2014: atto giudiziario in materia di diritto penale

“Con sentenza pronunciata dal Tribunale nel 2009, divenuta irrevocabile nel novembre 2012, Tizio viene condannato alla pena, condizionalmente sospesa, di anni 1 di reclusione ed euro 600 di multa, per il reato di cui all’art. 646 del codice penale per essersi appropriato indebitamente nell’anno 2008 di beni mobili (cucina e arredi completi di un bar ristorante, nonché della somma di euro 25.000), appartenenti alla società Alfa, della quale era amministratore unico. Nell’aprile 2012 viene dichiarato il fallimento della società Alfa e, per le condotte di distrazione relative ai medesimi beni e alla stessa somma di denaro, Tizio viene denunciato e nuovamente sottoposto a processo, questa volta per il reato di bancarotta fraudolenta di cui all’art. 216, comma 1 n. 1 Regio Decreto 16 marzo 1942 legge fallimentare, processo nel quale rimane contumace. Con sentenza in data 09/05/2014, Tizio viene condannato alla pena di ani 3 di reclusione. Ricevuta la comunicazione dell’avvenuto deposito della sentenza il 03/06/2014, Tizio si reca il giorno dopo in Tribunale, dove acquisisce copia della sentenza. Il giorno 09/06/2014 Tizio si reca da un avvocato, rappresentandogli la situazione e mostrandogli le due sentenze di cui sopra. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga l’atto ritenuto più idoneo alla difesa dello stesso.”

Terza Traccia Terza Prova Esame Avvocato 2014: atto giudiziario in materia di diritto amministrativo

“Il sindaco del comune alfa nella qualità di ufficiale del governo emetteva in data 24.11.2014 una ordinanza contingibile ed urgente di definitiva rimozione di un chiosco per l’esposizione di fiori e piante a suo tempo 1988 autorizzato in favore di Caio. Il provvedimento veniva emesso esclusivamente in base ad una relazione dei vigili urbani del 20.12.2013 nella quale si dava atto che la struttura versa in uno stato di fatiscenza e abbandono risulta ricettacolo di immondizie detriti e vegetazione spontanea determinando degrado ambientale. L’ordinanza veniva notificata a Caio mentre si trovava ricoverato in ospedale dal 25.10.13 e non era preceduta da comunicazione di avvio del procedimento. Il candidato assunte le vesti del legale di Caio rediga l’atto ritenuto più idoneo alla tutela del proprio assistito illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame”

 

Prima di far luce sugli atti giudiziari e sui consigli relativi al loro svolgimento, cerchiamo di spiegare, quale sia la struttura dell’esame da avvocato.

Per chi non lo sapesse, l’esame ha carattere teorico-pratico ed è caratterizzato da quattro prove: tre scritte ed una orale.

L’attuale sistema, basato su pareri svolti ed atti giudiziari, affonda le proprie radici nel lontano 1989, ed in particolare, nella legge 20 aprile n. 142, recante modifiche alla disciplina degli esami di procuratore legale e di avvocato. Per potersi fregiare dell’ambìto titolo di libero professionista è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti: laurea in giurisprudenza; frequenza di scuole di formazione professionali istituite dai vari Consigli dell’Ordine (requisito facoltativo); certificato relativo al compimento della pratica (o praticantato); superamento delle quattro prove di cui è costituito l’esame di avvocato, e conseguimento del titolo; iscrizione all’Albo dell’Ordine regionale d’appartenenza.

Atti Giudiziari Esame Avvocato 2014: Schema di Redazione degli Atti

Ma come si redigono gli atti giudiziari? Scopriamolo insieme. Come suindicato, l’aspirante giurista ha a disposizione sette ore per svolgere una delle tre tracce afferenti agli atti giudiziari in materia di diritto civile, penale ed amministrativo.

L’elaborazione degli atti giudiziari simboleggia una vera e propria cartina di tornasole per verificare se il candidato abbia effettivamente svolto la pratica forense. Questa prova richiede adeguate conoscenze giuridiche, sia teoriche, sia pratiche. Per redigere gli atti giudiziari, infatti, è necessario aver svolto, in maniera a dir poco proficua, i 18 mesi di pratica.

Assunte le vesti dell’avvocato, il candidato è tenuto, da un lato, ad arguire dalla traccia quale sia l’atto giudiziario più idoneo e, dall’altro, ad attuare una vera e propria osmosi tra strumenti di diritto processuale (procedura civile, penale, amministrativa) e sostanziale (diritto civile, penale, amministrativo). In sintesi, nel redigere gli atti giudiziari, l’aspirante avvocato deve ottemperare ad alcune, sintomatiche, norme consuetudinarie.

Con l’intento di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito all’essenza degli atti giudiziari e di far luce, nel contempo, sull’importanza nevralgica dell’esame d’avvocato abbiamo deciso d’intervistare l’Avv. Simone Perozziello del foro di Lamezia Terme (Cz).

 

Oggi 18 dicembre termina la “tre giorni” dedicata alle prove scritte dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.

Migliaia di aspiranti giuristi dovranno confrontarsi con gli atti giudiziari. Avv. Perozziello potrebbe parlarci dell’importanza di questo esame?

“L’importanza dell’Esame per l’Abilitazione all’esercizio della professione di avvocato è chiara ed è strettamente legata alla natura ed alle caratteristiche del titolo ambito. Sappiamo, infatti, che lo svolgimento della professione d’avvocato è un’attività di particolare complessità e peculiare delicatezza, per i notevoli risvolti di carattere etico e sociale. Si rende, pertanto, fondamentale attuare una ferma selezione, atta a sancire chi, tra coloro che hanno compiuto il percorso del praticantato forense, dimostri di aver raggiunto un livello di preparazione e maturità idonei ad essere dei veri e propri avvocati. Dal lato del candidato, quindi, può affermarsi che superare brillantemente l’esame, per l’esercizio della professione d’avvocato, è il primo vero motivo di orgoglio, che giunge a preludio delle soddisfazioni personali e professionali, che si otterranno attraverso l’esercizio della professione stessa”.

Avv. Simone Perozziello quali sono le principali difficoltà concernenti l’elaborazione degli atti giudiziari? Potrebbe fornirci dei consigli in merito alla redazione degli atti giudiziari?

“E’ un esame importante e molto difficoltoso. Durante il periodo della mia pratica forense, sentivo spesso descrivere l’Esame come prova di difficoltà notevole. In particolare, ricordo che un giovane Avvocato si espresse affermando che, il suo primo pensiero, dopo aver affrontato le tre prove, fu che non avrebbe ripetuto quel percorso nell’eventualità non lo avesse superato al primo tentativo. All’epoca, non diedi tanta importanza a quanto ascoltato, considerando quell’affermazione un moto d’ansia assolutamente ingiustificato. Alla luce della mia esperienza, però, ho meglio compreso quelle parole, pur continuando a pensare che fossero una pittoresca esternazione dello sforzo compiuto, combinato al giusto timore reverenziale rivolto ad un esame tanto difficoltoso quanto significativo. Sicuramente, al di là di affermazioni del momento, nessuno, dopo un primo insuccesso, giungerebbe alla decisione di non affrontare prove tanto importanti, pur essendo esse così impegnative. Effettivamente l’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato è strutturato in modo tale da rendere la vita difficile, anche ai candidati dotati di maggior serenità. Basti pensare che lo svolgimento si spiega in tre giorni consecutivi, nei quali vengono svolte tre prove della durata di sette ore ciascuna (a cui si aggiungono anche i tempi di attesa).

Di conseguenza, il primo consiglio è quello di preventivare lo sforzo perdurante e intenso che incide non solo sulla mente ma anche sul fisico. La perdita di energie si potrà sentire, soprattutto, nell’ultima giornata d’esame, proprio quando si dovrà affrontare l’atto giudiziario; ancor di più, per quei candidati che dovranno raggiungere la sede viaggiando da lontano. Proprio per far fronte ad un tale impegno è bene ricorrere ad un approccio metodologico che non lasci nulla al caso. Suggerisco di fissare mentalmente schemi aventi ad oggetto la struttura degli atti giuridici più ricorrenti. Sarà anche necessaria la memorizzazione di locuzioni o vocaboli tecnici, per arricchire tali schemi in virtù dei casi concretamente trattati. Ciò servirà, infatti, ad avere maggiore padronanza dei costrutti anche in momenti di maggiore stress, durante i quali la concentrazione è avversata dalla mancanza di tempo o dall’eccessiva concitazione.

Ebbene la redazione dell’atto giudiziario è sottesa a comprovare l’accordo tra le conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto, in materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale ed il diritto amministrativo. In sede d’esame il primo accorgimento è, quindi, di dedicare del tempo innanzitutto alla selezione ed allo studio della traccia da svolgere. In questa fase bisogna leggere attentamente tutte le tracce scegliendo quella che più attiene alla nostra preparazione e propensione personale. Dopo la scelta del caso da affrontare, esso deve essere analizzato con ponderazione, in modo tale da elaborare un atto tenendo conto di tutti gli elementi a nostra disposizione. Va, però, precisato che, così come per l’elaborazione del parere motivato, anche per la redazione dell’atto giudiziario può escludersi la sussistenza di uno schema preciso e categorico, benché l’utilizzo di un metodo programmato, come detto, sia necessario per agevolare l’attività del candidato.

Per quanto concerne la struttura generale dell’atto, l’esposizione potrebbe opportunamente basarsi sul seguente schema:

In via generale, in ogni scritto difensivo le argomentazioni del candidato, che andrebbe a rivestire i panni dell’avvocato, possono svolgersi su un duplice piano: in via preliminare e/o pregiudiziale e nel merito (in via principale, in via subordinata, in ulteriore subordine); Allo schema basilare citato si aggiunga il riferimento alla base istruttoria indicata ad avallo delle nostre ragioni. Del citato schema deve tenersi conto anche in fase d’illustrazione delle conclusioni. Le stesse devono essere, infatti, modulate anteponendo le richieste di carattere preliminare alle richieste consequenziali. Si deve, peraltro, considerare che rispetto alla produzione del parere motivato, nell’atto giuridico non è sufficiente l’illustrazione del fatto con l’analisi degli istituti giuridici necessari ad elaborare una soluzione motivata, bensì si rende necessaria la costruzione di un elaborato che, da un lato, rispetti le regole preposte alla redazione dello specifico atto giuridico e, dall’altro, sia idoneo a riportare nel contesto processualistico il fatto e le consequenziali valutazioni.

Di conseguenza, le difficoltà peculiari comportate dalla redazione dell’atto giudiziario stanno nel fatto che le argomentazioni devono svolgersi secondo le prescrizioni del codice di procedura che disciplinano la materia. Pertanto deve rivolgersi estrema attenzione ai seguenti aspetti:

In proposito deve precisarsi che la Pratica Forense non sempre fornisce adeguate indicazioni riguardo alla redazione dell’atto giuridico. Infatti, di regola l’avvocato redige atti fondati su un’esposizione quanto più succinta nella descrizione dei fatti e delle ulteriori argomentazioni. L’intento, ovviamente, è quello di rendere più difficoltoso il compito della controparte, potendo del resto contare sulla possibilità di approfondimenti in corso di causa (ciò accade soprattutto nel settore civilistico). Sicuramente, rispetto a tale impostazione, il candidato all’esame deve redigere un elaborato più dettagliato nella descrizione del fatto ed approfondito nell’illustrazione di argomentazioni giuridiche. L’obiettivo, in questo caso, è quello di offrire un’opera compiuta in ogni suo punto che ponga il lettore in condizione di comprendere pienamente l’iter logico giuridico sul quale si basano le richieste conclusive.

Per il resto valgono le regole di carattere generale legate alla produzione di qualsivoglia documento di carattere giuridico. E’ opportuno, dunque, utilizzare un linguaggio tecnico, ma bisogna necessariamente essere chiari nell’esposizione. Vanno assolutamente evitati i periodi troppo lunghi e i ragionamenti tortuosi e di scarsa comprensibilità. Meglio ancora evitare di scrivere eccessivamente rendendo l’elaborato pesante. Evitare ripetizioni inutili e strabordanti. In genere, salvo casi particolari, un atto di 4-6 pagine dovrebbe essere sufficiente. Da evitare, inoltre, la pedissequa copiatura degli articoli del codice (preferibile una breve citazione in passaggi salienti) e le abbreviazioni diverse da quelle di utilizzo generale (ad esempio c.c., c.p., ecc … ). E’ necessario prestare molta attenzione alla grammatica ed alla sintassi. In ciò può soccorrere l’utilizzo del vocabolario d’italiano per controlli della grammatica. Deve essere, altresì, riservato l’ultimo intervallo di tempo per rileggere l’elaborato, per la correzione degli errori e per copiare il compito in bella copia (per chi è lento nello scrivere, ciò potrebbe richiedere anche due ore). E’, infine, fondamentale scrivere con una bella grafia che sia chiara e comprensibile. Sono assolutamente non ammessi l’utilizzo di penne colorate e scarabocchi sul foglio che, oltre ad imbruttire l’estetica dell’ elaborato, possano essere considerati, dalla commissione, segni di riconoscimento e che, dunque, possano cagionare l’annullamento del compito stesso”.

Esame Avvocato 2014: suggerimenti inerenti allo svolgimento degli atti giudiziari. In bocca al lupo.

Antonio Migliorino

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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