Sono Serena Carra, Ciro Cecconi, Anna Cipriani e Giulia Curia.
L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – UNIMORE muove con decisione verso una sua dimensione più internazionale, cogliendo le opportunità offerte a livello ministeriale dal piano Rientro Cervelli e dal Programma per Giovani Ricercatori Rita Levi Montalcini, che incentivano a titolo di cofinanziamento le chiamate dirette nei ruoli di professori di studiosi ed esperti stranieri o italiani stabilmente impegnati all’estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario da almeno un triennio.
Rientro Cervelli a Unimore: quattro i ricercatori tornano in Italia
Sono quattro i ricercatori affermatisi dall’estero, cui l’UNIMORE ha offerto con chiamata diretta la cattedra di “professore associato”.
“Queste chiamate – spiega il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – si inseriscono in una strategia perseguita dal nostro Ateneo di fungere da polo di attrazione per studiosi che hanno passato lunghi periodi di formazione e ricerca all’estero e che portano, quindi, un importante contributo alle potenzialità didattiche e scientifiche dell’Ateneo. Uno degli obiettivi che mi sono tracciato durante il mio mandato è di favorire la valorizzazione di giovani e validi ricercatori, nonché di promuovere un efficace processo di internazionalizzazione. Questi nuovi docenti hanno al loro attivo un’intensa produzione scientifica, solidi legami con alcune delle più importanti istituzioni accademiche e centri di ricerca stranieri, che ci auguriamo possano essere ulteriormente coltivati con le attività che avranno modo di condurre presso di noi”.
Si tratta in particolare del prof. Ciro Cecconi, docente di Fisica applicata, in ruolo come professore associato dal 1 settembre 2014 presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche, e della prof. ssa Giulia Curia, docente di Fisiologia, in ruolo anch’essa come professore associato dal 1 dicembre 2014 presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze.
Il Consiglio di Amministrazione il 28 novembre scorso, poi, ha disposto anche la chiamata diretta nel ruolo di “professore associato” di altri due giovani ricercatori, già in servizio presso l’Ateneo, rientrati attraverso il Programma per Giovani Ricercatori “Rita Levi Montalcini” per i quali si è in attesa di cofinanziamento e nulla osta alla nomina da parte del MIUR: la dott. ssa Serena Carra, docente di Biologia Molecolare presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze e la dott. ssa Anna Cipriani, docente di Geochimica e Vulcanologia presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche.
A queste chiamate già espletate si aggiungono, poi, altri due ricercatori, tuttora impegnati all’estero in Messico e negli USA, che hanno espresso l’opzione di rientrare in Italia su UNIMORE, per i quali il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche si è già espresso favorevolmente.
“La situazione di bilancio – afferma il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – in questi due casi non ci consente oggi di accogliere la proposta del Dipartimento, ma non appena se ne creeranno le condizioni agiremo coerentemente per richiamare anche questi colleghi”.
Queste nomine vanno ad incrementare la consistente schiera di 35 nuovi giovani “Professori associati” che hanno preso servizio in UNIMORE il 1° novembre e di cui il Rettore ha dato annuncio in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico.
Rientro Cervelli per Serena Carra
Originaria di Carpi, vive a Carpi. Si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche nel 1998 presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, riportando il massimo dei voti e la lode ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca Internazionale in Neurobiologia presso l’Università di Catania. Dal 2004 al 2007 ha intrapreso un post-dottorato di ricerca in biologia molecolare al Centre de Recherche en cancérologie de l’Hôtel Dieu de Québec (Canada). Dal 2007 al 2009, si è trasferita al Univeristy Medical Center Groningen (Olanda). In questo periodo è risultata vincitrice del premio per giovani ricercatori finanziato dalla National Ataxia Fondation americana e del prestigioso Marie Curie International reintegration Grant (FP7). Nel giugno 2009 è stata promossa a ricercatore e docente universitario in Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina al Univeristy Medical Center Groningen. Nel 2011 è risultata vincitrice del Programma Giovani Ricercatori “Rita Levi Montalcini” in seguito al quale ha stipulato un contratto di ricercatore con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e da qui ha potuto proseguire le sue ricerche sullo studio di Sclerosi Laterale Amiotrofica e malattie neuromuscolari e, in particolare, allo studio dei chaperoni molecolari (proteine che hanno la capacità di aiutare altre proteine ad assumere la loro conformazione corretta e funzionale e che prevengono l’aggregazione di altre proteine) e del loro coinvolgimento in malattie neurodegenerative e neuromuscolari (ad esempio malattia di Alzheimer, malattia di Huntington, atassie spinocerebellari, Sclerosi Laterale Amiotrofica, neuropatie periferiche e distrofie muscolari). Ha all’attivo 32 pubblicazioni a stampa su riviste impattate e di prestigio scientifico internazionale, collaborazioni nazionali ed internazionali. È revisore di articoli per riviste scientifiche internazionali fra cui Plos One, Cell Death and Disease, Cell Stress and Chaperones, Neuropathology and Applied Neurobiology, The International Journal of Biochemistry & Cell Biology. È inoltre revisore di progetti di ricerca per diverse istituzioni, fra cui Ataxia UK e the Portuguese Foundation for Science and Technology. La Dott.ssa Carra ha ottenuto finanziamenti dalla Fondazione olandese Prinses Beatrix, dalla comunità europea, dal MIUR, dalla Fondazione Telethon, dalla Fondazione AriSLA, dalla Association française contre les myopathies e dal Ministero della Sanità.
“Dopo aver trascorso circa 10 anni all’estero, dove ho intrapreso la carriera di ricercatore e docente universitario in biologia cellulare presso lo University Medical Center di Groningen – commenta la dott. ssa Serena Carra – ho partecipato al Programma per Giovani Ricercatori Rita Levi Montalcini. Nel 2010 sono risultata vincitrice di questo bando ed ho deciso di rientrare per svolgere la mia attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Data la tangibile difficoltà in cui gli atenei italiani si trovano, la ragione principale che mi ha spinto a decidere di rientrare è stata quella di ritornare a vivere insieme ai miei famigliari, nel mio paese, dove voglio crescere i miei figli. Inoltre, nonostante le esperienze all’estero sono essenziali e devono essere supportate, non è eticamente corretto a mio parere che un cittadino italiano debba rinunciare al proprio paese ed alla propria famiglia per poter svolgere ricerca di qualità. Ci sono qui in Italia studenti meritevoli e desiderosi di imparare. Ho quindi voluto ritornare anche per poter mettere le mie conoscenze a disposizione di questi studenti, con i quali spero di riuscire ad ottenere risultati scientifici di alta qualità che non abbiano nulla da invidiare agli istituti di ricerca internazionali di alto prestigio. La decisione di rientrare nell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è stata incentivata dal fatto che presso questo Ateneo lavorano medici e ricercatori di alto rilievo impegnati nello studio delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari, delle quali la mia ricerca si interessa. Con il sostegno economico di Stato e Fondazioni Onlus ed in collaborazione con i colleghi meritevoli del nostro Ateneo, sempre disponibili a sostenermi, nonostante le condizioni avverse nelle quali si trova l’Università Italiana oggi, confido di riuscire a dare un contributo concreto alla ricerca ed all’insegnamento qui in Italia”.
Rientro Cervelli per Ciro Cecconi
Si è laureato in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Pisa nel 1989 con un punteggio di 110/110 e lode, e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Molecular and Cell Biology presso l’Università della California – Berkeley, USA nel 2003, dove ha maturato una lunga esperienza nel campo della spettroscopia di forza lavorando per molti anni, prima come dottorando e poi come postdoctoral fellow, nel laboratorio del professor Carlos Bustamante, una delle personalità scientifiche di maggior rilievo a livello mondiale nel campo della biofisica molecolare. Durante la sua permanenza a Berkeley, ha ideato un nuovo approccio sperimentale per la manipolazione di singole proteine con pinze ottiche che gli ha consentito di elucidare in grande dettaglio i meccanismi molecolari responsabili del ripiegamento nella struttura nativa della proteina ribonucleasi H, riuscendo ad identificare e caratterizzare uno stato intermedio che in precedenza aveva eluso la caratterizzazione sperimentale con tecniche più tradizionali di insieme. I risultati di questi studi sono stati riportati in una pubblicazione altamente citata (376 citazioni) in Science. Successivamente, la stessa strategia sperimentale è stata utilizzata per caratterizzare le energie di interazione tra i due domini strutturali della proteina lisozima T4 e rivelare il meccanismo attraverso il quale l’organizzazione topologica della catena polipeptidica influisce sulla loro denaturazione cooperativa, i cui risultati sono stati pubblicati nella rivista Nature (100 citazioni). Lo sviluppo di questo nuovo approccio sperimentale ha rappresentato una svolta nel campo della biofisica molecolare e vari laboratori di tutto il mondo impegnati nello studio del ripiegamento corretto (folding) ed errato (misfolding) di singole proteine lo hanno implementato. Nel 2005 è risultato vincitore del bando MIUR-“Rientro dei Cervelli”, ottenendo un posto da ricercatore a tempo determinato presso l’UNIMORE. Nel 2006 ha poi ricevuto un Marie Curie International Reintegration Grant (IRG) dalla Comunità Europea per lavorare a Modena sul progetto “Single protein folding pathways”, dove è successivamente rimasto con posizioni a termine nel CNR. A Modena Ciro Cecconi ha realizzato un nuovo laboratorio sperimentale per effettuare studi di spettroscopia di forza su singole molecole con l’uso di pinze ottiche e ha dato inizio a varie linee di ricerca nel campo della biofisica molecolare pubblicando i risultati di alcune di queste attività in riveste internazionali prestigiose, quali Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA (PNAS) e Journal of the American Chemical Society (JACS). Nel corso degli anni, lavorando ad UNIMORE, è stato responsabile scientifico di 2 postdoc e di 3 dottorandi e ha instaurato collaborazioni internazionali con personalità scientifiche di primo piano in vari campi di ricerca. E’ revisore di riviste scientifiche prestigiose, quali JACS, ACS Nano, The Journal of Physical Chemistry, Biophysical Journal, e di progetti di ricerca internazionali.
“La mia esperienza all’estero presso l’Università della California, Berkeley, – ha raccontato il prof. Ciro Cecconi – è stata molto importante per la mia formazione professionale, permettendomi di conoscere una realtà accademica e sperimentale di alto livello professionale, dove non solo ho imparato tecniche e metodologie d’avanguardia, ma ho anche avuto la possibilità di interagire e collaborare con scienziati di fama internazionale. Nonostante un ambiente di lavoro così stimolante ed educativo però, durante la mia lunga permanenza negli Stati Uniti (undici anni in totale) non ho mai pensato di candidarmi per la posizione di docente in qualche università americana, con l’aspirazione di intraprendere una carriera accademica all’estero. Ho infatti sempre sentito il forte desiderio di ritornare un giorno nel mio paese natale, dove sono cresciuto e ho studiato, e dove valgono principi etici e morali nei quali mi sono sempre riconosciuto. Nel 2005, dopo aver visitato varie Università, ho deciso di rientrare in Italia a svolgere la mia attività di ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, poiché vi ho trovato un ambiente altamente interdisciplinare, caratterizzato da ottime competenze sia sperimentali che teoriche, che mi ha sicuramente facilitato a svolgere al meglio il mio lavoro di ricerca. Sono contento di essere rientrato in Italia e di interagire e collaborare quotidianamente con studenti e dottorandi che per preparazione scientifica ed entusiasmo per la ricerca non hanno niente da invidiare ai loro colleghi di prestigiose Università prestigiose straniere. Nonostante le difficoltà economiche in cui l’Università italiana al momento versa, con l’apporto di studenti meritevoli e con la collaborazione di colleghi di UNIMORE, confido di poter dare un contributo importante alla ricerca e didattica in Italia.”
Rientro Cervelli per Anna Cipriani
Anna Cipriani, originaria di Verona, vive oggi tra Verona e Modena. Si è laureata in Scienze Geologiche nell’A.A 1996/1997 presso l’Università degli studi di Padova con un punteggio di 110/110 cum laude, dove ha svolto una tesi di geochimica elementare ed isotopica su rocce basaltiche campionate durante una spedizione oceanografica nel 1996 a cui lei stessa ha partecipato, nella zona del punto triplo di Bouvet (Oceano Atlantico meridionale). Dopo la laurea ha iniziato il dottorato di ricerca presso l’Università di Padova, partecipando a due campagne oceanografiche in Atlantico Centrale, ed ha vinto diverse borse di studio di specializzazione per l’estero per svolgere attività di ricerca e specializzazione presso il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University (USA). Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze delle Terra presso l’Università di Padova nell’A.A. 200/2001. Nel 2001 si è trasferita a New York, dove ha iniziato un programma di PhD alla Columbia University presso il Department of Earth and Environmental Sciences specializzandosi in geochimica isotopica. Durante gli studi alla Columbia ha vinto la prestigiosa ODP Schlanger Fellowship e un grant dell’Ocean Drilling Program. Nel 2004 ha conseguito il titolo di M.Phil in Earth and Environmental Sciences e nel 2005 ha guidato nelle vesti di Chief Scientist una spedizione oceanografica su una nave russa per completare il campionamento nel tempo di una sezione di litosfera oceanica esposta in Atlantico centrale che ha anche portato alla realizzazione di un programma di ricerca finanziato della US National Science Foundation. Nel 2006 ha vinto il premio come miglior studente al Polar Ridge Meeting di InterRidge. Nel dicembre del 2006 ha conseguito con successo il PhD in Earth and Environmental Sciences presso la Columbia University. Tra il 2007 e il 2010 ha svolto attività di post-dottorato presso la Columbia University. Infine, nel 2010 è risultata vincitrice del prestigioso Programma per Giovani Ricercatori Rita Levi Montalcini Rientro Cervelli in seguito al quale nel 2011 ha stipulato un contratto con l’Università di Modena e Reggio Emilia che prevede lo svolgimento di attività di ricerca e didattica frontale. Ha all’attivo 28 pubblicazioni a stampa su riviste ISI di prestigio scientifico internazionale e più di 40 abstracts. Da sempre si occupa di ricerche in ambito oceanico studiando dal punto di vista geochimico rocce provenienti dalle dorsali medio-oceaniche e dalle zone di frattura, allo scopo di determinare le condizioni chimiche e fisiche che hanno portato alla loro formazione e come queste condizioni sono cambiate nel tempo. Nell’ambito del programma giovani ricercatori Rita Levi Montalcini, sta studiando come avviene l’accrezione crostale durante la transizione da un rift continentale ad uno oceanico nel Mar Rosso. Studiare come nascono i rift oceanici e i primi stadi di espansione dei fondali oceanici è un problema fondamentale perché ci aiuta a capire come nascono e si sviluppano le dorsali medio oceaniche che hanno generato, e generano tuttora, il 70% della crosta terrestre e, più in generale, a capire la formazione dei bacini oceanici, ambienti essenziali per la vita sulla Terra.
“Quando sono partita per studiare negli Stati Uniti – afferma la dott. sa Anna Cipriani – non ho mai pensato ad una fuga all’estero per mancanza di possibilità in Italia. La motivazione principale per andare alla Columbia University era stata quella di specializzarmi in una disciplina e in un laboratorio all’avanguardia per le mie ricerche in ambito geochimico e di geologia marina. Dopo circa 10 anni a NY, nel 2010, si è presentata l’opportunità di partecipare al programma giovani ricercatori Rita Levi Montalcini e ho colto l’occasione al volo perché’ comunque, oltre a ragioni personali, ho sempre avuto una forte motivazione a tornare e contribuire alla ricerca geologica e all’educazione in Italia. Sono molto contenta di poter insegnare ad una nuova generazione di studenti le mie esperienze. Mi sono specializzata in una piccola porzione delle scienze della Terra, ma cerco di non perdere mai la prospettiva globale ed è proprio questo, oltre alle nozioni di base, quello che cerco di trasmettere ai miei studenti”.
Rientro Cervelli per Giulia Curia
Giulia Curia si è laureata nel 1999 in Scienze Biologiche ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisiologia Generale nel 2004 presso l’Università degli Studi di Milano. Tra il 2005 e il 2008 ha svolto un post-dottorato presso il Montreal Neurological Institute – McGill University, a Montreal, in Canada, dove ha vinto un post-doctoral fellowship altamente competitivo. Nel 2009 si è trasferita alla University of Washington, a Seattle, negli USA, dove ha svolto attività di ricerca in qualità di non-tenured faculty member. Nel 2010 è risultata vincitrice del prestigioso bando “Rientro dei Cervelli” e a marzo 2010 è rientrata in Italia come docente a contratto presso l’Università degli Studi di Modena, svolgendo attività di ricerca nell’ambito del gruppo diretto dal Prof. Giuseppe Biagini. Ha pubblicato 23 articoli su riviste scientifiche internazionali, ed ha partecipato a vari congressi scientifici nazionali ed internazionali. Ha svolto attività di revisore per riviste scientifiche internazionali, per progetti di ricerca del settimo programma quadro della comunità europea e di istituzioni extra-europee. Ha all’attivo numerose collaborazioni internazionali (Institute of Molecular and Cellular Pharmacology, University of Nice-Sophia Antipolis, Francia) e nazionali (Istituto Nazionale Neurologico “Carlo Besta” di Milano; Università di Genova; European Brain Research Institute di Roma; Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca). Ha ottenuto finanziamenti dal MIUR, dalla Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani, dalla Fondazione Telethon e dall’Alzheimer’s Association degli USA. Ha dedicato la sua intera attività di ricerca a studi di elettrofisiologia principalmente nel campo dell’epilessia sperimentale. Ha indagato inizialmente in vitro i meccanismi cellulari alla base della farmacoresistenza, dell’epilessia notturna del lobo frontale e dell’ipereccitabilità nella sindrome dell’X fragile. In seguito ha svolto studi in vivo focalizzati sull’epilessia post-traumatica. Da quando si è trasferita all’UNIMORE, come vincitrice di un contratto “Rientro dei Cervelli”, conduce indagini precliniche sull’epilessia del lobo temporale e indagini di terapia genica nella sindrome di Dravet.
“Sono partita per l’estero alla fine del mio periodo di dottorato – ha spiegato la prof. ssa Giulia Curia – non perché non avessi alternative in Italia, ma perché lo sentivo come il naturale passo successivo al dottorato. È stata una decisione maturata negli anni del dottorato durante i quali il mio mentore e l’ambiente molto stimolante che mi circondava mi hanno fatto capire che la ricerca in Italia la facciamo noi ed è nostra responsabilità portarla ad altissimo livello. L’esperienza all’estero si è rivelata molto più che un arricchire il curriculum, è stata una scuola di vita. Sono cresciuta professionalmente, ma anche come persona. Ho imparato a conoscere le mie debolezze, e i miei limiti e a capire che l’Italia con tutti i suoi problemi è, e sarà sempre, il mio Paese. Da qui la presa di coscienza che prima o poi, in un modo o in un altro, sarei tornata a casa. Il mio modo è stato il bando Rientro Cervelli per e il mio momento è stato quando la mia sete di sapere e di esperienza era colmata, quando ero pronta a tornare e ad affrontare la realtà italiana. Ora è il mio turno. Sono qui, perché voglio dare il mio contributo per portare la ricerca nel nostro Paese a livelli competitivi in ambito internazionale e, soprattutto, voglio portare il mio esempio e contribuire a creare un ambiente stimolante per le nuove generazioni, perché capiscano che l’esperienza all’estero non va vista come una fuga di cervelli ma come un naturale passo del percorso formativo, perché conoscere altre realtà è indispensabile per poter migliorare la realtà italiana”.