Sanremo 2015: la 65° edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo costerà circa 16 milioni di euro e sarà condotta da Carlo Conti, forse in coppia con Emma Marrone ed Arisa.
Intervista esclusiva a The Niro: “L’anno scorso, sul palco con 40 di febbre…comunque non parteciperò al Festival del 2015”.
Ecco il calendario e i nomi di Sanremo 2015. Tutte le anticipazioni, dalle vallette agli ospiti in gara.
Anche quest’anno, Sanremo, suggestiva città dei fiori, aprirà le sue porte al maestoso mondo della musica italiana. Il palco del leggendario Teatro Ariston farà da cornice ad una vera e propria parata di stelle, pronte, come di consueto, a rallegrare gli animi di milioni di spettatori. La sessantacinquesima edizione della sublime kermesse canora, andrà in scena dal 10 al 14 febbraio 2015 e sarà condotta, per la prima volta, da Carlo Conti: immarcescibile talismano di Rai 1.
Anticipazioni Sanremo 2015: news, date, cantanti, big, giovani e ospiti
La prima news del Sanremo 2015 ha un sapore a dir poco simbolico. Stando ad alcune indiscrezioni, il Festival di Sanremo 2015 costerà circa 16 milioni di euro, 1,5 in meno rispetto all’anno scorso, e sarà simboleggiato da un’impronta essenzialmente tradizionalista. Dopo i fasti avveniristici e catodici dell’edizione targata Fazio – Littizzetto, il 2015 sarà l’anno del ritorno alle origini. A svelarlo è il nuovo regolamento della rassegna melodica ratificato dalla Direzione Rai.
L’edizione 2015, come detto, sarà scalfita dall’esordio del presentatore di Tale e Quale Show, e avrà il pregio di riecheggiare gli afflati della tipica tradizione sanremese, un vero e proprio marchio di fabbrica per tutti gli addetti ai lavori. “Nulla scientia melior musica animae harmonia”, recita un antico adagio. Il Festival di Sanremo continuerà, dunque, a simboleggiare l’intensa ed eterea osmosi tra armonia musicale e popolo italiano. Il pubblico può dormire sonni tranquilli: il retaggio culturale, le tradizioni canore e il consueto crogiolo floreale, contribuiranno a tramutare i timori e i tremori italici in allegria e spensieratezza.
Capitolo Vallette del Sanremo 2015. Diciamo la verità: se non ci fossero loro, Sanremo non sarebbe veramente Sanremo. Secondo il settimanale “Oggi”, nel 2015, ad affiancare Carlo Conti saranno due talentuose ed eclettiche principesse della musica italiana, una bionda e l’altra mora, cioè: Emma Marrone ed Arisa (vincitrice della passata edizione)! Sarà vero? Chissà, lo scopriremo solo vivendo.
Sul fronte ospiti, invece, è verosimile ipotizzare che il conduttore toscano abbia in mente di contattare i suoi storici amici: Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini. Da non escludere è poi l’opzione Fiorello, presenza assai gradita dal pubblico Rai. Ma la vera “bomba”, sostengono gli esperti, sarà raffigurata da un ospite straniero con forti legami con il Bel Paese. Chi sarà? Probabilmente uno tra George Clooney, Richard Gere, Kevin Costner e Will Smith. Ma, ovviamente, si tratta solo di Toto – Sanremo!
Artisti in gara a Sanremo 2015. Il 65° Festival di Sanremo sarà caratterizzato dalla presenza di 16 campioni (big), in gara con un unico brano, e da 8 nuove proposte di età compresa tra i 16 e i 36 anni. Le cinque serate saranno trasmesse da Rai 1, Rai Radio 1 e Rai Radio 2.
Al ritorno della giuria demoscopica, farà da contraltare il televoto online: il pubblico, infatti, potrà esprimere la propria preferenza non solo tramite sms e telefono fisso, ma anche via web.
In sostanza, nelle prime tre serate, le canzoni saranno votate dai telespettatori e dai giornalisti in sala, mentre nelle ultime due a decidere saranno le giurie: quella demoscopica, composta da melomani, e quella di esperti, costituita da veri e propri musicisti. Ecco i nomi dei probabili big in gara: Dear Jack, Valerio Scanu, Alessandra Amoroso, Dolcenera, Clementino, Rocco Hunt, Irene Grandi, Marco Carta, Marco Masini, Kekko dei Modà, Annalisa, Loretta Goggi, Nek, Deborah Iurato, Enrico Ruggeri e Romina Power.
Nel frattempo, la Commissione Musicale di Sanremo 2015, presieduta dal direttore artistico Carlo Conti, è al lavoro. A comporla sono grandi personaggi del panorama musicale e catodico italiano, quali Giovanni Allevi, Sergio Conforti (alias Rocco Tanica degli Elio e le Storie Tese), Carolina Di Domenico (attrice e conduttrice), Ivana Sabatini (autrice televisiva), Pinuccio Pirazzoli (direttore musicale di Sanremo 2015) e Claudio Fasulo (capostruttura di Rai 1). Spetterà a loro l’arduo compito di selezionare i sedici artisti della sezione big e ben sei nuove proposte; gli altri due giovani in gara, infatti, proverranno da Area Sanremo, il concorso-accademia, giunto ormai alle sue battute finali, impreziosito da una Commissione di Valutazione, scelta dal direttore responsabile Paolo Giordano, composta da: Roby Facchinetti, Giusy Ferreri, Dargen D’Amico e Mogol. Intanto, sono stati divulgati i nomi degli 8 vincitori dell’edizione 2014. Si tratta di Alessio Arena di Napoli, Paolo Barillari di Milano, Clàmor (gruppo) di Sassari, Mariangela De Santis (in arte Mariané) di Lecce, Dajana D’Ippolito (in arte Dajana) di Taranto, Erika Mineo (in arte Amara) di Prato, Tommaso Puleo (in arte Pool Jr) di Rovigo, Chantal Saroldi (in arte Chanty) di Savona. Solo due di loro saliranno sul palco del Festival 2015.
Ecco quando inizia Sanremo 2015: calendario, date e giorni
- Prima Serata Sanremo 2015 (martedì 10 febbraio 2015)
- Interpretazione – esecuzione di 8 canzoni nuove dei Big;
- Interpretazione – esecuzione di 4 canzoni delle nuove proposte;
- Seconda Serata Sanremo 2015 (mercoledì 11 febbraio 2015)
- Interpretazione – esecuzione delle altre 8 canzoni dei big;
- Interpretazione – esecuzione delle restanti 4 canzoni delle nuove proposte;
- Terza Serata Sanremo 2015 (giovedì 12 febbraio 2015)
- Interpretazione – esecuzione, da parte di tutti i big, di 16 cover, individuate, d’intesa con gli stessi, dal Direttore Artistico Carlo Conti;
- Esecuzione, in forma ridotta, delle 16 canzoni dei big;
- Interpretazione – esecuzione delle 4 canzoni degli artisti delle nuove proposte rimaste in competizione;
- Quarta Serata Sanremo 2015 (Venerdì 13 febbraio 2015)
- Interpretazione – esecuzione di tutte e 16 le canzoni dei big;
- Interpretazione – esecuzione delle 2 canzoni finaliste nella sezione nuove proposte;
- Proclamazione della canzone vincitrice della sezione Artisti Nuove Proposte;
- Quinta Serata Sanremo 2015 (Sabato 14 febbraio 2015)
- Interpretazione – esecuzione delle 12 canzoni rimaste in competizione nella sezione Big;
- Interpretazione – esecuzione delle tre canzoni con il punteggio più elevato in graduatoria;
- Proclamazione dell’artista vincitore della sezione Campioni.
Sanremo 2015 per The Niro: “mi è stato proposto di duettare”
Desiderosi di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito al Festival di Sanremo 2015 ed alla musica italiana, abbiamo contatto Davide Combusti, in arte The Niro, autore ed interprete della bellissima “1969”, canzone giunta in finale nel corso della sessantaquattresima edizione della kermesse nella categoria delle Nuove Proposte.
The Niro, al secolo Davide Combusti, è un talentuoso cantautore e polistrumentista capitolino. La sua è una carriera costellata di lauti successi internazionali.
All’inizio del suo percorso artistico collabora con celeberrimi interpreti del panorama musicale mondiale, quali Amy Winehouse, Deep Purple, Lou Barlow, Zephyrs, Carmen Consoli e tanti altri. Partecipa ad un tributo mondiale in onore di Elliot Smith, leggendario musicista statunitense degli anni ’90, e viene notato da Chris Hufford, mitico manager dei Radiohead, grazie al quale partecipa al progetto Anti Atlas.
Nel 2008, pochi mesi dopo l’uscita del suo primo Ep, “An Ordinary Man”, ha pubblicato l’album di debutto, “The Niro”, corredato da brani in lingua inglese, edito dalla casa discografica Universal. Partecipa quindi al Concerto del Primo Maggio, alla Festa Europea della musica ed al Meeting delle Etichette Indipendenti, dove viene premiato come artista rivelazione dell’anno. Dopo cospicue esibizioni internazionali, nel 2010 pubblica il suo secondo disco, “Best Wishes” (Universal). Nel 2012, invece, pubblica “The Ship”, un vinile distribuito da Emi, ed, in seguito, assurge al rango di autore, firmando “Medusa” per Malika Ayane e “Sogno d’Estate” per Nathalie. Il 2014 è l’anno della svolta. Pubblica il fantastico album “1969”, interamente scritto e cantato in italiano. Partecipa alla Kermesse musicale più seguita dagli italiani, interpretando, maestosamente, un brano dall’omonimo titolo. Davide (The Niro) che cosa rappresenta per te 1969? Parlaci di questo bellissimo album.
“Ti ringrazio per le belle parole. All’inizio presi la strada dell’italiano come una sorta di esperimento. Cominciai a riadattare nella mia lingua madre brani già scritti in inglese. Mi ero dato un periodo di tempo piuttosto limitato. Ero curioso di scoprire se potesse piacermi ascoltare la mia musica accompagnata da testi in italiano. Devo dire che, dopo qualche giorno, iniziai a prenderci gusto. E l’entusiasmo fu tale che, alla fine, decisi di dar vita ad un intero album nell’idioma di casa. 1969 è un brano che parla dello sbarco sulla luna e, nel contempo, del mio sbarco sul palco di Sanremo. Perché, specialmente all’inizio, ho suscitato sensazioni piuttosto inusuali. Per gli addetti ai lavori ero una sorta di ufo, uno degli outsider assoluti del Festival di Sanremo. E, in effetti, il mio era un brano per niente sanremese. Ti racconto un simpatico aneddoto. Quando la mia etichetta discografica mi propose di partecipare al Festival i vertici mi dissero che sarei potuto andare con qualsiasi brano, anzi per una volta nella vita erano felici di proporre qualcosa di diverso, un po’ fuori dai canoni. Mi fece molto piacere. E devo dire che arrivare in finale con 1969 è stato davvero magnifico”.
Potresti descriverci le emozioni provate al Festival di Sanremo? The Niro ci sarà al Sanremo 2015?
“Quest’anno non parteciperò al Festival. A dire il vero, mi è stato proposto di duettare con un altro artista per presentare un brano in coppia a Sanremo 2015. Per me Sanremo è stata un’esperienza bella ed emozionante. Soprattutto per la mia famiglia: sono loro i veri fan della Kermesse. Io l’ho sempre guardata. Ho sempre gradito molto l’estetica e i costumi. Ma in tutta sincerità non avevo mai avuto particolari aspirazioni. Non per snobismo, sia chiaro! Ma perché ho sempre pensato che il mio non fosse un genere adatto. Sanremo, in realtà, simboleggia un mondo più classico rispetto al mio. Per cui ho vissuto l’esperienza ligure con il sorriso, quasi come un turista. Tra l’altro, sul palco dell’Ariston, durante l’esibizione canora, avevo anche quaranta di febbre, e ho avuto delle difficoltà ulteriori. Comunque sia, conservo un ottimo ricordo del Festival di Sanremo, e ci ritornerei volentieri. Quest’anno ho scritto alcuni brani per dei cantanti in concorso tra le Nuove Proposte. Per cui, chissà, magari qualcuno sarà ammesso, e in un modo o nell’altro, ritornerò a Sanremo come autore.
Secondo te per diventare cantanti affermati basta il talento, o serve anche un pizzico di coraggio? Quali consigli daresti ad un giovane che volesse intraprendere una carriera nel mondo della musica?
“Ad un giovane consiglierei di evitare i cliché, di non ispirarsi a modelli lontani dal proprio stile. Consiglio loro di essere autentici. La verità è un mezzo di comunicazione assoluto che ha il pregio di offrire il successo anche a coloro i quali non hanno una bella voce. Credo che comunicare in modo viscerale la propria verità ti permetta di essere amato ed idolatrato dal pubblico. Il consiglio, dunque, è di cercare la propria identità musicale, di imparare ad accettare se stessi”.
Secondo alcune correnti di pensiero il Festival di Sanremo rappresenta una sorta di cartina al tornasole per evidenziare l’evoluzione antropologica degli italiani. Del resto, gli ultimi settanta anni di storia potrebbero essere narrati attraverso le immagini e le voci dei principali interpreti della kermesse canora. Che idea ti sei fatto in merito all’importanza culturale della manifestazione?
“Il Festival è un po’ una cartina di tornasole di ciò che accade in Italia. Da un punto di vista evolutivo, non ricordo moltissimi brani innovativi. Credo non ci sia stata una grandissima evoluzione. La scrittura classica dei testi, specialmente di quelli trionfanti, è rimasta pressoché invariata negli anni. Ritengo, che il linguaggio sanremese abbia sempre avuto grandi estimatori e possa essere tuttora esportato. Gli Abba, scrivevano brani in italiano, o meglio in un finto italiano, probabilmente proprio perché il nostro idioma ha il pregio di esprimere, da un punto di vista melodico, ciò che spesso tante altre lingue non riescono a comunicare. Da questo punto di vista, quello italiano è ancora un modello d’esportazione, anche se mi piacerebbe che i network radiofonici italiani abbiano un pizzico di coraggio in più nel sostenere le novità”
Nel 2011, la Cnn ti ha invitato a raccontare la tua città, Roma, attraverso la tua musica, in un documentario. Potresti parlarci di questa interessante collaborazione?
“La Cnn stava cercando degli artisti per realizzare un documentario su Roma, un ritratto della Capitale un po’ insolito. Per la parte musicale fui contattato io. Feci così da cicerone, accompagnando la troupe della nota emittente televisiva nelle varie tappe romane: Aventino, Gianicolo e Teatro Valle. In ogni tappa ho eseguito un brano dal vivo. Il documentario è tuttora trasmesso dalla Cnn. Devo ammettere che è stata un’esperienza davvero molto piacevole”.
Il 28 novembre è uscito “L’evoluzione della specie”, l’ultimo singolo estratto da 1969.
“Nel brano cerco di approfondire un po’ la tematica dell’evoluzione umana, ponendo l’accento anche sugli aspetti più involutivi. Si tratta, infatti, di un’evoluzione che si è fermata da molto tempo. Cerco di evidenziare il fatto che l’essere umano sia rimasto, al di là dei progressi scientifici, all’interno della categoria sapiens sapiens. Dal pollice opponibile al lavoro instabile ed all’amore isterico. Affronto il tema con l’intento di denigrare il nefasto attaccamento dell’uomo per le cose materiali. E questo è il leitmotiv del brano. Il video, diretto da Andrea Giacomini, invece, simboleggia una sorta di omaggio alla Metamorfosi di Kafka ed agli horror movie degli anni cinquanta. Il protagonista è un uomo mosca allontanato dalla società fino a quando non diventa ricco e inizia ad attirare donne e successo. Quando torna umano però ci resta male perché si rende conto che la sua diversità, unita alla ricchezza, lo rendeva una persona unica. Quando esce fuori per riprendere la sua vita da anonimo si rende conto che nel frattempo sono diventati tutti delle mosche e che quindi alla fine era comunque diverso dagli altri”.
Davide parla benissimo l’inglese e, non a caso, è salito agli onori della cronaca musicale, esibendosi sui principali palcoscenici internazionali. Parlaci del tuo rapporto con l’idioma anglosassone?
“Ho cominciato a parlare bene l’inglese viaggiando. Al liceo, in realtà, studiavo più il francese dell’inglese. Poi, ho studiato lingue all’Università di Roma La Sapienza. Ho vissuto un periodo a Londra, poi negli States. Credo che l’inglese sia una lingua piuttosto argillosa; nel senso che si evolve in continuazione. E’ un idioma vivo. Quando resto in Italia per lunghi periodi, dopo un po’ inizio a sentirmi arrugginito. Negli States o in UK c’è sempre qualche nuovo modo di dire pronto ad emergere. L’interesse discografico da parte dell’Italia è nato quando ho cominciato a suonare all’estero. L’esperienza negli States, ad esempio, mi ha concesso l’opportunità di stipulare un contratto con la Universal, che firmai al mio ritorno in Italia”.
Progetti futuri da comunicare ai tuoi fan?
“Sabato prossimo parteciperò alla Manifestazione “Musei in Musica”, che si tiene a Roma. Suonerò al Macro, fantastico museo d’arte contemporanea capitolino, in uno spazio espositivo molto bello, insieme a D’Ellera e D’Erasmo degli Afterhours. Il 13 dicembre, invece, sarò all’ex Chiesa di San Giovanni di Prato. Poi sto ricantando i brani di 1969 in inglese, perché sono stati richiesti dal mercato americano. E sto cominciando già a scrivere i brani per il prossimo album”.
- Scopri i nomi e ascolta da qui i brani dei 61 artisti della sezione nuove proposte Sanremo 2015.
Antonio Migliorino