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Fulvio De Giorgi nuovo direttore del Centro Antonio Rosmini Unitn

Redazione Controcampus 16 Febbraio 2015
R. C.
25/11/2024

Università degli Studi di Trento - Fulvio De Giorgi, ordinario di Storia dell'Educazione e della Pedagogia all'Università di Modena Reggio Emilia, è il nuovo direttore del Centro di Studi e Ricerche "Antonio Rosmini" Il Centro Antonio Rosmini presenta il suo 2015 Tante le novità, a cominciare dal direttore Fulvio De Giorgi.

Una nuova sede nel cuore di Rovereto e una rivista online che diffonderà il dibattito di Rosmini nella comunità scientifica internazionale.

Il rettore ad interim Armanini, il sindaco Miorandi, il nuovo direttore De Giorgi e il presidente dell’Accademia degli Agiati Rasera e il direttore della rivista Fabrizio Meroi “Rosmini Studies” oggi alla conferenza stampa di presentazione

Fulvio De Giorgi, ordinario di Storia dell’Educazione e della Pedagogia all’Università di Modena Reggio Emilia, è il nuovo direttore del Centro di Studi e Ricerche “Antonio Rosmini”.

Ad annunciarne la nomina sono stati oggi insieme il rettore ad interim, Aronne Armanini e il sindaco di Rovereto, Andrea Miorandi intervenuti in Rettorato per presentare le novità che riguardano il Centro, uno degli assi storici di collaborazione tra la città di Rovereto e l’Ateneo. Alla conferenza stampa di oggi è stata comunicata anche la nuova sede operativa del Centro, che troverà una sua collocazione sempre nel cuore di Rovereto presso il Palazzo della Fondazione Caritro in Piazza Rosmini. Una sede prestigiosa, messa a disposizione grazie alla disponibilità dall’Accademia Roveretana degli Agiati, altro partner nel progetto del Centro insieme ai Padri rosminiani e alla Biblioteca Rosminiana. Ad annunciare oggi la nuova sede è stato il presidente Fabrizio Rasera. Altra novità per il 2015 il lancio della rivista online “Rosmini Studies”, presentata ai giornalisti dal suo direttore Fabrizio Meroi (docente del Dipartimento di Lettere e Filosofia), che aiuterà ad approfondire e far conoscere a livello internazionale il pensiero e la figura di “Antonio Rosmini” da molti considerato il più significativo filosofo italiano dell’Ottocento per i suoi studi in ambito metafisico ed etico, politico e pedagogico.

Il Centro fin dalla sua nascita nel 2011 è impegnato proprio in questa attività: mantenere vivo il rapporto tra le varie istituzioni territoriali che si impegnano nella promozione di Rosmini e ampliare il dialogo, soprattutto attraverso il coinvolgimento di giovani ricercatori, coinvolgendo una rete di centri di ricerca, università ed enti culturali a livello nazionale e internazionale. Il centro offre un contributo anche sul versante della valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico, artistico, librario e archivistico di Casa Rosmini e punta a consolidare il rapporto con il territorio con progetti di animazione culturale e con le istituzioni scolastiche, promuovendo una maggiore conoscenza della figura di Rosmini e dei luoghi rosminiani, di cui il Trentino è ricco. Questo è anche il filo conduttore delle strategie per il proseguimento delle attività del Centro nel 2015, illustrate oggi dal nuovo direttore Fulvio De Giorgi.
Con la sua attività di studio e ricerca, il Centro Rosmini costituisce esempio riuscito di convergenza tra interessi scientifici, tematiche di attualità e impegno a mantenere vivo il patrimonio storico, artistico, librario e archivistico della città di Rovereto. I progetti culturali sul filosofo roveretano Antonio Rosmini e la valorizzazione di Casa Rosmini rientrano infatti nell’ambito del consolidato rapporto di collaborazione tra l’Università di Trento e il Comune di Rovereto. Un accordo quadro, rinnovato nell’autunno scorso, che coinvolge anche altre attività di reciproco interesse – come, per il periodo 2014-2016, le attività di ricerca nel campi della meccatronica, scienze cognitive, architettura e design – che ha consentito la realizzazione di progetti di ricerca tramite l’assegnazione di borse di studio e assegni di ricerca, la realizzazione di importanti convegni internazionali e iniziative di scambio culturale e scientifico.

Centro di Studi e Ricerche “Antonio Rosmini”

Il Centro di Studi e Ricerche “Antonio Rosmini” è nato il 6 aprile 2011 per iniziativa del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento e opera con il Comune di Rovereto, l’Accademia degli Agiati, i Padri rosminiani e la Biblioteca Rosminiana nell’ambito della ricerca scientifica, dell’animazione culturale e della formazione degli insegnanti.

La genesi e la vocazione stessa di questo nuovo Centro, che afferisce all’odierna Area dipartimentale di Filosofia dell’Università di Trento, rispecchiano l’impegno a mantenere vivo il dialogo tra le varie istituzioni territoriali che ne hanno permesso l’apertura, con l’obiettivo di ampliare il dibattito coinvolgendo una rete di centri di ricerca, università ed enti culturali a livello nazionale e internazionale. Focus delle attività è naturalmente la promozione della ricerca scientifica sul pensiero e sull’opera di Antonio Rosmini, con un sostegno particolare ai giovani studiosi, che avranno la possibilità di perfezionare il loro curriculum. Ma uno degli obiettivi prioritari del Centro è anche quello di consolidare il rapporto con le istituzioni scolastiche, promuovendo una maggiore conoscenza della figura di Rosmini e dei luoghi rosminiani, di cui il Trentino è ricco.

La collaborazione con il Comune di Rovereto, l’Accademia degli Agiati e la Biblioteca Rosminiana permette inoltre la realizzazione di progetti di animazione culturale sul territorio e di aggiornamento per gli insegnanti. L’istituzione del Centro garantisce infine un contributo anche sul versante della valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico, artistico, librario e archivistico di Casa Rosmini.

Curriculum del prof. Fulvio De Giorgi

Fulvio De Giorgi è  (Ordinario di Storia dell’Educazione e della Pedagogia all’Università di Modena Reggio Emilia).  La sua figura di studioso è legata alla ricerca storica che, avendo come arco temporale la tarda età moderna e l’età contemporanea, si incentra su temi di storia della cultura e di storia dell’educazione. È condirettore della rivista “Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche”. Collabora all’attività dell’Archivio per la storia dell’educazione in Italia (Brescia). È membro del Comitato Scientifico della Fondazione Micheletti di Brescia.

Fulvio De Giorgi ha pubblicato saggi sulle riviste della contemporaneistica italiana (Storia contemporanea, Italia contemporanea, Rivista di storia contemporanea) ed è membro, dalla fondazione, della redazione di “Contemporanea”, edita dal Mulino. È membro della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO), sin dalla fondazione della stessa, e del CIRSE. È stato uno dei protagonisti del progetto Rosmini svoltosi negli anni ’90 a Rovereto e vincitore del premio Chiocchetti.

La ricerca scientifica di Fulvio De Giorgi ha avuto come criterio metodologico la prospettiva della storia dell’educazione come storia culturale. Egli ha esplicitato e sviluppato questa sua linea metodologica, tanto aprendo un dibattito sulla rivista “Contemporanea” quanto nella relazione, tenuta a quattro mani con Luciano Pazzaglia, al Convegno internazionale, tenutosi a Brescia nel 2004, sulla storia dell’educazione in Europa.

Antonio Rosmini

Antonio Francesco Davide Ambrogio Rosmini Serbati nacque a Rovereto il 24 marzo 1797, era il secondogenito di Pier Modesto e di Giovanna dei Conti Formenti di Biacesa Di Ledro. Compì gli studi teologici presso l’Università di Padova e nel 1821 ricevette l’ordinazione sacerdotale, ma in questi anni Rosmini mostrava già una profonda inclinazione per gli studi filosofici, incoraggiato in tal senso dallo stesso Papa Pio VII.

Nel 1826 si trasferì a Milano, dove strinse un profondo rapporto d’amicizia con Alessandro Manzoni, che di lui ebbe a dire: “è una delle sei o sette intelligenze che più onorano l’umanità”. I suoi scritti destarono l’ammirazione, tra gli altri, anche di Niccolò Tommaseo e Vincenzo Gioberti, dei quali divenne amico.

Nel 1828 fondò a Domodossola la congregazione religiosa dell’Istituto della Carità, detta dei “rosminiani”. Sulla scia di sant’Agostino, Rosmini elaborò un originale pensiero filosofico, ispirato a un confronto aperto e dialettico sia con l’illuminismo francese che con l’idealismo tedesco. Sottolineando l’inalienabilità e la priorità dei diritti naturali della persona, fra i quali quello della proprietà privata, entrò in polemica con il socialismo e il comunismo, postulando uno Stato il cui intervento fosse orientato alla regolazione di tali diritti e al servizio delle istituzioni nelle quali essi primariamente si esprimevano, a partire dalla famiglia.

Breve, ma molto significativa la parabola del Rosmini politico. Nell’agosto del 1848 fu incaricato dal Regno sardo di una delicata missione diplomatica, volta a creare in Italia una Confederazione di stati presieduta dal Papa. Dopo la proclamazione della Repubblica romana, seguì Pio IX a Gaeta e nel nuovo clima politico vide la condanna della sua opera più famosa, il libro Delle cinque piaghe della Santa Chiesa. Rimasto fautore del costituzionalismo e vicino al cattolicesimo liberale, fu costretto a ritirarsi sul Lago Maggiore, a Stresa. Qui restò sino alla morte, avvenuta a 58 anni, il 1 luglio 1855.

Figura scomoda e controversa nel campo cattolico per oltre un secolo, il Concilio prima, Paolo VI e Giovanni Paolo II poi ne hanno riabilitato il pensiero e l’opera. Quest’ultimo lo ha annoverato, nell’enciclica Fides et ratio, tra i pensatori più recenti nei quali si realizza un fecondo incontro tra sapere filosofico e Parola di Dio e ne ha favorito la Causa di Beatificazione. Il 18 novembre 2007 Antonio Rosmini è stato proclamato beato.

© Riproduzione Riservata
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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto