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Come diventare attori di cinema e teatro, Milena Miconi e Diego Ruiz

R. C.
21/11/2024

Come diventare attori: quali sono le tecniche e i segreti per diventare attori di cinema tv o di teatro: i consigli di Milena Miconi e Diego Ruiz per chi aspira a calcare le scene.

Vuoi sapere cosa fare per raggiungere il tuo sogno? Contatta la redazione anche dalla Fan Page e ti aiuteremo a scoprirlo!

Diventare attori è un sogno che accomuna tantissime persone. Non v’è al mondo essere umano che non si sia immedesimato, almeno una volta, nel protagonista di un film.

Capita spesso, in fondo, guardando un’opera cinematografica o assistendo ad una pièce teatrale, di assaporarne a tal punto la trama, da entrarne a far parte col pensiero.

Tutti, giovani e adulti, uomini e donne, hanno desiderato, anche solo per un istante, d’essere supereroi, principi, regine, agenti segreti o mercenari.

Ma “sfondare” nel mondo dello spettacolo è tutt’altro che semplice. E allora, come diventare attori di cinema o di tv? Come diventare attori di Teatro? A svelarcelo sono proprio degli attori. Ecco infatti i consigli su come diventare attori per Milena Miconi e Diego Ruiz.

Come diventare attori di cinema e teatro oggi: dallo studio alle tecniche di recitazione

Per diventare attori è necessario studiare, affinare le varie tecniche e, soprattutto, imparare a conoscere se stessi. Occorre comprendere l’essenza dell’arte recitativa, elidere, con forza e determinazione, le barriere inibitorie. Tuttavia, lo studio, da solo, non è in grado di farvi assurgere al rango d’istrioni. E’ doveroso, invero, disporre di un minimo di predisposizione e spirito di sacrificio. Senza il talento, del resto, non si va da nessuna parte; e non esiste scuola o accademia che siano in grado di istruirvi a tal punto da sopperire alle vostre, eventuali, lacune. E’ questo il mantra, il principio di fondo. Ad ogni modo, esiste un metodo, a dir poco efficace, che consente a chiunque, persino ai meno dotati, d’apprendere i trucchi del mestiere.

Le scuole di recitazione, infatti, servono a questo: insegnano a ricercare e comunicare le proprie emozioni attraverso lo studio di tecniche e stili, concedendo, a coloro i quali desiderino comprendere come diventare attori, la possibilità di conoscere i propri mezzi espressivi, di acquisire sicurezza e scioltezza maieutica.

Come diventare attori e come si accede ad una scuola di recitazione

Per diventare attori professionisti, dunque, è necessario, ma non del tutto sufficiente, frequentare una scuola riconosciuta a livello nazionale o regionale. Per accedere ai corsi, però, bisogna essere in possesso di un diploma di scuola media superiore e, nel contempo, di attestati di partecipazione a vari corsi di formazione afferenti a diverse discipline (danza, recitazione, dizione ecc). Alcuni percorsi di studio, in realtà, impongono, nei propri regolamenti, l’ottemperanza a ferrei limiti d’età ed a provini, consistenti nel recitare alcuni brani scelti dal candidato davanti ad un’apposita commissione esaminatrice.

L’aver frequentato una buona accademia di recitazione simboleggia, come suindicato, il primo step: fa curriculum, ma non basta. E’ il preludio di un sentiero irto, scosceso, ingannevole quanto brutale, a cui deve far seguito: tanto la creazione di una propria immagine (da effettuare, ad esempio, con l’ausilio di apposite agenzie di spettacolo), quanto la costante, tenace ed imperterrita partecipazione ai fatidici provini.

Per Charles Bukowski, “l’artista è un individuo che dice una cosa difficile in modo semplice”. Ma che cosa significa essere attori? E come diventare attori? Dagli afflati maieutici all’equilibrio corporale, fino a scalfire l’essenza del teatro, che per il commediografo Antonin Artaud è “lo stato, il luogo, il punto dove si può cogliere l’anatomia umana e attraverso essa guarire e dirigere la vita”.

L’arte della recitazione è pura metafisica. Il testo, la trama, i colori, i suoni, le luci e i costumi simboleggiano una sorta di sublime e caleidoscopico universo incantato. Per catturare il pubblico occorrono emozioni. E l’attore è chiamato a trasformarsi, a far vibrare il corpo, l’anima, ad attivare le sinapsi. Per diventare attori, tuttavia, non bastano la semplice predisposizione oratoria e la passione, ma occorrono anni di studio e preparazione. Soltanto così, studiando ed affinando la tecnica recitativa, l’aspirante artista potrà fregiarsi dell’ambito rango d’attore e calcare i più luminescenti palcoscenici. Ricercando, nei più remoti anfratti della coscienza, le proprie doti interiori; meditando e paventando un’indagine introspettiva da cui possa scaturire la scoperta di se stesso; ecco come diventare attori.

Per il regista teatrale Eugenio Barba, infatti, “compito di un attore e di un’attrice è scoprire le propensioni individuali della propria energia, proteggerne le potenzialità, l’unicità”. E’ necessario, dunque, che l’attore sia cosciente, consapevole della recita della vita, che non sia indifferente alle gioie e ai dolori dell’esistenza, che provi qualcosa, insomma, soprattutto, al di là del palco e del set cinematografico. In tal modo, l’aspirante istrione sarà in grado d’attirare l’attenzione della platea, sviscerandone inusitate emozioni. “La maieutica – scrive Franco Ruffini – è la tecnica di tutte le tecniche, è l’arte di portare alla luce e, quindi, di far respirare il pensiero”.

L’attore, dunque, è colui che agisce sul proprio corpo per trasformarsi. Secondo Barba, infatti, “di fronte a certi attori, lo spettatore è attratto da un’energia elementare, che lo seduce senza mediazioni, prima ancora che abbia decifrato le singole azioni, si sia interrogato sul loro senso e l’abbia compreso.” E a dar man forte alla sua opinione è il maestro Ferdinando Taviani, secondo il quale “l’energia dell’attore è qualcosa di preciso che tutti possono identificare: la sua forza muscolare e nervosa”.

Come diventare attori: consigli di Milena Miconi e Diego Ruiz

Al fine di saperne di pù su come diventare attori e per conoscere i trucchi relativi del mestiere sin dall’inizio per come diventare attori, abbiamo sentito due artisti di grande talento: Milena Miconi e Diego Ruiz

Occhi verdi, sguardo sensuale e curve mozzafiato. La bellissima e talentuosa Milena Miconi ha esordito, nei primi anni novanta, a teatro, recitando in “Atti Unici” di Neil Simon.

Nel frattempo fa la modella, sfilando per prestigiose griffe italiane, e, nel 1997, fa il suo esordio sul grande schermo, partecipando a due pellicole di successo: “Finalmente Soli” e “Fuochi d’Artificio” di Pieraccioni. Recita, quindi, in numerose fiction e pellicole d’autore e, all’inizio del terzo millennio, dopo aver partecipato alla fortunata serie televisiva “Don Matteo”, viene chiamata da Pierfrancesco Pingitore per il debutto come “primadonna” su Canale 5.

Milena, la tua è una carriera ricca di successi e soddisfazioni, corredata da tantissimo studio, ma anche da palpabile talento. Che cosa significa fare l’attore? E, soprattutto, come diventare attori?

M -“All’inizio del mio percorso, a dire il vero, non sapevo cosa avrei fatto nella vita. In realtà non l’avevo ancora compreso. Poi, tra i diciotto e i vent’anni, ho iniziato a capire. Ho scoperto che recitare mi appassionava e divertiva molto. Ho scoperto che dovevo fare l’attrice. E, quindi, ho iniziato a pensare che avrei potuto trasformare la passione in un lavoro. Così, ho frequentato una scuola di recitazione. E, in seguito, ho calcato, per la prima volta, un palcoscenico teatrale. Il teatro è una forma di spettacolo di grande valore. Credo sia un mezzo che ti permetta di sperimentare e testare, in maniera immediata, le reazioni del pubblico. Subito dopo l’esordio teatrale, ho avuto la fortuna di farmi conoscere dal grande pubblico partecipando a programmi televisivi e fiction tra i più visti in assoluto. Diciamo che per diventare attori ci vuole sicuramente voglia di lavorare e di studiare, ma anche un pizzico di fortuna”.

Secondo te, attori si nasce o si diventa? Quanto è importante studiare? Potresti dare dei consigli su come diventare attori ai nostri giovani lettori?

M -“Siamo tutti un po’ attori. Cioè, chi non è in grado di raccontare una piccola bugia. Il nostro è un lavoro che necessita, come tutti gli altri lavori del resto, di preparazione e passione. Non bisogna mai demoralizzarsi”.

Per un attore, la memoria, la dizione e la gestualità sono fattori a dir poco nevralgici. Quanto è difficile imparare un copione?

M – “Abbiamo un cervello grande: c’entra un sacco di roba! Tutti possono imparare un copione a memoria. Bisogna studiare, prepararsi, avere tanta forza, e non mollare mai. Se il tuo sogno è diventare attore, devi crederci”.

Diego Ruiz è un attore, autore e regista italiano dotato di grande eclettismo.

Nel corso della sua carriera ha scritto e interpretato diverse commedie teatrali di successo, che lo hanno reso famoso in tutta la penisola. Da tre anni è in scena, insieme a Milena Miconi, con la Stranissima Coppia, divertentissima commedia all’italiana cha proietta lo spettatore nel complesso universo dei single forzati, scalfendo, altresì, temi sociali di grande importanza. Diego, che cosa significa essere attori? Potresti dare dei consigli su come diventare attori ai nostri giovani lettori?

D – “L’attore, per me, è un modo di essere. Fin da piccolo ho avvertito l’esigenza, il bisogno di salire sul palco. Ho iniziato a scuola, frequentando un corso di recitazione, durante l’ora alternativa alla religione. Come molti miei colleghi, ho avvertito, sin da subito, l’esigenza di calcare le scene ed esibirmi davanti ad un pubblico. Il palcoscenico è un mondo magico in cui provi emozioni e sensazioni indescrivibili. Quando sono lì sopra mi sento benissimo. Per cui avverto proprio un’esigenza più che un desiderio. Chi percepisce, come me, questa esigenza, chi sente questo fuoco sacro, deve provarci. Si tratta, ovviamente, di un percorso difficilissimo, pieno di concorrenza. Però, ripeto: consiglio ai ragazzi che sognano di diventare attori di mettersi in gioco, di studiare e provarci; altrimenti resterebbero per sempre con il rimpianto”.  

Ecco per chi vuole approfondire il tema per come diventare attori, un elenco consigliato da consultare relativo ad alcune fra le principali scuole e accademie di recitazione diramate nel territorio italiano.

Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma;

Teatro d’Europa Piccolo Teatro di Milano;

Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano;

Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media;

Scuola d’arte cinematografica;

Centro Sperimentale – Scuola Nazionale di Cinema;

Antonio Migliorino

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Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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