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Sciopero benzinai e trasporti 31 Marzo-1 Aprile 2015: autostrade ferme

R. C.
21/12/2024

Nessun pesce d'aprile per il trasporto, indetto sciopero benzinai e sciopero dei trasporti pubblici per martedì 31 marzo e giovedì 1 Aprile 2015: un primo aprile nero in città e nelle autostrade, ecco le motivazioni Lo sciopero benzinai di domani e dopodomani, 31 marzo e 1 aprile, non è esattamente una novità.

Già ad inizio marzo i benzinai avevano “incrociato le braccia” in segno di protesta per processi reiterati nel tempo tali processi riguardano la privatizzazione assoluta delle concessionarie e gli aumenti della benzina.

Nel caso degli aumenti della benzina, lo sciopero benzinai mette in evidenza come specialmente in Italia tale sostanza sia soggetta ad aumenti di prezzo astronomici: anche quando si tratta di pochi centesimi, il costo complessivo finisce per essere comunque difficile da sostenere.

All’inizio del mese di marzo, lo sciopero benzinai fu organizzato in seguito ad altre richieste fatte “con le buone” che non avevano avuto alcuna risposta – richieste sottoposte a chi di dovere per tutto il mese di febbraio. A fine marzo, ancora non è cambiato nulla e la rabbia è tanta. 

Ancora una volta, mediante lo sciopero benzinai, si vuole puntare all’azzeramento del peso delle royalty sui carburanti, in modo da far scendere il prezzo della benzina e del gasolio di ben 16 o 20 centesimi di euro.

Purtroppo, ad ora, non c’è stata nessuna considerazione e nessuna risposta da parte del governo riguardo lo sciopero benzinai già accaduto e riguardo a quello di domani e dopodomani. I sindacati di questa categoria di lavoratori, in particolare Faib Confesercenti, Fe.gica, Cisl ed Anisa Confcommercio, sono in parte indignati e in parte imbarazzati dal tutto il silenzio riguardante questi argomenti e lo rendono noto tramite comunicato stampa congiunto

Sciopero Benzinai e Trasporto Pubblico dal 31 Marzo al 1 Aprile 2015

Sono questi i motivi che porteranno alla chiusura temporanea delle pompe di benzina e, presumibilmente, a un blocco delle autostrade, dalla mezzanotte del 31 marzo fino all’ultimo minuto della giornata del 1 aprile.

Lo sciopero benzinai si va ad accodare allo sciopero dei trasporti di oggi, 30 marzo, indetto dall’Unione Sindacale di Base, tale sciopero ha coinvolto i lavoratori appartenenti all’ambito dei trasporti pubblici e ha fatto sì che restassero fermi bus, metro, tram e in alcune città persino aerei e traghetti causando enormi disagi per la circolazione.

Sia lo sciopero benzinai che lo sciopero trasporti di oggi sono tesi a mandare messaggi importanti, messaggi riguardanti sia la condizione attuale dei lavoratori – che va necessariamente presa in considerazione e migliorata, sia la condizione dei trasporti in Italia, già ritenuta pietosa di per sé dalla maggior parte degli abitanti di qualsivoglia città.

Ancora una volta, una manifestazione come lo sciopero benzinai, va presa come spunto non per lamentarsi dei disagi che i lavoratori creano ai cittadini ma come spunto di riflessione per meditare sulle condizioni in cui versa questo settore.

Intervista ad Alessandro Zevalloni (Fegica) su sciopero benzinai

Come spiegare, in parole povere, le motivazioni dello sciopero benzinai anche ai non addetti ai lavori? Questa la risposta di Zevalloni (Fegica): “Dalla privatizzazione delle autostrade italiane, avvenuta nel 1999, in avanti, il “bene pubblico dato in concessione” è stato sostanzialmente utilizzato come fosse “cosa privata” e sfruttata nell’esclusivo interesse di alcuni (potenti) soggetti privati. Ciò ha significato, in estrema sintesi ed in modo appena esemplificativo, l’aumento sistematico ad ogni 1° dell’anno delle tariffe di pedaggio ma anche l’aumento del 1.400% tra il 2003 ed il 2009 del livello di royalty che i concessionari pretendono sulla vendita dei carburanti, ma anche dei panini e del caffè. L’effetto finale è che la rete autostradale italiana ha i prezzi dei carburanti più alti d’Europa ed un livello di servizio del tutto inadeguato, malgrado si tratti, come detto, di un “bene pubblico”. I gestori -sembra assurdo dirlo- vengono lasciati soli a denunciare fin dal 2002 questo stato di cose, trovando oltretutto nel Governo e nel “sistema” che trova un suo radicamento nei Ministeri competenti, un baluardo a difesa non dell’interesse collettivo ma di quello privato dei concessionari, fatto di privilegi e ingentissime rendite di posizione”.

Ricordiamo che la prima puntata di questa lotta è avvenuta ad inizio marzo. Ci sono state evoluzioni dopo il 5? “Malgrado lo sciopero effettuato il 4 e 5 marzo abbia offerto un segnale di assoluta compattezza della categoria a sostegno della vertenza avviata, il muro di silenzio offerto dai Ministeri dei Trasporti e dello sviluppo economico ha dato qualche piccolo segnale di cedimento solo dopo la proclamazione di quello che sta per prendere inizio questa notte alle 24.00. Con due comunicazioni, poco comprensibilmente distinte e separate, giunte dai due Ministeri compenti lo scorso 25 marzo, le Organizzazioni di categoria dei gestori sono state convocate per il 26 marzo al Mit e per domani 31 marzo alle 17.30 – vale a dire quando lo sciopero sarà già nel pieno del suo primo giorno – presso il Mise. Di quello al Mit abbiamo già avuto modo di dire pubblicamente che ha deluso ogni aspettativa per la mancanza assoluta di alcuna risposta. Non rimane che verificare se domani al Mise ci saranno le condizioni per avviare un confronto serio e capace di affrontare concretamente le questioni denunciate. Intanto, però, questa mattina le Organizzazioni di categoria hanno depositato presso il TAR del Lazio un ricorso teso a impugnare l’Atto di indirizzo che Mit e Mise di concerto hanno recentemente emanato in materia autostradale”.

Purtroppo, manifestazioni come quelle dei prossimi giorni vengono spesso interpretate solo come disagio e fonte di lamentele ma cosa c’è dietro? Quale sarebbe un modo per supportare i benzinai, pur non facendo parte della categoria? C’è qualche modo per sensibilizzare il pubblico?

Senza alcuna volontà polemica, varrebbe la pena dire che i “non addetti ai lavori”, in modo particolare i cittadini, rischiano di interpretare tutto questo come un “disagio” soltanto perché in questo modo queste iniziative vengono presentate.”

Motivi dello Sciopero Benzinai

“Pare quasi un “vezzo” giornalistico che però nasconde l’esigenza di “semplificare” il messaggio: diventa perciò più semplice concentrarsi sul dito, piuttosto che sforzarsi di guardare la luna che quel dito vorrebbe faticosamente indicare all’attenzione. Si perde in questo modo la possibilità per i cittadini di conoscere quale utilizzo perverso e per molti versi illegittimo si fa del “bene pubblico” ai loro stessi danni e quali responsabilità, anche politiche, rendano tutto questo possibile e persino “normale”. Peccato! Anche perché per evitare in gran parte quanto avviene (non solo in “autostrada”) sarebbe necessario, se non del tutto sufficiente, darne informazione e pubblicità. È questo “supporto” che certi soggetti temono più di molte altre conseguenze. Ed è per questo che vi ringraziamo dell’attenzione che ci avete voluto riservare”.

Ambra Benvenuto

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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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