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Tesi di Laurea in agro-alimentare a Uninsubria ai tempi dell’expo 2015

Redazione Controcampus 16 Marzo 2015
R. C.
05/12/2024

Università degli Studi Insubria Varese-Como - Una rivoluzione azzurra nel futuro agro-alimentare, ai tempi di expo 2015.

Una Tesi di Laurea in agro-alimentare affronterà la questione

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Era l’agosto 2003 quando “The Economist”, uno dei maggiori settimanali di economia al mondo, uscì con una propria copertina completamente occupata da salmoni allineati in una sterminata e marziale platea, annunciando un titolo quale “Blue Revolution”, intendendo la promessa dell’acquacoltura all’interno di un importante cambiamento nelle abitudini alimentari della popolazione mondiale che consapevole dei benefici alla salute che ne derivano, da alcuni decenni si rivolge sempre di più al consumo di pesce.

La Tesi di Laurea in agro-alimentare di Maria Luisa Semeraro

A 12 anni di distanza, l’argomento è affrontato da Maria Luisa Semeraro, laureanda magistrale in Biologia, che si laureerà domani, martedì 17 marzo, nell’Aula Magna Granero-Porati dell’Università dell’Insubria in via Dunant 3, a Varese, alle ore 9,30, discutendo una curiosa Tesi di Laurea in agro-alimentare che approfondisce i problemi della rivoluzione agro-alimentare “azzurra”, con alla base una vera e propria biotecnologia marina.

«È interessante osservare che siamo ad un secolo dalla rivoluzione verde iniziata con la tecnologia relativa alla produzione industriale dell’azoto ammoniacale per la fertilizzazione dei campi, sviluppata da Friz Haber e Carl Bosch, entrambi Nobel per la chimica rispettivamente nel 1918 e 1931» – sottolinea il professor Marco Saroglia, docente di Biotecnologie in acquacoltura e relatore della Tesi di Laurea in agro-alimentare.

«Dai prodotti ittici, con un consumo pro-capite medio di 19,2 kg all’anno (dati FAO 2014) grazie alla disponibilità di 140 milioni di tonnellate, possiamo calcolare come provenga attualmente oltre il 25% netto del fabbisogno mondiale di proteine e questa percentuale è prevista in forte crescita – continua Saroglia – . Ma i prodotti ittici rappresentano anche l’unica risorsa di acidi grassi polinsaturi omega-3 a lunga catena, noti tra gli specialisti come acido eicosapentaenoico e docosaesaenoico o più semplicemente EPA e DHA. Si tratta di acidi grassi essenziali che devono essere assunti con la dieta come le vitamine. Le organizzazioni sanitarie mondiali ne raccomandano un’assunzione pari ad almeno 500 mg al giorno, o 3,5 grammi per settimana, al fine di mantenere le arterie in buona salute. Non è però solo una questione di arterie, infatti uno studio epidemiologico condotto su base mondiale e pubblicato nel 2008 da J.R. Hibbeln del National Institute of Health di Bethesda (Mariland, USA), mostra una relazione inversa tra mortalità dovuta a qualsiasi causa e consumo di pesce, nei vari paesi. Così Islanda e Giappone, dove si assumono in media 90 e 70 kg di prodotti ittici per anno, il numero di decessi per qualsiasi causa è ridotto di almeno 500 unità per 100.000 abitanti rispetto a paesi dove il consumo di pesce è molto limitato o nullo».

All’orizzonte della rivoluzione azzurra si intravvede però qualche nuvola. «Infatti – spiega il professor Saroglia già con l’attuale risorsa ittica, garantita al 50% dall’acquacoltura, esiste a livello mondiale un deficit di quasi un milione di tonnellate degli omega-3 EPA e DHA e tale deficit potrebbe ulteriormente ampliarsi nei prossimi anni, con la popolazione mondiale che passerà dagli attuali 7 ad almeno 9 miliardi di persone. Non ci vorrà molto. Lo sfruttamento eccessivo degli oceani operato nel corso dell’ultimo secolo, ha fatto si che i banchi di pesce si siano enormemente ridotti: dove all’inizio del ‘900 si stimavano punte di oltre 11 kg per kilometro quadrato di mare, ne stimiamo ora meno di 3 kg, ma soltanto nelle aree più pescose dell’oceano. E’ evidente che solo il continuo sviluppo dell’acquacoltura potrà consentire di far fronte ai nuovi fabbisogni, ma è pur necessario trovare un’adeguata, completa e sana fonte alimentare per i pesci allevati, la quale non potrà ovviamente essere rappresentata da ulteriori risorse della pesca. Il pesce allevato, controllato nell’alimentazione, è sicuro per quanto concerne residui tossici, come il mercurio, oppure parassiti quali l’anisakis, e grande attenzione è riposta dai ricercatori al fine di garantirne le qualità nutrizionali tipiche del pesce selvatico. Non mancano le risorse proteiche sostenibili utilizzabili nei mangimi, ma non si possono commettere errori quando è in gioco la qualità dei prodotti allevati a scopo alimentare. I regolamenti europei ed ancora di più le rigorosissime leggi italiane, impongono restrizioni a scopo precauzionale nell’impiego di sorgenti proteiche per i mangimi utilizzati nell’allevamento animale e quindi anche dei pesci. Peraltro in tutto il mondo sono in corso studi finalizzati alla ricerca di fonti alimentari alternative per l’acquacoltura».

Il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita (DBSV) dell’Università dell’Insubria partecipa a diversi studi con propri progetti di ricerca condotti in una collaborazione internazionale. L’obiettivo è riassumibile nella ricerca di “ricette” nutrizionali che consentano di sostituire nei mangimi le farine proteiche di pesce con farine di altra natura. L’Unità di Scienze e Tecnologie Animali del DBSV, coordinata dal professor Marco Saroglia, insieme alla professoressa Genciana Terova studia, all’interno di un progetto europeo denominato Advanced Research Initiatives for Nutrition & Aquaculture (acronimo ARRAINA), complesse formulazioni nutraceutiche che consentano al pesce di poter assumere proteine vegetali, mantenendo perfette condizioni di salute ed eccellenti livelli di qualità. Un altro progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo è appena decollato e prevede l’impiego in acquacoltura di farine di insetti cresciuti su prodotti surplus dell’ortomercato. D’altra parte proprio gli insetti rappresentano un alimento naturale per molte specie ittiche nell’ambiente naturale. I risultati ottenuti fino ad ora dai ricercatori dell’Insubria sono stati pubblicati su alcune delle principali riviste scientifiche mondiali ed hanno attirato l’interesse di colleghi che dagli Stati Uniti come da paesi europei ed asiatici hanno svolto visite e stage per prendere parte alle ricerche Bosine. «Se da un lato queste ricerche ben s’inseriscono nello spirito di EXPO 2015, dobbiamo con rammarico sottolineare – aggiunge Saroglia – che nessuna delle amministrazioni pubbliche regionali o provinciali ha ritenuto fino ad ora di sostenerle, neppure quando queste potevano evidentemente offrire ricadute occupazionali e di mercato sul territorio. L’entusiasmo dei ricercatori, lungi dall’esserne compromesso è comunque appagato dai risultati che emergono a tutti i livelli, a cominciare dalle tesi di Laurea, di Dottorato di Ricerca, dal riconoscimento delle aziende di settore e del mondo scientifico internazionale».

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto