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Riforma Elettorale 2015 e nuova legge Italicum, cos’è e come funziona

Redazione Controcampus 27 Aprile 2015
R. C.
23/11/2024

Riforma elettorale 2015, e nuova legge elettorale Italicum: ecco cos’è e come funziona secondo Alessandro Arienzo prof.

di Storia delle Dottrine Politiche presso la Federico II di Napoli

Italicum è il nome della nuovissima riforma elettorale che molto probabilmente entrerà in vigore dal 1 luglio 2016 alla Camera dei deputati. Nonostante inizialmente sia stata accomunata alla riforma elettorale spagnola, si tratta di provvedimenti molto diversi tra loro.

Italicum è una riforma elettorale molto chiacchierata in quanto sancisce il cambio di funzionamento di un sistema che, almeno in teoria, riguarderebbe tutti i cittadini, dal momento che si vorrebbe dare loro la possibilità di decidere chi dev’essere al capo del governo.

Per comprendere se e perché c’è motivo di essere scettici dobbiamo innanzitutto capire come funziona questa riforma elettorale 2015 e cosa cambia rispetto al passato.

Con la riforma elettorale Italicum si vuole porre fine alle coalizioni e a cambiamenti dell’ultimo secondo in tale senso. Le elezioni dovrebbero svolgersi in modo da far vincere la lista che ha più voti e più seggi. Per ogni lista viene eletto un capolista, dato che rimane bloccato, in modo che il voto sia e resti effettivamente per quel nome. Con questo provvedimento si vorrebbe garantire maggiore trasparenza alle elezioni e dare modo ai cittadini di avere almeno la possibilità di esprimere una preferenza precisa su chi dev’essere al capo del governo.

Per quanto riguarda il funzionamento delle votazioni, la riforma elettorale promuove il sistema del doppio turno e del premio di maggioranza. Ciò significa che se al primo turno una lista supererà il 40% dei voti, si aggiudicherà 340 seggi (premio di maggioranza). Se, al contrario, nessuna lista raggiunge quel numero, si slitterà a un secondo turno tra i partiti che hanno ricevuto più voti e il vincitore finale avrà comunque 340 seggi.

Per quanto riguarda le soglie di sbarramento, la riforma elettorale prevede la possibilità di accesso alle liste solo i partiti che superano la soglia del 3%, al contrario del 12% stabilito in precedenza.

Presentata così, la riforma elettorale sembra essere stata pensata tutta per essere dalla parte dei votanti, insomma, dalla parte di tutti i cittadini. Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano così?

Riforma elettorale 2015 e Italicum: Intervista al prof. Alessandro Arienzo

Alessandro Arienzo è professore associato di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e ha gentilmente risposto alle nostre domande circa la riforma elettorale “Italicum”.

Alessandro Arienzo

Alessandro Arienzo

Ci spiega, in breve, cos’è la riforma elettorale Italicum e come funziona? Con Italicum si intende la proposta di riforma del sistema elettorale italiano, ossia una proposta di legge che norma le procedure per la elezione dei rappresentanti alla Camera dei Deputati. L’Italicum prevede innanzitutto una revisione dei collegi elettorali che passano dagli attuali 27 a 100. Questo non modifica il numero dei rappresentanti ma semplicemente rende più piccoli i bacini territoriali nei quali questi vengono eletti. L’Italicum prevede un meccanismo elettorale in due turni ed è fortemente maggioritario, ossia alla lista che raccoglie più voti è attribuito un premio di maggioranza

Se al primo turno la lista (non il partito) più votata supera il 40% dei voti, essa conquista 340 seggi su 630, quindi una forte maggioranza. Se nessun partito o lista dovesse raggiungere quota 40, si andrà al secondo turno tra i partiti più votati, chi vince conquista il ugualmente 340 seggi.

L’Italicum prevede quindi che nei singoli collegi le liste che raccolgono più voti eleggono automaticamente il capolista, anche se questo raccoglie meno voti di altri suoi colleghi di lista. Nei fatti, il capolista è designato dal partito e la sua elezione è sottratta al volere degli elettori e quindi poco meno di un terzo dei rappresentanti eletti può venir deciso dai partiti. Peraltro, ogni capolista può candidarsi fino a 10 collegi. Tutti gli altri rappresentanti sono eletti in base alle preferenze degli elettori in proporzione ai risultati delle singole liste. Questo sistema, infine, prevede una soglia di sbarramento del 3% sotto la quale i partiti non eleggono rappresentanti.

Riforma Elettorale 2015: questione necessità di una nuova legge elettorale

Cosa ne pensa della riforma elettorale 2015? Secondo lei è necessaria? 

“L’attuale sistema elettorale italiano non funziona e, come ha evidenziato la corte costituzionale, ha gravi limiti d’impianto. Una nuova legge elettorale è quindi necessaria. Tuttavia, l’attuale dibattito confonde due piani distinti: un piano “tecnico”, ossia connesso alla coerenza interna di un sistema elettorale, e un piano “politico”, che è preliminare a quello tecnico ed è legato agli obiettivi di una legge elettorale. La questione di fondo di una legge elettorale è se essa debba garantire innanzitutto la governabilità (quindi l’emergere di un governo quanto più forte e autonomo dalle forze politiche) oppure la rappresentanza, quindi di un sistema parlamentare che esprima al meglio l’articolazione politica del paese. Sono due modi differenti di pensare il funzionamento del sistema democratico oggi, il primo che accentua l’elemento “esecutivo”, il secondo che punta sulla massima rappresentanza parlamentare. Per rispondere alla sua domanda devo quindi chiarire la mia scelta di fondo tra queste due opzioni”.

“Personalmente, ritengo sia più importante garantire innanzitutto una piena rappresentazione dell’elettorato, quindi far sì che ci sia una maggioranza che governo. Sono invece molto preoccupato dal processo di “chiusura esecutiva”, in definitiva autoritaria, che stanno prendendo la gran parte delle democrazie. Peraltro, ribaltando pericolosamente i rapporti di forza tra Governo e Parlamento, a favore del primo. Assunto questo punto di vista, la mia risposta è no. Questa legge elettorale non mi piace”.

Quale potrebbe essere una valida alternativa alla riforma elettorale Italicum? 

“In aggiunta a quanto le ho detto prima, osservo che l’attuale dibattito sulla riforma elettorale e sull’Italicum è viziato dall’illusione che intervenendo sulla legge elettorale si possa rendere più efficiente il sistema politico nel suo complesso. Questo è un errore perché la legge elettorale da sola non è in grado di modificare il quadro politico complessivo: i partiti, grandi e piccoli, o i gruppi di interesse troveranno il modo di aggirarne o modificarne gli effetti. Né un sistema elettorale può risolvere il problema della scarsa qualità politica (spesso anche umana) della cosiddetta “classe politica”.

“Più grave, invece, è la logica che nasconde certi provvedimenti: si costruiscono ad arte attraverso meccanismi elettorali “maggioranze” (il famoso 40% di Renzi) che vengono poi usate per dire “la maggioranza dei cittadini è con me” così da legittimare qualsiasi scelta senza alcun confronto politico o consenso sociale.”

Elezioni e riforma elettorale 2015

Elezioni e riforma elettorale 2015

“Ritengo, che un sistema elettorale dovrebbe garantire innanzitutto la massima rappresentazione possibile delle parti politiche e sociali, quindi le esigenze di un governo sufficientemente saldo. Una ipotesi potrebbe essere una legge elettorale proporzionale ma con soglie di sbarramento più alte di quelle previste dall’Italicum – diciamo almeno il 5% – e con un premio di maggioranza al partito o alla coalizione di Governo che sia sufficiente a dare al Governo un solido appoggio parlamentare. Questo permetterebbe di non avere come in passato partiti troppo piccoli con potere di veto o coalizioni rabberciate per avere i numeri sufficienti per governare.”

Ambra Benvenuto

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto