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Riforma del lavoro e jobs act 2015: cosa cambia per Scilipoti Isgrò

Redazione Controcampus 16 Giugno 2015
R. C.
26/12/2024

Ultime news su riforma del lavoro e jobs act: il Governo Renzi dà il via libera agli ultimi decreti attuativi: ecco cosa cambia per Scilipoti Isgrò Ecco le novità sul fronte riforma lavoro 2015, voucher, congedo parentale, demansionamento, contratti a tutele crescenti, cassa integrazione e contratto a progetto.

Riuscirà, il Segretario del Pd, a riattivare il mercato del lavoro? Lo abbiamo chiesto al Senatore Domenico Scilipoti Isgrò di Forza Italia.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi decreti attuativi della Riforma del lavoro nella seduta di giovedì 11 giugno.

Il Governo Renzi è intervenuto, sul riordino dei contratti, sulla cassa integrazione e sulla conciliazione delle esigenze di vita e lavoro, inviando al Parlamento un ulteriore pacchetto di decreti (quattro) destinato a perfezionare l’iter di attuazione del jobs act. Nuova Cassa integrazione, semplificazione delle ispezioni e politiche attive: saranno questi i temi sui quali le commissioni parlamentari dovranno concentrarsi nei prossimi mesi.

Sembra, dunque, che la riforma del lavoro stia iniziando finalmente a smuovere le acque. Ad aprile, del resto, il numero complessivo dei nuovi rapporti di lavoro è salito a 912.764, con un saldo di oltre 212.000. Per il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso, però la Riforma del lavoro varata dal Governo Renzi sarebbe del tutto sbagliata: “Non vedo un pensiero – ha spiegato – vedo tante deleghe. Le assunzioni sono figlie dei forti incentivi”.

Le novità dei decreti attuativi della Riforma del Lavoro in sintesi: cosa cambia

Le misure, attuate su proposta del Ministro Poletti, introducono, come detto, importanti innovazioni normative, destinate a lubrificare gli ingranaggi del mondo occupazionale italiano. Con l’entrata in vigore del decreto attuativo della riforma del lavoro cambia, anzitutto, il meccanismo del riordino dei contratti. Ogni prestazione personale, continuativa e organizzata dal committente sarà trasformata, dal primo gennaio 2016, in un contratto subordinato a tempo indeterminato. Sembra che la logica della riconduzione dei rapporti nel grembo del lavoro subordinato abbia, in definitiva, trionfato, e che i co.co.pro. (le collaborazioni a progetto) siano destinati ad essere assimilati al lavoro dipendente (eccezion fatta per i rapporti afferenti alla pubblica amministrazione).

Sono state rinsaldate, inoltre, alcune tipologie contrattuali, quali: contratto a chiamata, contratto di somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing: le imprese non potranno fruire di un numero di lavoratori superiore al 20% dell’organico), contratto a tempo determinato (secondo il decreto attuativo della riforma del lavoro, le aziende non potranno assumere un numero di lavoratori superiore al venti per cento dell’organico totale, salvo che i contratti collettivi non prevedano diversamente), contratto di apprendistato, part time e voucher (lavoro accessorio: il tetto massimo di reddito sale da 5mila a 7mila euro).

Riforma del Lavoro 2015: dal demansionamento al congedo parentale

Concedo parentale

Concedo parentale

Per quanto concerne le mansioni, i decreti attuativi della riforma del lavoro hanno stabilito che il lavoratore possa essere assegnato a qualsiasi tipo d’incarico, e non più soltanto a funzioni equivalenti.

E’ stata prevista, nel contempo, la possibilità di stipulare accordi individuali tra datore e lavoratore (si tratta della disciplina del demansionamento inserita nella riforma del lavoro) che determinino un ritocco della retribuzione e del livello d’inquadramento al fin di migliorare le condizioni generali del rapporto.

E’ stato creato, inoltre, un nuovo tetto per la durata massima della cassa integrazione guadagni (Cig), che tra ordinaria e straordinaria scalfirà i ventiquattro mesi, ma in un quinquennio mobile (mentre con i ricorsi di solidarietà il tetto previsto dalla riforma del lavoro sale a 36 mesi; altra novità è il fondo da 50 milioni più altri sei mesi di cig se l’impresa cessi attività e possa essere rapidamente acquisita). Degne di nota, sono, poi, le normative relative all’assegno di ricollocazione ed alle ferie solidali.

Ma le novità più interessanti provengono dal fronte conciliazione delle esigenze di cura, vita e lavoro. Le misure attuative della Riforma del lavoro hanno, infatti, ritoccato e, nel contempo, reso più flessibile la disciplina del congedo obbligatorio di maternità, ampliandone l’arco temporale di fruibilità dagli attuali otto anni di vita della prole a dodici (mentre il retributivo sale da tre a sei anni d’età al 30 % dello stipendio, e il congedo di paternità viene esteso a tutte le categorie rientranti nella disciplina della riforma del lavoro). E’ stata prevista, infine, l’istituzione di un’Agenzia nazionale per l’occupazione (Anpal), partecipata da Stato, Regioni e Province autonome, e vigilata dal Ministero del lavoro e dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, che effettuerà i controlli sulla sicurezza e regolarità delle attività, oggi espletati da Inail e Inps.

Scilipoti Isgrò

Scilipoti Isgrò

Desiderosi di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito alla riforma del lavoro, al jobs act ed al Governo Renzi, abbiamo contattato il Senatore del Pdl e di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò (pagina personale), già fondatore del Movimento di Responsabilità Italiano, medico ed autore di numerosi saggi.

Senatore Scilipoti Isgrò, come giudica i lievi segnali positivi generati dalla Riforma del lavoro, varata dal Governo Renzi?

“A dire il vero non vedo grandi segnali di positività. Lo zero virgola qualcosa non significa niente. Credo comunque che le riforme vadano fatte”.

“Però le modifiche relative all’articolo 18 non rappresentano una garanzia per gli italiani, anche se molte correnti di pensiero ritengono siano valide. Secondo me andava fatta qualche riflessione in più. Penso che la riforma del lavoro di Renzi non sia stata messa in atto in maniera del tutto positiva”.

Lei è autore di numerosi testi d’impronta scientifica. Ma di recente ha pubblicato un saggio politico, “Le crisi finanziarie e la battaglia di un senatore della Repubblica”. Secondo lei l’Italia è fuori dalla crisi?

“Non potremo mai essere fuori dalla crisi finché non riusciremo a restituire agli italiani ciò che era degli italiani. La Banca d’Italia è stata privatizzata dal Governo Amato, e questo è stato il primo grande errore. Un altro tema su cui dovremmo lavorare è l’eliminazione dell’unificazione tra banche commerciali e d’investimento. Penso che su questo punto dovremmo riflettere tutti all’interno del Parlamento, in primis il Premier Renzi, applicando, attraverso un decreto legge, la suddivisione delle banche in commerciali e d’investimento. Ad oggi, infatti, con l’unificazione complessiva degli istituti di credito si fanno delle operazioni spesso sciagurate che gravano sulle spalle degli italiani, ovviamente all’oscuro di tutto. Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una politica delle distrazioni; quella di cui parla Chomsky. Non parliamo dei problemi reali del paese, ma di piccole questioni che servono a distrarre la gente. Per uscire dalla crisi e ridare smalto al Bel Paese, dunque, dovremmo restituire la banca d’Italia e la sovranità monetaria agli italiani e ritornare alla suddivisione tra banche commerciali e d’investimento. Nel caso in cui non ci fossero le condizioni per restituire la Banca d’Italia agli italiani, dovremmo cederla e creare un nuovo istituto di credito per gli italiani. Per migliorare i numeri, dovremmo restituire i 130 miliardi che vengono messi in circolazione nell’interesse degli italiani, per dar vita ad investimenti, e che invece vanno a finire nelle tasche dei banchieri”.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto