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Riforma delle pensioni 2015: ultime novità Inps, partiti e sindacati

Redazione Controcampus 16 Giugno 2015
R. C.
05/11/2024

La riforma delle pensioni 2015 resta una drammatica faccenda della politica italiana: ecco le ultime novità dell’Inps dei partiti e dei sindacati sulla riforma e sulla pensione anticipata Ultime news sulla riforma delle pensioni: intervista esclusiva al Senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti Isgrò.

La riforma delle pensioni 2015 resta una drammatica faccenda della politica italiana: ecco le ultime novità dell’Inps dei partiti e dei sindacati sulla riforma e sulla pensione anticipata

Ultime news sulla riforma delle pensioni: intervista esclusiva al Senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti Isgrò.

Tito Boeri gela il Governo e respinge le proposte di riforma delle pensioni attualmente al vaglio del Parlamento. Quota 100, staffetta generazionale e flessibilità in uscita potrebbero costare troppo: è questo il succo del discorso. Ma il Sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, ha chiarito che il Governo continuerà a promuovere, al di là di tutto, un progetto di riforma delle pensioni che rimoduli le norme di natura previdenziale e dia vita ad un recupero dell’occupazione giovanile, attraverso il meccanismo della flessibilità in uscita.

Il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha espresso la propria contrarietà alla reintroduzione del meccanismo della flessibilità in uscita ed al Ddl di riforma pensioni a firma Damiano – Baretta. L’economista bocconiano ha spiegato, nel corso di un’audizione davanti alla commissione lavoro della Camera, che entrambe le ipotesi (uscita anticipata con penalizzazioni e quota 100 rischierebbero di avere impatti a dir poco considerevoli per la finanza pubblica. Stesso discorso andrebbe fatto per le proposte di staffetta generazionale, che per Boeri comporterebbero notevoli costi fiscali.

Il confronto sulla Riforma delle pensioni 2015, intanto, continua ad incedere a piccoli passi, sotto lo sguardo attento di milioni d’italiani. L’iter parlamentare è in pieno svolgimento. Sembra che la via del dialogo pacifico, alla fine, abbia preso il sopravvento sull’incontrollabile linea dello scontro politico. Il Ministro del lavoro Poletti, infatti, incontrerà le confederazioni sindacali, il 16 luglio prossimo, dando vita ad una costruttiva conversazione sul sistema pensionistico italiano. “Il Governo – spiega il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano – dovrà affrontare il tema della flessibilità, da risolvere nella prossima Legge di Stabilità, quello dell’indicizzazione per quanto concerne l’attuale Decreto Pensioni e il meccanismo da adottare dal 2017, quando si esaurirà la clausola di raffreddamento voluta dal Governo Letta”.

Ultime novità sulla riforma delle Pensioni 2015: dai sindacati ai politici

La necessità di ritoccare l’attuale sistema pensionistico italiano appare, ormai, un’idea sempre più ragionevole. “Negli ultimi anni – ha spiegato Domenico Proietti, Segretario confederale della Uil – il sistema previdenziale è stato impiegato come un bancomat dai governi: a spese dei pensionati, è stata fatta una ripetuta e gigantesca operazione di cassa. E in particolare, i provvedimenti Monti e Fornero hanno prelevato, per il decennio dal 2012 al 2021, oltre 80 miliardi”. Una cifra, quest’ultima, confermata, di recente, dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il Governo, del resto, ha in mente di varare una norma che dia maggiore flessibilità in uscita ai lavoratori e garantisca, nel contempo, una pensione anticipata che superi le rigidità delle attuali misure. Il Ministro Poletti, infatti, vorrebbe dar vita a una sorta di staffetta generazionale, fra pensionandi e giovani, che anticipi, in qualche modo, l’entrata di questi ultimi nel mondo del lavoro. Sembra, però, che questa idea vedrà la luce soltanto con la ventura Legge di Stabilità e soprattutto – ha chiarito Poletti – compatibilmente con la tenuta dei conti pubblici. Dello stesso avviso è, come detto, il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, il quale ha spiegato, di recente, che il ddl di riforma delle pensioni 2015 progettato da Damiano e Baretta potrebbe tramutarsi in un’arma a doppio taglio per le casse dello Stato, arrivando a costare addirittura 8,5 miliardi di euro. Il Presidente dell’inps sarebbe, tuttavia, favorevole ad una maggiore libertà di uscita dei lavoratori, a patto che, con essa, non si trasferisse il costo sulle generazioni future. Se il progetto di riforma delle pensioni quota 100 andasse in porto, infatti, arriverebbe a costare, nel punto massimo, addirittura 10,7 miliardi. Un prezzo davvero insostenibile per le casse dello Stato. Ad ogni modo, i temi caldi del dibattito continuano ad essere simboleggiati dalla flessibilità in uscita e dalla pensione anticipata.

Pensione anticipata, quota 100 e opzione donna

Il Governo sta vagliando attualmente le proposte depositate da diversi partiti alla Commissione Lavoro, con l’intento di imbastire un dialogo costruttivo in vista della futura rimodulazione del sistema pensionistico. Non è da escludere, del resto, che, alla fine, grazie al clima rasserenato, si arrivi ad una riforma delle pensioni bipartisan, che accontenti, cioè, tutte le parti. Ma è ancora molto presto per dirlo. Sembra, tuttavia, che le proposte più allettanti siano quelle a firma di Damiano, Sacconi e Padoan. Da non sottovalutare è poi l’opzione donna, che ad oggi continua ad essere la scelta prediletta dalle lavoratrici italiane.

La riforma pensioni vorrebbe fissare a 63 anni l’età minima per il congedo da lavoro, con una penalizzazione equipollente al numero di anni di anticipo rispetto ai requisiti standard. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, invece, continua a propugnare l’ipotesi di un aumento delle pensioni minime (mille euro per tutti). Mentre Giorgia Meloni (Fdi) sostiene l’abolizione dei vitalizi ed un piano di tassazione delle pensioni d’oro, Matteo Salvini avalla un progetto di riforma delle pensioni 2015 caratterizzato da 35 anni di contributi ed un importo fisso di 800 euro al mese (oppure da 40 di contributi e 1000 euro al mese). Al momento, però, il Governo Renzi non ha ancora scelto quale sia la strada più giusta da percorrere.

Riuscirà Renzi a varare una nuova riforma delle pensioni 2015? Lo abbiamo chiesto al Senatore del Pdl e di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò, già fondatore del Movimento di Responsabilità Italiano, medico ed autore di numerosi saggi.

Che cosa ne pensa della riforma sulle pensioni varata dall’ex Ministro Fornero?

Qual è la sua opinione in merito al Ddl di riforma delle pensioni 2015 attualmente al vaglio del Parlamento?

“Secondo me la Riforma Fornero andava rivista. Non so se verrà varata una nuova Riforma delle pensioni. Penso, al di là di tutto, che le riforme non debbano esser fatte ad ogni costo. Credo che debbano essere ponderate e messe in atto con criterio, andando incontro alle esigenze ed ai bisogni degli italiani. Per cui, se il governo dovesse promuovere una riforma delle pensioni 2015 che fosse realmente in grado di aiutare i pensionati, allora ne varrebbe la pena. Se invece dovesse essere fatta in modo peggiorativo, sarebbe meglio lasciare perdere”.

Berlusconi propone di aumentare le pensioni minime a 1.000 euro, mentre il Ministro del Welfare Poletti parla di staffetta generazionale. E’ d’accordo?  

Non so che cosa intenda Poletti per staffetta generazionale. Vorrei capirlo bene. Ritengo, ad ogni modo, si debba proseguire il percorso iniziato, ragionando e riflettendo, come detto, sui miglioramenti che una nuova riforma pensioni sia in grado di apportare. Per quel che concerne la proposta di Silvio Berlusconi, ovviamente, siamo perfettamente d’accordo”. – Conclude il senatore Domenico Scilipoti Isgrò –

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto