Domenica 17 aprile 2016 gli italiani cono chiamati alle urne per decidere sul delicato tema delle trivellazioni, ma cosa dice il testo referendum trivelle?
Le Regioni che hanno chiesto la consultazione sono state nove: Basilicata, Molise, Marche, Campania, Puglia, Veneto e Sardegna hanno posto il quesito del referendum sulle trivelle.
Gli elettori sono chiamati a decidere se abrogare le concessioni previste per le trivellazioni, ma a poche ore dall’appuntamento ai seggi elettorali la confusione per chi vota è ancora tanta. In ogni caso la cosa importante è votare per raggiungere il quorum, fondamentale perché l’esito possa essere valido.
Ecco alcune informazioni utili su come e dove si vota, cosa dice il testo completo del referendum trivelle del 17 aprile 2016 e cosa succede se si vota “si” o “no” al quesito.
Testo referendum trivelle del 17 aprile 2016: perche votare si o no – scarica pdf quesito
Decreto referendum del 17 aprile con quesito estratto Gazzetta Ufficiale << scarica
Per la prima volta sono state delle Regioni a chiedere una consultazione popolare. Ma mentre Renzi ha invitato gli elettori all’astensionismo, molte associazioni e comitati ambientalisti che appoggiano il “si”, invitano gli elettori ad informarsi per comprendere quali sono le conseguenze delle trivellazioni sull’ambiente. All’appello del Premier si è unito anche Giorgio Napolitano, e molte testate hanno sottolineato che la propaganda all’astensionismo è illegale. Il Governo sembra volere in ogni modo che la norma riportata nel testo referendum trivelle non venga abrogata, ma cosa dice esattamente il quesito della scheda elettorale? Cosa si chiede, e perchè votare si o no?
Agli elettori verrà chiesto se vogliono abrogare la norma, cioè il terzo periodo del comma 17 dell’articolo 6 del Codice dell’Ambiente. Secondo quanto riportato nel testo referendum trivelle, la concessione premetterebbe alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia dalle cose italiane fino all’esaurimento del giacimento senza limiti di tempo.
Le Regioni avevano inizialmente promosso l’approvazione di sei quesiti, che però non sono stati ammessi dalla Cassazione per le modifiche apportate in Legge di Stabilità 2016. Il referendum del 17 aprile fa riferimento soltanto alle trivelle marine e non quelle sulla terraferma, ed in riferimento alle trivellazione in mare il Codice dell’Ambiente ha già vietato possibili nuove attività per i possibili danni che potrebbero comportare.
Ma perchè votare si al testo referendum trivelle del 17 aprile 2016? Votare si significa esprimere il proprio consenso ad abrogare la norma, e quindi le società petrolifere dovranno cessare le trivellazioni secondo quanto stabilito da precedenti accordi con lo Stato. In questo modo si rispetterebbero le scadenze ed i limiti posti al momento delle originarie concessioni, e le trivelle entro le 12 miglia dovranno essere smantellate alla fine del periodo pattuito negli attuali contratti in vigore.
Se invece vince il no, o se non viene raggiunto il quorum, allora le trivellazioni continueranno fino all’esaurimento dei giacimenti interessati, senza alcun limite di tempo. Le società petrolifere, estraendo poco alla volta, resteranno sotto le franchigie attualmente in vigore e rivenderebbero il nostro petrolio a prezzo pieno all’estero.
Quando, dove e come si vota al referendum trivelle del 17 aprile 2016
Per rendere valida la consultazione popolare è necessario raggiungere il quorum, ossia un numero minimo di voti fissato al 50% più uno degli aventi diritto. Si vota in tutta Italia, non soltanto nelle Regioni che hanno promosso il quesito con il testo referendum trivelle.
Gli orari entro i quali ci si potrà recare alle urne sono dalle 7 del mattino fino alle ore 11 della sera, ora in cui inizierà anche lo scrutinio dei voti.
Per votare occorrono due documenti: il primo è un documento di identità i corso di validità (carta d’identità, patente, passaporto etc) e la tessera elettorale. Per sapere dove andare a votare, basterà leggere sulla propria tessera elettorale a quale seggio si è stati assegnati. Potranno partecipare alle votazioni anche gli studenti ed i lavoratori fuori sede, ma anche chi risiede all’estero temporaneamente grazie alla consultazione per corrispondenza.