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Ricerca sulle scuole dell’infanzia modenesi con Unimore

Redazione Controcampus 6 Luglio 2016
R. C.
25/11/2024

Un progetto di ricerca sulle scuole dell'Infanzia realizzato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Scienze Umanistiche di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Un progetto di ricerca sulle scuole dell’Infanzia realizzato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Scienze Umanistiche di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

La ricerca ha coinvolto una ventina di scuole d’infanzia modenesi per valutarne la qualità educativa.

Dalla ricerca sulle ricerca sulle scuole dell’Infanzia sono emerse notevoli eterogeneità che hanno consentito di rilevare quattro diversi profili, stilati sulla base di correlazioni statisticamente significative con alcuni parametri amministrativi. (ore di formazione, ore di compresenza giornaliera e turn over nel gruppo educativo).

In particolare, il tempo quotidiano di compresenza di diverse insegnanti nell’ambito della stessa sezione di scuola risulta essere una condizione strutturale favorevole al costituirsi di contesti educativi di qualità. 

L’indagine ha analizzato la vita quotidiana di 20 scuole dell’infanzia della provincia di Modena per valutare la qualità della relazione educativa.

L’iniziativa, oggetto di uno specifico progetto di ricerca condotto dalla dott.ssa Antonella Pugnaghi, con la supervisione del prof. Antonio Gariboldi, ha avuto una durata triennale (dal 2010 al 2013) ed ha previsto, nella fase di ricerca sul campo, anche la restituzione e discussione dei dati con i gruppi educativi delle diverse scuole, svoltasi nell’anno scolastico 2011/12.

“Osservare, descrivere e valutare ciò che accade quotidianamente all’interno dei servizi per l’infanzia – spiega il prof. Antonio Gariboldi, professore associato di Didattica generale e Pedagogia speciale all’Unimore – significa prendere sul serio la pratica educativa come fonte di conoscenza (il sapere dell’esperienza) e riconoscere la scuola come luogo di costruzione e condivisione di teorie pedagogiche continuamente messe alla prova da una realtà in mutamento”.

Ora, questa singolare esperienza di ricerca sulle scuole dell’Infanzia, che ha consentito di analizzare le diverse fisionomie qualitative che connotano i servizi prescolari di Modena, che si impone all’attenzione internazionale e nazionale per l’utilizzo di strumenti di indagine assolutamente innovativi per il nostro Paese, è diventata un libro “Relazione educativa e Organizzazione di contesto.

Una ricerca nelle scuole dell’infanzia della provincia di Modena” (ed. Junior -Spaggiari, 2015), con importanti spunti di riflessione per diversi attori sociali, dai responsabili politici coinvolti nella promozione della qualità nell’educazione prescolare, alle singole insegnanti.

L’obiettivo della ricerca sulle scuole dell’Infanzia era rilevare i tratti salienti delle fisionomie educative (elementi amministrativi, dimensioni organizzative e livelli di qualità relazionale) di alcune scuole dell’infanzia non riconducibili a modelli educativi formalizzati (Montessori, steineriano…).

Il quadro che ne esce è multiforme, frutto di continue evoluzioni e di influenze pedagogiche di natura differente con notevoli eterogeneità sotto il profilo della gestione e della qualità della relazione educativa.

La ricerca sulle scuole dell’Infanzia era metodologia utilizzata da Unimore

Osservare e valutare la qualità della relazione educativa nella scuola dell’infanzia significa interrogarsi su uno dei primi e fondamentali contesti di esperienza educativa esterni all’ambito familiare. Studiare gli intrecci tra scelte gestionali, assetti organizzativi e modalità relazionali è importante per garantire a ciascun bambino reali opportunità formative sin dalle prime esperienze scolastiche.

Per cogliere la complessità della quotidianità scolastica si sono utilizzati diversi strumenti di ricerca: dalla somministrazione di un questionario finalizzato a recuperare le informazioni relative agli aspetti gestionali ed organizzativi, a interviste a testimoni privilegiati, all’osservazione della giornata educativa tramite il metodo “carta e penna”. Ma, il metodo assolutamente innovativo tuttavia riguarda la videoregistrazione di un’intera giornata scolastica all’interno di ciascun contesto prescolare, analizzata e codificata mediante lo strumento di valutazione CLASS, di origine statunitense, elaborato da un gruppo di ricercatori dell’University of Virginia e ampiamente diffuso in ambito internazionale, utilizzato per la prima volta nel contesto italiano.

“Una ricerca preziosa – afferma la prof.ssa Roberta Cardarello, professore ordinario di Didattica generale e Pedagogia speciale a Unimore – perché aiuta a definire la qualità della relazione educativa, un concetto difficile da definire, che può essere sfuggente. Inoltre la ricerca accademica non dispone facilmente di dati relativi alle esperienze pratiche: questa ricerca – che documenta riccamente la vita e la pratica quotidiana delle scuole – favorisce l’incontro più proficuo tra teorie e azioni educative”.

Risultati della ricerca sulle scuole dell’Infanzia condotta da Unimore

Dalle analisi dei dati emergono quattro tipologie di contesti prescolari contrassegnati da diversi livelli di qualità relazionale e da diverse scelte organizzative e metodologiche. In particolare, si è riscontrata una differente distribuzione nei gruppi rilevati di scuole afferenti ai diversi gruppi gestori (ad esempio nel primo gruppo contrassegnato da livelli elevati di qualità vi sono sia scuole statali, comunali e del privato…) e sono emerse delle correlazioni statisticamente significative con alcuni parametri amministrativi (ore di formazione, ore di compresenza giornaliera e turn over nel gruppo educativo).

Nello specifico, è emerso che i gruppi contrassegnati da livelli di qualità relazionale più elevati correlano positivamente con un maggior numero di ore di formazione annuali, un maggior numero di ore di compresenza giornaliera e una minor percentuale di turn over all’interno del team docente. 

In particolare, il tempo quotidiano di compresenza di diverse insegnanti nell’ambito della stessa sezione di scuola risulta essere una condizione strutturale favorevole al costituirsi di contesti educativi di qualità, ossia situazioni nelle quali l’adulto riesce a prestare meglio attenzione alle esigenze dei singoli bambini e a garantire la qualità del supporto didattico

  • Profilo A ricerca sulle scuole dell’Infanzia – 6 scuole
    • Le sei scuole dell’infanzia appartenenti a questo profilo sono differenti tra loro per gestione e collocazione territoriale ma accomunate da qualità elevata della relazione educativa, in cui si incentivano il protagonismo dei bambini e i processi di costruzione sociale degli apprendimenti. Si tratta di scuole in cui l’équipe educativa presta costante ascolto ai bambini, mostrando rispetto per i loro ritmi di elaborazione delle esperienze, dando spazio alla progettualità del fare e dello “scoprire facendo”, riconoscendo in ciascun bambino un interlocutore competente, l’insegnante diviene un mediatore dei processi di apprendimento.
  • Profilo B ricerca sulle scuole dell’Infanzia – 4 scuole
    • Le scuole appartenenti a questo gruppo sono accomunate da un clima di collaborazione e rispetto con una disomogeneità di qualità relazionale tra i diversi momenti della giornata. L’insegnante in questi casi si concentra prevalentemente sui momenti destinati alle attività didattiche programmate, non riconoscendo la medesima valenza educativa ad altri contesti di vita quotidiana, quali il pranzo e le situazioni di gioco libero, limitandosi ad assumere spesso in tali momenti un ruolo di sorvegliante e garante della sicurezza.
  • Profilo C ricerca sulle scuole dell’Infanzia – 8 scuole
    • Il 40% del campione delle scuole coinvolte appartiene a questo profilo qualitativo, che si contraddistingue dai due precedenti soprattutto per quanto riguarda l’ambito inerente al supporto didattico. Si tratta di contesti caratterizzati prevalentemente da modalità di comunicazione direttive, funzionali allo svolgimento rigido di attività progettate dagli adulti e nei quali i bambini vengono relegati spesso in un ruolo essenzialmente esecutivo, senza sollecitarne i contributi sul piano cognitivo e dell’espressione linguistica. Le scuole dell’infanzia afferenti a questo profilo relazionale sono tuttavia caratterizzate da un clima affettivo positivo e rassicurante.
  • Profilo D della ricerca sulle scuole dell’Infanzia – 2 scuole
    • Un gruppo minoritario di scuole è contrassegnato da livelli bassi in tutti gli ambiti individuati dalla scala di valutazione (supporto emotivo, organizzazione della sezione e supporto didattico). In tali contesti educativi si sono osservati diversi episodi di conflittualità tra i bambini e tra insegnanti e bambini, quest’ultimi gestiti in maniera rigida e direttiva. Si tratta di scuole nelle quali la rigidità che contraddistingue le modalità comunicative tra l’insegnante e i bambini riguarda sia la dimensione verbale che quella non verbale. Tale rigidità si manifesta sia nella conduzione dei momenti di vita quotidiana, quali il contesto del pranzo, sia nelle attività o esperienze di apprendimento delle sequenze didattiche.

Riconoscere a ciascun bambino il diritto all’educazione sin da piccolo – conclude l’autrice Antonella Pugnaghi di Unimore – significa progettare e realizzare servizi per l’infanzia fondati su scelte pedagogiche idonee a promuovere percorsi di qualità”.

© Riproduzione Riservata
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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto