Ecco come si fa a diventare volontari, quale percorso bisogna intraprendere per partire per una missione umanitaria di volontariato.
Intervista esclusiva a Marianna Caiazzo, volontaria e cooperante della Cisv Ong, attualmente impegnata in Guinea Conakry.
In un’era flagellata dall’indifferenza e dalla sfiducia nel futuro, c’è chi non si abbatte, e sceglie di dedicare il suo tempo alle persone più bisognose.
Sono loro, i volontari e i cooperanti italiani ed internazionali, gli angeli del terzo millennio. Ragazzi che scelgono di aiutare i più deboli, in Italia e nel resto del globo, sfidando ogni avversità.
Poiché la misericordia, la pace, l’amore fraterno e la carità non hanno limiti. Non possono averne. E devono essere perpetrati in ogni luogo e tempo. Perché è questa, in fondo, la missione di un vero cristiano.
Chi è il volontario e qual è la sua missione? Per rispondere a questa domanda potrebbe essere necessario leggere i 24 principi della “Carta dei valori del volontariato italiano”, che evidenzia, in ogni suo punto, l’importanza della solidarietà. Oppure, potrebbe esser necessario dare un’occhiata alla legge quadro n. 266 del 1991. Probabilmente è così.
Anche se tali norme, da sole, potrebbero, tuttavia, non esser sufficienti ad offrire al lettore un’idea su cosa significhi realmente diventare volontari. Perché, forse, soltanto un’esperienza diretta, e cioè il contributo attivo che una persona sente, ed è in grado, di offrire, potrebbe svelare, alla stessa, la bellezza del donare ed aiutare chi ne ha davvero bisogno.
Come diventare volontari e partire per una missione umanitaria: cosa fare e cosa serve
Per diventare volontari occorre mettere a disposizione degli altri il proprio capitale umano. Contribuire alle cause della pace, dello sviluppo, dell’uguaglianza e della democrazia. Ma vuol dire anche, e soprattutto, avere tanta passione.
Ma come diventare volontari internazionali? Di seguito, si cercherà di approfondire, seppur sinteticamente, il tema del volontariato internazionale, analizzandone gli aspetti burocratici, legislativi e teleologici. Si cercherà, quindi, di far luce sui diritti e doveri di un aspirante operatore di solidarietà, nonché sulle condizioni basilari per poter instaurare un legame con una Ong. E, dunque, sui requisiti richiesti per diventare volontari.
Il volontariato, sia esso nazionale o internazionale, promuove e crea nuove relazioni e opportunità di cooperazione. Stimola l’inclusione, la partecipazione e la crescita personale e collettiva. Ma è anche, e soprattutto, un tassello nevralgico della cooperazione e del dialogo fra Nazioni e continenti.
La legge 49 dell’87 (che, fino alla recente approvazione della Riforma del Terzo Settore, era la normativa fondamentale della cooperazione italiana) conferisce, di fatto, alla cooperazione per lo sviluppo il rango di parte integrante della politica estera italiana. Non a caso, i primi volontari che, sul finire degli anni sessanta, scelsero di espatriare per aiutare le popolazioni più disagiate furono, per certi versi, dei veri e propri ambasciatori dell’Italia nel Sud del pianeta.
Requisiti per diventare volontari e cooperanti internazionali
Detto ciò, l’art. 31 recita che per diventare volontari e partire per una missione internazionale: 1) bisogna essere cittadini italiani maggiorenni. 2) In possesso delle conoscenze tecniche e delle qualità personali necessarie per rispondere alle esigenze dei Paesi interessati. 3) Bisogna poi essere dotati di adeguata formazione e di idoneità psicofisica. 4) Ed animati dalla ricerca prioritaria dei valori della solidarietà e della cooperazione internazionale. 5) Prima di partire, però, l’aspirante operatore deve stipulare un contratto di cooperazione, di almeno due anni, con una Ong (Organizzazione non governativa) ed ottenere l’attestato d’idoneità dalla Dgcs.
In Italia ci sono diversi corsi di studio universitari progettati ad hoc per garantire agli aspiranti volontari conoscenze e nozioni professionali adeguate. E numerosi corsi di formazione organizzati, di volta in volta, per far luce sul percorso da seguire per poter diventare volontari. In soldoni, per diventare volontari e partecipare ad un progetto finanziato dal Ministero degli Esteri è necessario rispettare il seguente iter. Il candidato volontario, in possesso dei predetti requisiti, deve anzitutto contattare la Ong per la quale nutre interesse. Per poi proporre la sua collaborazione ed inviare il proprio curriculum vitae.
Successivamente, in seguito all’eventuale selezione, la Ong propone al candidato un cammino di formazione generale sul servizio di volontariato; anche se in alcuni casi, la formazione di base, magari universitaria, è un requisito imprescindibile della candidatura. Il volontario entra quindi in contatto con l’Ufficio Progetti della Ong. Che, insieme all’Ufficio Volontari, diventa poi il suo punto di riferimento per tutta la durata del servizio. Sicché, dopo la firma dell’accordo, può partire per la sua missione.
Va detto che nel Bel Paese esistono diverse organizzazioni, serie e riconosciute, grazie alle quali poter sugellare il sogno di diventare volontari. Si pensi alla Cisv Onlus, associazione comunitaria senza scopo di lucro, che dal lontano 1961 è impegnata nella lotta alla povertà e per i diritti umani.
La Cisv è anche una Ong, ossia un’organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero degli Esteri italiano e dall’Ue. E promuove, da diversi decenni, l’autosviluppo di piccole comunità africane e latinoamericane in collaborazione con le locali organizzazioni contadine e con la società civile. In soldoni, diventare volontari Cisv è, forse, il miglior modo per entrare a far parte del mondo della cooperazione internazionale.
Come diventare volontari in Africa: esperienza di Marianna di Cisv Ong
Marianna Caiazzo
E allora: come si fa a diventare volontari e partire per una missione umanitaria in Africa?
Lo abbiamo chiesto a Marianna Caiazzo, coraggiosa ragazza di Mercato San Severino (Sa), che dallo scorso anno è in Africa, prima in Senegal ed ora in Guinea, nella veste di cooperante Cisv Ong.
Marianna, potresti raccontarci la tua incredibile storia? Come si fa a diventare volontari e cooperanti in Africa?
Parlaci del tuo amore per questo affascinante continente.
“Ho iniziato ad amare l’Africa al liceo. Forse anche prima. Ho partecipato all’azione cattolica con i Missionari Saveriani di Salerno, che, di anno in anno, ci hanno permesso di entrare in contatto con le varie realtà del mondo in cui loro operano. Soprattutto con l’America Latina e l’Africa. L’amore è stato immediato, poiché tali esperienze mi hanno avvicinato moltissimo al continente africano. Successivamente, ho scelto di studiare scienze internazionali e diplomatiche a Forlì. All’inizio desideravo intraprendere la carriera di ambasciatrice in Africa.
Poi, dopo diverse esperienze di volontariato, ho capito che avrei preferito entrare nel settore della cooperazione internazionale. Per cui, ho studiato relazioni internazionali a Napoli, ed ho seguito un master della Focsiv, “Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana”, in cooperazione e diritto internazionale.
Così, ho iniziato a lavorare effettivamente da un anno in questo settore. Conoscevo la Cisv già da tempo, perché in Italia è molto nota, specialmente in Piemonte, e perché lavora davvero molto bene. Durante il master abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una due giorni di approfondimento sul Burkina Faso, che è stata svolta proprio da personale Cisv. In seguito, ho scelto di fare il servizio civile all’estero. Ed ho presentato domanda alla Cisv. Quindi, sono stata selezionata, e sono poi partita per il Senegal. Dopodiché mi sono recata in Guinea, questa volta in veste di capo progetto – dichiara Marianna -”.
Dal volontariato alle iniziative con Cisv in Guinea
“Come detto, mi sono sempre occupata di volontariato in ambito italiano con i Missionari Saveriani di Salerno. E, dal 2011, con la Caritas di Mercato S. Severino. Ho viaggiato moltissimo. E sempre nel 2011 sono stata in Togo, dove mi sono occupata di un progetto a favore di bambini con handicap mentali. Questa esperienza mi ha particolarmente toccata e fatto capire quanto desiderassi restare nel mondo della cooperazione internazionale.
Mentre ero a Roma ho fatto volontariato per la Caritas italiana. Mentre con il Cisv ho partecipato alla campagna ‘Abbiamo riso per una cosa seria’, in cui l’anno scorso appoggiavamo le donne di Haiti. Poi sono stata in Senegal dove Cisv lavora in diverse regioni. Quindi sono arrivata qui in Guinea sempre con la Cisv, che è presente dal 2005 con un consorzio permanente con la Ong Lvia. E lavora specialmente nel settore della sicurezza e della sovranità alimentare, appoggiando le federazioni e le organizzazioni dei contadini.
Cisv ha sempre avuto una politica di appoggio, di collaborazione. E credo che questo sia molto importante. Tra l’altro, va detto che Cisv e Lvia sono rimaste in Guinea anche durante l’epidemia di Ebola. Io attualmente coordino un progetto di sicurezza e sovranità alimentare che si chiama Arepag, e che stiamo realizzando insieme alla Ong Lvia. Sono molto contenta di lavorare con Cisv perché dà la possibilità di collaborare a stretto contatto con le associazioni di base in Africa. E poi perché il personale Cisv è davvero molto competente. È bello lavorare con loro perché è come far parte di una grande famiglia – continua Marianna Caiazzo -”.
In che modo gli italiani potrebbero sostenere i vostri progetti?
“Chiunque desiderasse sostenere le nostre iniziative potrebbe effettuare una libera donazione. Sul nostro sito potrete trovare tutte le informazioni necessarie. Gli italiani avranno la certezza che nemmeno un euro andrà perduto. Si tratta, infatti, di una donazione diretta – conclude Marianna -”.
Antonio Migliorino
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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