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Storia del Carnevale: origini e significato, perchè si festeggia

R. C.
04/11/2024

Breve storia del Carnevale: origini e significato del carnevale, nascita delle maschere e perchè si festeggia in Italia ed Europa.

L’origine della festa del Carnevale è tra le più antiche e complesse. Infatti vi sono numerose teorie che cercano di spiegare perchè si festeggia e quali sono i motivi che hanno determinato la nascita delle maschere.

Nella tradizione cattolica questa ricorrenza è associata ai festeggiamenti che anticipano il periodo di Quaresima e della Pasqua. Quest’ultima, essendo una festività mobile, ogni anno si celebra in date diverse, comprese tra il 22 marzo ed il 25 aprile. Di conseguenza anche il giorno di Carnevale, ossia il Martedì Grasso, varia di volta in volta in funzione del calcolo di Pasqua.

Il momento culminante dei festeggiamenti carnevaleschi si ha nei giorni di Giovedì Grasso fino a Martedì.

Infatti il giorno successivo è il Mercoledì delle Ceneri, che è anche il primo giorno di Quaresima. Inizia quindi l’astinenza ed il digiuno che precede l’arrivo della Pasqua, tant’è che l’origine di Carnevale deriva dall’espressione carne levare, ossia eliminare la carne.

Ma la storia del Carnevale ha origini ben più antiche di quelle associate al culto religioso. Questa ricorrenza sembra affondare le sue radici nel periodo greco-romano. Quando il significato del Carnevale era molto diverso da quello attuale. Gli Antichi Greci e Romani erano soliti darsi a festeggiamenti sfrenati e propiziatori, che prevedevano il rovesciamento dell’ordine gerarchico della società. In questo senso può quindi essere spiegata anche la nascita delle maschere, che avevano il compito di celare la vera identità delle persone che potevano sentirsi libere di fare quello che volevano.

Storia del Carnevale: origine e significato della festa prima della nascita del Cristianesimo

Nell’Antica Grecia, intorno al 500 a. C. e nel periodo primaverile, si tenevano le cosiddette dionisiache. Erano delle celebrazioni pagane dedicate a Dioniso. Il culto di questa divinità pagana era diffuso da secoli, ma quando vennero istituiti questi riti, divenne ancora più forte. Infatti il coinvolgimento della popolazione era tale, che quando si tenevano le dionisiache tutte le attività lavorative cessavano. Ed anche i prigionieri venivano liberati per consentire loro di prendere parte all’evento.

In queste celebrazioni si tenevano delle rappresentazioni teatrali, e veniva portata in processione la statua del dio Dioniso nella città di Atene. Le celebrazioni culminavano con una grande festa, cui prendevano parte cittadini e stranieri indistintamente. In questa occasione avvenivano sacrifici in onore della divinità. E si tenevano anche solenni banchetti in cui non mancava il vino ed una grande euforia che sfociava in momenti licenziosi.

Ma l’origine della storia del Carnevale è rintracciabile anche nella cultura romana. Infatti in occasione dei Saturnali, che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre, si tenevano festeggiamenti tali da ricordare alcuni elementi tipici carnevaleschi. I Saturnali iniziavano con grandi banchetti, cui prendevano parte tutti i cittadini. Anche gli schiavi potevano considerarsi uomini liberi in quel periodo. E la loro libertà era garantita dall’uso di maschere che ne celavano l’identità.

Origini e storia del Carnevale: maschere, dal Medioevo a Età Moderna

Gli Antichi Romani, in occasione dei Saturnali, credevano che Saturno o Plutone venissero dall’aldilà per stare tra i vivi. Queste divinità erano anche le protettrici dei raccolti. E mentre erano sulla terra, le avverse condizioni atmosferiche rendevano impossibile l’agricoltura. I banchetti ed i sacrifici che si tenevano in queste feste servivano per placare la loro ira e favorire i raccolti durante la stagione estiva.

Volendo ripercorrere l’origine del Carnevale, bisogna precisare che nel Medioevo le celebrazioni assunsero un significato nuovo. Infatti, i festeggiamenti che si tenevano erano simili a quelli finora citati. Quindi i banchetti e l’euforia, accompagnati dall’uso delle maschere, erano elementi onnipresenti. Ma queste feste culminavano con la processione di un fantoccio che veniva poi sacrificato.

Questo fantoccio altro non era che una sorta di capro espiatorio dei mali dell’anno appena trascorso. Ed il suo rogo era propiziatorio per l’arrivo dell’anno nuovo. Questi festeggiamenti licenziosi iniziarono poi ad essere ridimensionati dalla Chiesa. 

Il carnevale iniziò ad assumere caratteri più raffinati e meno volgari. La storia del Carnevale indica momenti precisi in cui si affermarono alcune delle maschere tradizionali italiane. Infatti intorno al ‘500 le maschere presero ad essere rappresentate da compagnie teatrali che si esibivano all’interno delle corti dei nobili. Arlecchino, Pulcinella e Pantalone iniziarono quindi fare le loro prime comparse. E ad incarnare i vizi e le virtù degli uomini.

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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. 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Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). 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La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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