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Storie del Giorno della Memoria: caso Dora Klein a Unibo

Redazione Controcampus 23 Gennaio 2019
R. C.
22/12/2024

Le storie del Giorno della Memoria raccontate all'Università di Bologna.

E’ il caso Dora Klein a Unibo a permettere di non dimenticare nella giornata del 27 gennaio.

Partendo dalla documentazione recuperata nell’Archivio storico di Ateneo.

Il prof. Gian Paolo Brizzi, Professore emerito in Storia dell’Alma Mater, presenta i ritratti di alcuni studenti ebrei. Persone che, per sottrarsi alle misure antisemite in vigore nel proprio Paese, si trasferirono all’Alma Mater ove restarono fino al 1938 per effetto delle leggi razziali.

“Un giorno improvvisamente, risuonarono fra le mura del blocco due numeri. Quello di un’ebrea romena e il mio. Con il consueto pungolo “schnell, schnell”

“Fummo introdotte in una specie di stamberga ove due ufficiali SS ci chiesero di confermare la nostra qualifica professionale”.

Storie del Giorno della Memoria: quando la laurea Unibo salvo una vita, il caso di Dora Klein

Quello fu senza dubbio l’attimo cruciale della mia vita nel lager, perlomeno per il tempo trascorso ad Auschwitz. Con gesto istantaneo tolsi dal vestito ove lo custodivo il mio certificato di laurea sottoponendolo alla verifica delle SS. Questo documento produsse una sorprendente impressione sui due

L’Università di Bologna nota in tutto il mondo, e l’enfatica dicitura: laureata in “medicina e chirurgia” fecero il resto. Il caso mio era più unico che raro negli annali dei lager tedeschi. Le confidenze che due si scambiavano a voce bassa, non nascondendo un pizzico di ammirazione per la mia previdente manovra. Fui subito gratificata con il titolo di Ärtzin (dottoressa) che mi lasciò allibita dalla sorpresa”.(Dora Klein, Vivere e sopravvivere. Diario 1936-1945, Milano, Mursia, 2001, pp. 167-168.)

“È questo il racconto che Dora Klein (o Klajn) fa del momento in cui grazie a quel diploma che provvidenzialmente portava con sé riuscì ad evitare la sorte cui erano destinati uomini e donne di qualsiasi età dal progetto di sterminio nazista”.racconta il prof. Gianpaolo Brizzi -.

Chi è Dora Klein e quale rapporto ha avuto con l’Alma Mater

Figlia unica di Baruck e Rozalia Herszkowicz, Dora era nata a Łódź il 25 gennaio 1913, una ricca città industriale, la seconda per numero d’abitanti della Polonia. Al momento dell’invasione tedesca un terzo dei suoi abitanti appartenevano alla comunità ebraica ma nel gennaio 1945. Quando l’Armata Rossa liberò la città, dei circa  223.000 ebrei presenti del 1939 ne erano rimasti 877.

Il padre, che aveva un piccolo negozio di tessuti, poté assicurare alla figlia una buona istruzione nel migliore istituto privato della città. Noto per il suo orientamento progressista. Volendo continuare gli studi superiori in Medicina, Dora si trasferì a Bratislava. Ove nel 1919 era stata aperta una Facoltà di Medicina nella nuova Università Comenio, e vi soggiornò per un biennio.

Poco assidua agli studi ma molto impegnata politicamente. Partecipò alle attività di un gruppo di studenti di orientamento comunista. Fu così che Dora, insieme ad una decina di compagni, furono espulsi dal Paese e parte di loro scelse di trasferirsi all’Università di Bologna (“A bologna mi ero sentita quasi a casa mia”).

Le Storie del Giorno della Memoria: il caso  Dora Klein

Abbandonata l’attività politica, Dora si dedicò con impegno allo studio che concluse brillantemente il 31 ottobre del 1936 e nel gennaio del 1937. Superato a Napoli l’esame di Stato, si ritrovò ad essere la più giovane fra le donne ammesse a professare la medicina in Italia.

Una tormentata relazione amorosa con un giovane ufficiale di Marina dominò la sua vita negli anni successivi. Segnata da continui trasferimenti (Fiume, Taranto, Napoli, Pisa, san Giorgio Ionico) per mantenere vivo il loro rapporto, rinsaldato dalla nascita di una bambina, ma avversato dall’impossibilità di un matrimonio fra una straniera e un militare.

L’ultima tappa di tanto peregrinare fu Borgotaro dove il presagio del destino oramai segnato, dopo la creazione della RSI, la indusse ad inviare la figlia ad Udine alla famiglia del padre della piccola. Poi il succedersi rapido degli eventi nel tunnel della obbrobrio della Shoah: la detenzione prima in un albergo poi il passaggio al campo di Fossoli e nel febbraio del 1944 il trasferimento ad Auschwitz dove si palesa immediatamente la realtà dell’Olocausto: “le donne accompagnate dai figli imboccavano subito la scorciatoia verso la morte”, lei unita ad altri medici da Mengele che la “degnò di uno sguardo pieno di disprezzo e di malevolenza”.

Il racconto di Dora e le storie del Giorno della Memoria a Unibo: la malattia

Il passaggio successivo a in un piccolo campo, a Budy, di sole donne a combattere contro la malaria, il tifo petecchiale, la TBC, sforzandosi di tener celato per quanto era possibile le condizioni di salute delle prigioniere per evitare il loro trasferimento ad Auschwitz dove aveva visto colonne di uomini marciare inconsapevoli verso le camere a gas.

Dopo un anno di quell’inferno un nuovo trasferimento all’altro capo della Germania per allontanare i sopravvissuti dall’imminente arrivo dell’Armata Rossa: destinazione Belsen, in Sassonia dove non trova i forni crematori ma “montagne di cadaveri … morti insieme ai moribondi che gemevano, piangevano” e dove Dora si ammala di tifo ed è in uno stato di totale prostrazione fisica quando il campo viene liberato dopo due mesi dai reparti britannici.

Per lei è una sorta di resurrezione: esce da quella sorta di trance nella quale si era rifugiata per sopravvivere nei lager nazisti e inizia faticosamente a riannodare le fila interrotte della sua vita.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto