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Daniele Nardi: chi è l’alpinista Italiano scomparso sul Nanga Parbat

Redazione Controcampus 11 Marzo 2019
R. C.
22/07/2024

Ultime notizie di Daniele Nardi: chi è l'alpinista Italiano scomparso il 24 febbraio 2019 sul Nanga Parbat e seguito dopo la sua scomparsa dai servizi delle Iene.

Daniele Nardi,  alpinista italiano, classe 1976, nato il 24 giugno a Sezze,  un piccolo comune della provincia di Latina , nel basso Lazio.

Laureato in Ingegneria, inizia la sua passione scalando i monti Lepini per poi passare a cime più importanti. Sposato con Daniela Morazzano nel suggestivo scenario del Monte Semprevisa, a settembre del 2018 era diventato papà del piccolo Mattia.

Appassionato di montagna ha raggiunto la vetta dell’ Everest e del K2 . Esperto conoscitore del Nanga Parbat, nell’estate del 2008 aveva iniziato la sua missione personale: raggiungere la vetta della montagna, che il popolo sherpa, chiama mangia uomini.

Nel 2013, attraverso lo Sperone Mummery, si era fermato a quota 6450 mt. Ambasciatore dei diritti umani, sportivo e autore, a febbraio 2019 riparte per la 5° volta per il Pakistan con l’ amico e collega inglese Tom Ballard,  per raggiungere quota 8126 mt.

Chi è Daniele Nardi, alpinista Italiano scomparso sul Nanga Parbat il 24 febbraio 2019 

Esperto scalatore, nel 2001 aveva inaugurato gli ottomila scalando il monte Cho Oyu, tra la Cina e il Nepal. Da allora le sue scalate sembravano tutte in “discesa”. Forte dei suoi successi e della sue esperienza, raggiunge due traguardi personali. Seguendo lo “stile alpino” nel 2010, sul Farol West, in Pakistan, aveva scoperto una nuova strada, ribattezzata The Telegraph Road. Daniele raccontò che mentre raggiungeva la vetta, stava cantando la canzone del gruppo britannico.

Poi fu la volta di un altro progetto, sul Monte Rosa. Grazie ai traguardi raggiunti, Daniele ebbe un riconoscimento a livello internazionale. Anche la sua terra, il Lazio, riconosciuta come la regione sul “tetto del mondo” , lo premiò  con Coni Lazio 2013. E’ ancora grazie al suo aiuto che nel 2011, viene portato a termine lo Share Everest. La  missione,nata in collaborazione con il Comitato EVK2 del CNR, posizionò una stazione per misurare la situazione climatica.

Impegnato nel sociale e testimonial di diverse campagne di crescita personale, Daniele sostiene che la montagna è un banco di prova per affrontare le sfide della vita. A rafforzare le sue tesi, una volta raggiunte le cime delle sue amate montagne, promuoveva l’impegno assunto come ambasciatore,  facendo sbandierare l’Alta bandiera dei diritti umani firmata da oltre 20000 studenti della sua regione di origine.

Il 20 Febbraio 2019 è di nuovo in Pakistan, per realizzare un sogno personale e cercare di oltrepassare quegli ultimi 1676 mt che lo separavano dal realizzare una missione mai fatta prima. Dal 24 febbraio è scomparso, non si hanno più notizie di lui. Sabato 9 marzo la terribile notizia : la montagna killer, ha inghiottito anche Daniele.

Daniele è stato protagonista di importantissime iniziative e progetti come quello realizzato con Stefano Tassone Climb Yourself.

Daniele Nardi prima e dopo l’intervista alle Iene Show

Daniele, durante una sua ultima intervista fatta alle Iene scherza sulla prossima missione che lo porterà lontano dalla sua famiglia. Nell’intervista, registrata il 14 dicembre 2018, racconta ai microfoni del programma che quando ha iniziato a praticare le scalate il suo desiderio era quello di compiere un’ impresa mai fatta prima. Un suicidio annunciato? Ammette di essere folle ma che cerca la vita.

Ma in cosa consisteva la sua missione? Daniele dice che insieme a Tom Ballard tenterà la salita attraverso lo sperone Mummery. La strada prende il nome dall’ austriaco Albert Friederick Mummery , che nell’ agosto del 1895 perse la vita proprio nel tentativo di portare a termine il percorso. Lo farà seguendo il concetto di “stile alpino” , ovvero senza mezzi ma solo con le proprie forze.

Daniele racconta che attraversare lo sperone durante l’ inverno rende la missione molto difficile e pericolosa. Realizzeranno un campo base a quota 4200 mt e avranno a disposizione solo 2 ore di sole al giorno. La temperatura arriverà di notte fino a -22 °. Daniele racconta che la cosa più difficile sarà superare quota 7000 mt, la zona della morte. A quell’ altezza la temperatura percepita rende difficile la sopravvivenza. Dovranno abituare il corpo un pò alla volta, facendo su e giù il percorso più volte ,per poter proseguire fino in fondo . Conosce bene i rischi di quell’impresa “folle” verso l’ignoto.  Valanghe e vento saranno gli ostacoli che dovranno affrontare.  La montagna del Nanga Parbat, ha fatto già molte vittime.

Cosa avrebbe fatto Daniele una volta arrivato in cima ?

Raggiunto il suo obiettivo, la vetta della montagna killer, Daniele avrebbe pianto. Probabilmente è quello che hanno fatto i suoi familiari alla notizia della sua morte. Si commuove Daniele quando gli chiedono come vorrebbe essere ricordato se la missione non lo riportasse a casa.” Come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile”, queste le sue parole e noi lo vogliamo ricordare così .Daniele Nardi, il ragazzo folle che è morto cercando di realizzare un sogno, senza arrendersi.  Forse il suo cuore si sarà fermato proprio in quella zona della morte, quota 7000 mt.  A un passo dal raggiungimento del suo sogno.

Quell’intervista sarà ricordata da tutti come il testamento di Daniele Nardi, di un papà che lascia un messaggio di vita per il suo piccolo Mattia: quello di non arrendersi perchè il mondo ha bisogno di persone combattive per realizzare un mondo migliore.

E Daniele Nardi, con la sua storia, con la sua tenacia è l’esempio migliore che un figlio può avere nella vita. Sicuramente la sua follia , la sua curiosità che l’hanno spinto oltre l’ignoto,  hanno fatto di lui un personaggio che vivrà nella storia.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto