Ma che cosa è il corrispettivo CMOR, acronimo di corrispettivo di morosità. Se non è dovuto non pagatelo e segnalate l’errore al fornitore. Chi aderisce al mercato libero può fruire di un’opportunità interessante quale il cambio del fornitore. Se l’operatore a cui vi siete affidati sino ad ora non è sinonimo di convenienza, non resta che passare ad un altro, trovando una soluzione che sia garanzia di qualità e risparmio in casa. Cambiare è possibile e non necessita di costi aggiuntivi o ancor peggio di interruzioni nell’erogazione del servizio.
Prima di passare da un fornitore ad un altro è necessario saldare le bollette non ancora pagate, per evitare di trascinarsi la richiesta di esborso, istanza che verrà affidata inevitabilmente al nuovo venditore in caso di mancato pagamento.
Di fatto se esistono fatture ancora da saldare vi verranno richieste attraverso il pagamento del corrispettivo di morosità.
Il corrispettivo si applica quando un cliente finale, nel mercato libero, decide di passare ad un nuovo fornitore di energia ma non ha ancora provveduto a saldare quanto dovuto a chi gli ha erogato il servizio in precedenza.
Introduzione del corrispettivo CMOR in bolletta – cos’è e come questo addebito per morosità
Per porre un freno al problema delle pendenze con i fornitori, e limitare il fenomeno dei furbetti che sceglievano di cambiare contratto di fornitura per non pagare le bollette precedenti, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG)con la delibera ARG/elt 219/10 scelse di introdurre il corrispettivo CMOR. Il sistema abolito nel 2013 dal Tar della Lombardia è stato successivamente reintrodotto dal Consiglio di Stato.
Il corrispettivo di morosità viene addebitato fra le voci della bolletta del nuovo contratto di fornitura.
La sottoscrizione di un nuovo accordo per l’erogazione dell’energia determina automaticamente uno
switch, attraverso il quale le pendenze ancora in essere passano al gestore della nuova fornitura, che le addebiterà in bolletta alla voce “Corrispettivo CMOR Morosità luce e gas”.
E se il corrispettivo per morosità non è dovuto in bolletta: cosa fare
Nel cambio di fornitura può accadere che venga erroneamente imputato in bolletta il corrispettivo CMOR, nonostante il cliente abbia già regolarmente saldato il debito pregresso.
Può inoltre capitare che la cifra richiesta non sia quella effettivamente imputabile al debito, ma risulti eccedente i parametri e quindi superiore al dovuto.
In entrambi i casi è necessario segnalare l’errore al fornitore oppure presentare un regolare reclamo.
Se il vecchio fornitore non dovesse rispondere entro 40 giorni, oppure anche in caso di risposta non fossero rispettati i diritti dell’utente, il cliente può scegliere di rivolgersi direttamente allo Sportello per il Consumatore, segnalando la situazione creatasi.
Il mercato libero garantisce il cambio di fornitore: nella ricerca della miglior soluzione fatevi aiutare dai comparatori online
Nessun impedimento di sorta limita le opportunità offerte dal mercato libero. Chi è deciso a risparmiare si può mettere alla ricerca di un nuovo fornitore per ottenere maggiore qualità e soprattutto risparmio.
Per garantirsi le migliori offerte e le tariffe più convenienti la soluzione è a portata di click grazie a siti comparatori di convenienza facili da usare.
La procedura di passaggio da un operatore ad un altro è facile e veloce.
Per garantirsi un contratto adeguato, caratterizzato da servizi di valore all’insegna della convenienza, è utile vagliare le proposte presenti sul mercato.
Fare da soli una ricerca può risultare complesso, e produrre inutili lungaggini, per questo risulta estremamente vantaggioso rivolgersi ai professionisti di settore. Questi possono svolgere per voi un’indagine accurata, comparando le tante offerte disponibili.
L’aiuto garantito dai comparatori online, che mettono a confronto per voi i tanti contratti di fornitura. E’ un’occasione imperdibile per trovare la risposta perfetta e di qualità alle esigenze, scegliendo soprattutto di risparmiare specie in tempi in cui sono frequenti i sovrapprezzi sulle bollette cartacee.