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Come si scrive un testo argomentativo, esami maturità 2019

Daniela Saraco 11 Giugno 2019
D. S.
24/08/2024

Consigli per sapere come si scrive un testo argomentativo, struttura ed esempi per la nuova tipologia di tema della prima prova agli esami di maturità 2019.

Tra le ultime novità per gli esami di stato 2019, rientra il testo argomentativo: ecco i nostro consigli per capre  come si scrive e in cosa consiste?

Il testo argomentativo ha una struttura e caratteristiche ben precise, da seguire come una scaletta  per non rischiare di andare fuori traccia.

Ha lo scopo di argomentare un problema e di convincere il lettore sulla validità della tesi descritta. Il tema parte da un problema specifico, non prevede fonti diverse, ma opinioni personali. Si sviluppa su una tesi, sostenuta da esempi e da argomentazioni solide, supportate, a loro volta, da dati e testi, in modo da non confutare l’antitesi e da arrivare ad una conclusione che non lasci dubbi.

In caso siano presenti opinioni contrarie, lo scopo finale è quello di convincere, oltre che della validità della tesi, della falsità dell’ antitesi.

L’obiettivo  quindi è contrastare le opinioni contrarie alla tesi e convalidando la propria tesi. Per le simulazioni delle prove di maturità 2019, il Miur ha indicato, per i testi argomentativi, Cassese, Rubbia, Momigliano. Il secondo era sui diritti umani.

Come si scrive un testo argomentativo agli esami di maturità: introduzione, tesi e antitesi

Ecco dunque come si struttura il testo argomentativo quale nuova prima prova degli esami di maturità, sono quattro punti principali e cioè:

  • Introduzione: il punto primario che ha il compito di introdurre, appunto, l’argomento che si descrive e di presentare il problema da discutere nel testo.
  • Tesi: Una volta presentato il problema, bisogna poi esporre la propria tesi. Per far valere la propria tesi è importante che questa sia sostenuta da dati oggettivi, da testimonianze, da esperienze di esperti, affinchè il lettore venga convinto sulla veridicità di ciò che si argomenta.
  • Antitesi: E’ la parte più importante che compone il tema. Nasce da nemico,che si deve, poi trasformare in amico. L’antitesi è quella parte di discorso che dovrebbe confutare e distruggere la tesi. Ma se la tesi è basata su valide ed inconfutabili argomentazioni, sarà la stessa tesi a distruggere poi l’antitesi.
  • Conclusione: E’ il momento finale del testo argomentativo. Chiude il tema argomentativo e raccoglie tutte le  argomentazioni a favore della  stessa tesi. La conclusione è paragonabile all’arringa finale di un avvocato: più è convincente, meno gravosa sarà la pena, più probabile l’ assoluzione del reato.

Consigli ed esempi di testi argomentativi per gli esami di stato

Per scrivere un buon testo, utile per superare gli esami di maturità, la scrittura deve essere persuasiva. Bisogna avere la capacità di indurre il lettore che la verità descritta sia assoluta. Sembra facile, ma in realtà, come tutte le prove degli esami di maturità, ognuna porta le sue peculiarità e le sue difficoltà. Tra le tante novità di quest’anno , potrebbero esserci anche la scelta degli argomenti da svolgere. I principali protagonisti potrebbero essere l’ immigrazione, il razzismo, il bullismo, piuttosto che il femminicidio, argomenti sempre molto caldi nei banchi di scuola, per cercare di sensibilizzare i ragazzi a riguardo.

Per esempio, un testo argomentativo sull’immigrazione deve avere una tesi, argomenti validi a favore della tesi, una antitesi, argomenti validi a favore dell’ antitesi ed una conclusione in cui siano confutate tutte le ideologie contrarie alla problematica di partenza. Importante sarà la forza e la passione con cui verrà portata avanti la propria convinzione. Se siete favorevoli all’immigrazione bisogna, con tutti i dati a disposizione, dimostrare che essere a sfavore non sia una tesi corretta. Uguale metodologia di lavoro se siete contrari.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto