Poeta e filosofo italiano del Duecento, è l’esponente più significativo dello stilnovo. Oltre che per i suoi componimenti, è ricordato per essere stato citato da Dante nel celebre nono sonetto delle Rime, Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io.
Dante Alighieri lo ricorda anche nella Divina Commedia (Inferno canto X e Purgatorio canto XI), e nel De vulgari eloquentia.
Mentre Giovanni Boccaccio lo cita nel Commento alla Divina Commedia e in una novella del Decameron. Definito primo de li miei amici da Dante, con lui e Lapo Gianni forma la cerchia letteraria che seguiva l’esempio di Guinizelli, canonizzando il Dolce Stil Novo.
Di seguito proponiamo l’analisi del testo di Guido Cavalcanti e una mappa concettuale utile per gli esami e compiti di scuola, inoltre le più belle frasi del Cavalcanti citazioni famose tratte dalla sua vita e dalle sue poesie.
Chi era Guido Cavalcanti: storia, trama, breve e analisi del testo – SCARICA APPUNTI
Guido Cavalcanti è nato probabilmente intorno al 1258, appartiene ad una delle famiglie guelfe più potenti e ricche di Firenze. Il padre, Cavalcante de’ Cavalcanti, partecipò alla battaglia di Montaperti e muore nel 1280.
Sei anni dopo, in seguito alla disfatta dei ghibellini nella battaglia di Benevento (1266), i Cavalcanti riacquistarono la preminente posizione sociale e politica a Firenze. L’anno successivo sposa Beatrice, figlia di Farinata degli Uberti, dalla quale avrà due figli. Guido copre vari incarichi pubblici ed è tra i più accesi sostenitori della parte Bianca e tenta di riportare la pace in città.
Per questo motivo, il 24 giugno 1300, Dante Alighieri, priore di Firenze, è costretto a mandare in esilio l’amico. Con lui anche i più combattivi partigiani delle due fazioni, incluso il suo nemico giurato Corso Donati. Si reca allora a Sarzana, dove compone la celebre ballata Perch’i’ no spero di tornar giammai.
Il 19 agosto, in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute, la condanna viene revocata. Muore il 29 agosto, pochi giorni dopo essere tornato a Firenze, probabilmente a causa della malaria contratta durante l’esilio.
Riassunto breve Cavalcanti e le più belle frasi, citazioni e aforismi
Le più belle frasi di Guido Cavalcanti, citazioni tratte dalle sue opere e dalle poesie, aforismi da condividere e dedicare.
- Gli occhi di quella gentil foresetta hanno distretta – sì la mente mia, ch’altro non chiama che le’, né disia;
- Avete ‘n vo’ li fior’ e la verdura e ciò che luce od è bello a vedere;
- Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira, che fa tremar di chiaritate l’are e mena seco Amor, sì che parlare null’omo pote, ma ciascun sospira?
- Voi che per li occhi mi passaste ‘l core e destaste la mente che dormia, guardate a l’angosciosa vita mia, che sospirando la distrugge Amore;
- E se vi pare oltraggio ch’ ad amarvi sia dato, non sia da voi blasmato: ché solo Amor mi sforza, contra cui non val forza – né misura;
- Pegli occhi fere un spirito sottile, che fa ‘n la mente spirito destare, dal qual si move spirito d’amare, ch’ogn’altro spiritello fa gentile;
- Questa vertù d’amor che m’ha disfatto da’ vostr’ occhi gentil’ presta si mosse: un dardo mi gittò dentro dal fianco;
- I’ vo come colui ch’è fuor di vita, che pare, a chi lo sguarda, ch’omo sia fatto di rame o di pietra o di legno, che si conduca sol per maestria e porti ne lo core una ferita che sia, com’egli è morto, aperto segno;
- Vèn, che m’uccide, un sottil pensero;
- La beltate e la valenza de la mia donna e ‘l su’ gentil coraggio, sì che rassembra vile a chi ciò guarda;
- O Deo, che sembra quando li occhi gira, dical’ Amor, ch’io’ nol savrai contare;
- [Di] scalza, di rugiada era bagnata, cantava come fosse ‘namorata: er’ adornata — di tutto piacere;
- Di questa donna non si può contare: ché di tante bellezze adorna vène.
Mappa concettuale Guido Cavalcanti per esami e compiti a scuola
Anagrafica Principale | |
Esponente più significativo dello stil novo, Cavalcanti appartiene ad una delle famiglie guelfe più ricche di Firenze. Oltre ad essere un poeta egli ricopre vari incarichi pubblici, che gli causeranno l'esilio dalla terra natale. Si reca così a Sarzana, in Liguria, dove le sue condizioni di salute si aggraveranno. Tornato in patria muore a Firenze il 29 agosto 1300. | |
Nome e Cognome | Guido Cavalcanti |
Luogo di nascita | Firenze |
Professione | Poeta e filosofo |
Anagrafica Principale | |
Esponente più significativo dello stil novo, Cavalcanti appartiene ad una delle famiglie guelfe più ricche di Firenze. Oltre ad essere un poeta egli ricopre vari incarichi pubblici, che gli causeranno l'esilio dalla terra natale. Si reca così a Sarzana, in Liguria, dove le sue condizioni di salute si aggraveranno. Tornato in patria muore a Firenze il 29 agosto 1300. | |
Nome e Cognome | Guido Cavalcanti |
Luogo di nascita | Firenze |
Professione | Poeta e filosofo |