Marco Carta ruba delle maglie alla Rinascente è per ovvie ragioni protagonista indiscusso della cronaca di questi ultimi giorni.
“Da grande farò il cantante”, se lo promette sin da quando ha 6 anni e da quel giorno ha dedicato ogni energia alla realizzazione del suo sogno. A 34 anni, di traguardi ne ha raggiunti diversi. Dalla vittoria nel 2008 del talent show Amici di Maria De Filippi, al primo posto a Sanremo nel 2009 con il singolo ‘La forza mia’ e fino al trionfo a ‘Tale e quale show’ nel 2017. Oltre alla pubblicazione di 6 album in meno di 10 anni e la conquista di diversi riconoscimenti.
La musica è da sempre la sua ragione di vita e una preziosa valvola di sfogo, si legge sul sito dell’Isola dei famosi.
(Nel 2016 l’artista sardo ha deciso di calarsi nei panni del naufrago e partecipare al reality).
Da parecchi mesi ormai, nessuna novità nella vita artistica del ragazzo. Per quanto concerne il suo privato, ha pubblicamente fatto coming-out a Domenica live dichiarando orgogliosamente di essere omosessuale. In questi giorni però, si parla ininterrottamente di lui. Vediamo cosa è successo e cosa c’entra Barbara D’urso in questa vicenda.
Marco Carta scrive a Barbara D’Urso dopo il furto di maglie: “credimi, non c’entro niente!”
E’ stata fissata a settembre la prima udienza del processo a Marco Carta, arrestato venerdì alla Rinascente per furto aggravato insieme a una donna di 53 anni. Il giudice non ha convalidato l’arresto del cantante, al contrario di quello della donna. Il suo avvocato Simone Ciro Giordano, dopo l’udienza, ha ribadito la totale estraneità ai fatti del cantante. Quest’ultimo ha commentato dicendo: “Un vecchio proverbio diceva “male non fare, paura non avere”, ho continuato a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura!”.
Ha poi sottolineato: “Sono onesto, non rubo. Sono molto scosso; spero e mi auguro con tutto il cuore che la stampa e il web diano alla notizia della mia estraneità al reato di furto aggravato la stessa rilevanza che hanno dato all’arresto”. In effetti, telegiornali, web e quotidiani stanno parlando a lungo del caso cercando di fare chiarezza raccogliendo indizi e testimonianze. Ieri a Pomeriggio 5, Barbara D’urso ha commentato la vicenda rivelando di aver ricevuto un messaggio da Marco poche ore dopo la divulgazione della notizia.
“Non c’entro niente Barbara, te lo giuro”. Queste sono state le parole che la conduttrice del Grande Fratello ha ricevuto dal cantante sardo, poche ore dopo essere stato fermato per il furto di sei magliette dal valore complessivo di 1200 euro. Carmelita ha poi rivelato di aver telefonato al ragazzo, in lacrime e scosso per quanto accaduto. La D’urso ha infine aggiunto, in diretta nazionale, che crede alla versione fornitale dal cantante e che approfondirà nei prossimi giorni la vicenda cercando di venirne a capo.
Quando i followers ostacolano un arresto: il caso Carta ne è la prova
E’ al giorno d’oggi un dato di fatto, il ruolo centrale dei followers nella carriera e la vita di un personaggio pubblico. Numerosi quelli di Marco Carta su Instagram. Stando a quanto rivelato dalle telecamere di sicurezza, sono stati proprio suoi fans, nella serata di venerdì, a rendere difficile il fermo del cantante all’uscita dalla Rinascente. Mentre la polizia municipale tentava di fermarlo, i fans lo hanno assalito chiedendo selfie, abbracci, autografi.
Foto a raffica proprio mentre stava uscendo dal grande magazzino insieme a Fabiana Muscas, infermiera sarda di 53 anni, che nascondeva in borsa sei magliette Neil Barret da 1.200 euro. Ignari di essere nel bel mezzo di un arresto, i sostenitori di Marco Carta sono rimasti basiti quando lo hanno visto andare via accompagnato dagli agenti. Intanto, è il “Corriere della Sera” a raccontare chi sia l’accompagnatrice del cantante, individuata come l’esecutrice materiale del furto. Per lei, a differenza di quanto avvenuto per Carta, è stato convalidato l’arresto. Infermiera professionale di Brotzu in provincia di Cagliari, la Muscas è da anni una fan accanita del cantante sardo.
I due hanno stretto amicizia dopo la vittoria al Festival di Sanremo, nel 2009. La donna continua a professarsi innocente, ma le magliette trovate nella sua borsa la mettono in un posizione complicata. Quando la polizia ha trovato le magliette e il cacciavite usate per togliere le placchette antitaccheggio, Carta si sarebbe difeso dando la colpa alla donna. Proprio il fatto di non essere in possesso della refurtiva al momento del fermo ha salvato il cantante, che sarà processato il 20 settembre, in virtù di una sentenza della Cassazione del 2016 sulla detenzione del corpo del reato.