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Assegnazione provvisoria ATA 2019: come fare domanda e requisiti

Daniela Saraco 11 Luglio 2019
D. S.
29/12/2024

Ultime notizie sull'assegnazione provvisoria ATA 2019: come funziona e come fare domanda, modalità e requisiti di accesso diversamente da quella per docenti non online.

E’ definitivamente attiva la procedura per le domande di assegnazione provvisoria ATA  in base al CCNL pubblicato il 12 giugno 2019 dal Miur. Scopriamo tutte le informazioni necessarie per la compilazione della domanda e i requisiti indispensabili per rientrare nella mobilità annuale.

Dal 9 al 20 luglio, il personale ATA interessato può presentare domanda di utilizzazione per l’anno scolastico 2019/20.

Tutto il personale scolastico, docente, educativo e amministrativo, ha la possibilità di partecipare alla mobilità annuale, ovvero può essere trasferito temporaneamente in una scuola diversa da quella in cui si è titolari o assegnati provvisoriamente.

L’assegnazione ATA  ha, difatti,  la finalità di consentire ad un lavoratore della scuola di poter prestare servizio, sempre per un anno e per esigenze di ricongiungimento, cura e/o di assistenza, in una scuola che sia più vicina alla residenza del proprio familiare oppure in scuole di altro comune nel caso in cui ci siano esigenze di cura connesse a gravi motivi di salute.

Assegnazione provvisoria ATA 2019: come funziona: scarica moduli domanda cartacea

Le domande, come si legge nella nota Miur n. 28978 del 21 giugno 2019, vanno presentate dal 9 al 20 luglio 2019 in modalità cartacea. Così come dispone il ministero, le domande devono essere presentate utilizzando il modello che viene fornito dal Miur. Per ulteriori e dettagliate informazioni rispetto al modulo da compilare, è possibile consultarlo qui.

Il personale amministrativo, tecnico e ausiliare può, quindi, presentare domanda di assegnazione provvisoria se in possesso dei requisiti di ricongiungimento o cura,  in una sola provincia, esprimendo un massimo di 15 preferenze attraverso i codici puntuali delle sedi e quelli sintetici di comuni, distretti, provincia.

La compilazione della domanda è molto semplice. Nella sezione A bisogna indicare il motivo per cui si compila la  domanda ( assegnazione/utilizzazione) e la provincia di riferimento. La sezione B riguarda i dati anagrafici del richiedente. Nella sezione C bisogna indicare il punteggio spettante. La sezione D è, invece, dedicata alle precedenze. Le altre sezioni riguardano esigenze familiari piuttosto che i titoli posseduti, fino ad arrivare all’ultima sezione, H, dove bisogna indicare le preferenze delle scuole prescelte per l’ assegnazione con il codice identificativo oltre che con il nome dell’ istituto.

Quali requisiti avere per le assegnazioni provvisorie ATA

Come e in quali casi è possibile fare questo tipo di richiesta? La domanda di assegnazione provvisoria permette di rientrare nella provincia/comune di residenza e può essere chiesta per una serie di motivi, ovvero per il ricongiungimento a:

  • figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario;
  • coniuge/parte dell’unione civile o al convivente, compresi i parenti e gli affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica;
  • genitore.

Rientrano nei requisiti le gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria che danno diritto a precedenze, così come per il personale docente ed educativo.

Nello specifico, ha diritto alla precedenza il personale ATA :

  • Non vedente;
  • Emodializzato;
  • Con disabilità ai sensi dell’art. 21 della legge 104/92;
  • Che pur non essendo disabile necessita di cure continuative;
  • Genitore di disabile in situazione di gravità;
  • Coniuge o in unione civile con disabile in situazione di gravità;
  • Che sia l’unico referente per l’assistenza di un genitore (ricongiungimento genitori); in questo caso occorre presentare un’autocertificazione in cui si dichiara di essere il solo figlio che può prestare assistenza;
  • Coniuge di personale militare o che ricopre cariche pubbliche.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto