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Assegnazione provvisoria docenti 2019: come fare domanda e requisiti

D. S.
28/11/2024

Ultime novità sull'assegnazione provvisoria docenti 2019: cos'è e come fare domanda online, requisiti e modalità di accesso, informazioni utili per la compilazione e date da rispettare.

Il MIUR prevede dei particolari casi per cui l’insegnante può chiedere il trasferimento ad un’altra scuola per un periodo temporaneo e pari ad un anno. Il trasferimento può essere provinciale o interprovinciale e viene concesso solo in presenza di particolari requisiti e necessità del docente.

A chi spetta fare domanda di assegnazione provvisoria? Può essere richiesta da tutti i lavoratori che abbiano motivi di ricongiungimento o cura di un familiare stretto. La domanda interprovinciale, in deroga, su posto di sostegno può essere compilata anche dai docenti senza specializzazione che abbiano un servizio almeno annuale su sostegno, ovviamente fatto salvo il requisito di ricongiungimento o cura.

Potranno fare domanda di assegnazione provvisoria 2019 anche i docenti FIT assunti da graduatorie pubblicate entro il 31 agosto 2018. Si tratta dei docenti che hanno partecipato al concorso riservato del 2018.

In base al personale scolastico, le domande devono essere inoltrate via Istanze Online o in formato cartaceo. Il Ministero, difatti, mette a disposizione la modulistica utile per l’invio dell’istanza.

Il Ministero della Pubblica Istruzione, con la nota 28978 del 20 giugno 2019, comunica le date e le modalità di presentazione delle domande ovvero:

Assegnazione provvisoria docenti 2019: come fare domanda online e requisiti e di accesso

Compilare la domanda di trasferimento è semplicissimo. Basta entrare sul sito e cliccare la mobilità di organico di fatto per il grado di scuola appartenente. Dopo aver effettuato l’accesso, bisogna procedere alla compilazione delle varie sezioni scegliendo i dati pertinenti alla propria situazione. Cliccare le eventuali precedenze che si possiedono, tipo al punto 9 la Legge 104. Nella sezione H vanno, invece, immessi i titoli di specializzazione posseduti per il sostegno. Controllare che tutti i campi siano compilati ed inviare telematicamente.

Da quest’anno oltre i posti normali o di sostegno, il docente può preferire anche essere assegnato in scuole serali o cattedre articolate su più scuole.

Insieme alla domanda per l’assegnazione provvisoria per l’ anno scolastico 2019/2020 compilata in ogni sua parte, devono essere allegati i documenti attestanti i requisiti richiesti nella tabella di valutazione per le assegnazioni provvisorie. Il punteggio previsto per il ricongiungimento ai genitori  è attribuito solo nel caso in cui almeno uno dei due genitori abbia un’età superiore a 65 anni. Si considerano anche i figli che compiono i 6 anni o i 18 anni entro il 31 dicembre dell’anno in cui si effettua l’assegnazione provvisoria. A tal fine, il docente che aspiri al trasferimento temporaneo per ricongiungimento ai genitori, al coniuge, al convivente o ai figli dovrà indicare il comune di ricongiungimento o distretto sub-comunale oppure una o più istituzioni scolastiche comprese in esso.

Nelle domande è stata resa obbligatoria l’indicazione, fra le preferenze, del comune o distretto subcomunale in cui si svolgono le attività di assistenza e/o cura, o dove risiede il familiare al quale si chiede il ricongiungimento.

Quali requisiti avere per le assegnazioni provvisorie dei docenti

Ogni anno il MIUR pubblica, con apposita ordinanza ministeriale, un modello di domanda  assegnazione provvisoria, destinato al personale ATA e ai docenti, da compilare per la richiesta di trasferimento temporaneo provinciale o interprovinciale. Capiamo le differenze.

La domanda provinciale deve essere inviata all’Ufficio territorialmente competente della provincia in cui si lavora. Se quindi, per esempio,si lavora a  Napoli, sarà inoltrata  all’ufficio competente della provincia di Napoli.

Se la domanda è interprovinciale, bisogna inviarla:

I requisiti necessari per l’assegnazione temporanea sono il ricongiungimento a :

Rientrano nei requisiti i gravi motivi di salute personale.

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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