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Aumenti dirigenti scolastici 2019-2020: quando e quali sono le cifre

D. S.
19/11/2024

Ecco quali sono gli aumenti dirigenti scolastici 2019-2020: quando saranno corrisposti in busta paga e quali sono le cifre degli aumenti stipendiali secondo le ultime tabelle, scarica Pdf.

Ultime notizie ad oggi sui contratti statali e sull’aumento in busta paga previsto per i dirigenti scolastici non valutati da anni.

Anche se in ritardo, quindi, scattano i maxi aumenti ai dirigenti scolastici. Dopo lunghi mesi di trattative, finalmente l’accordo alla firma. Scesi in campo i sindacati, in prima fila l’Aran.

Dall’ipotesi di accordo siglata a Dicembre 2018, l’otto luglio 2019 l’Aran ha difatti firmato il rinnovo del contratto del dirigente scolastico per il periodo 2016-2018.

Circa € 900 lordi, arriverebbero, comprensivi di arretrati, tra luglio e agosto sul cedolino del sistema gestionale degli addetti scuola.

Oltre i 125 € lordi al mese di aumento tabellare che innalzano lordo annuo da 43.310 euro a 45.260, la parte più consistente è rappresentata dalla nuova retribuzione di parte fissa che aumenta di 9.000 mila euro lordi l’anno, passando da 3.556 euro a 12.565 euro. I soldi per questo aumento erano già stati stanziati nella manovra di due anni fa e ammontano a 37 milioni per il 2018, 41 per il 2019 e 96 per il 2020.

Buone notizie, dunque, per in tema di aumenti per i dirigenti scolastici, in quanto il contratto prevede un congruo aumento stipendiale.

Ultime notizie sugli aumenti dirigenti scolastici 2019-2020: quando partono negli stipendi

Ma quando sono previsti gli aumenti dei dirigenti scolastici e quanto ammontano? Arrivano negli stipendi di Luglio e Settembre, col la firma del nuovo CCNL. Sin’ora il cedolino di un capo di Istituto oscillava tra i € 2500,00 e i € 3000,00 netti al mese.

A determinare tale cifra sono gli scatti contrattuali  avuti e gli stessi anni di servizio in tale carica. Considerando, quindi, i circa € 900 lordi in arrivo già dalla prossima busta paga, lo stipendio di un dirigente è di gran lunga migliorato. Così come tutte le novità contrattuali che riguardano la parte normativa. Vediamo insieme le principali:

Non ultima per importanza, la possibilità di avere a disposizione più tempo personale, ovviamente dichiarato e certificato. Difatti, aumenta  lo spazio riservato ai capi di Istituto affetti da gravi patologie o a ferie e riposi solidali per l’assistenza di un figlio minore bisognoso di cure.

Si dichiarano soddisfatti, pertanto, i sindacati che da anni richiedevano una revisione normativa e stipendiale dei Dirigenti Scolastici che vantavano gli stipendi più bassi della Pubblica Amministrazione.

Tabella aumento stipendiale del dirigente scolastico: quali sono le cifre

Finalmente lo stipendio dei Dirigenti Scolastici sarà messo alla pari di quelli degli altri dirigenti statali.

Ecco la più importante delle novità ipotizzate dal CCNL per il triennio 2016-2018 firmata dall’accordo tra sindacati e Aran. Gli aumenti spettano a circa 7452 dirigenti, oltre i dirigenti delle Università e degli enti di ricerca.

Questo tanto ambito aumento stipendiale, inoltre, spetta anche a coloro che sono andati in pensione negli ultimi due anni, trattandosi di un rinnovo contrattuale che riguarda il triennio 2016-2018.

E’ quindi proprio nel 2019 che verranno stanziati i novantacinque milioni di euro da ripartire per i dirigenti delle scuole italiane decisi dal Governo nella legge di bilancio 2018, che già aveva posto l’attenzione al problema stipendiale dei capi di Istituto.

 

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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