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Concorso DSGA 2019 per ATA: requisiti ammissione e posti disponibili

D. S.
03/11/2024

Ultime notizie concorso DSGA 2019 per ATA: ecco quali sono i requisiti di ammissione, posti disponibili e come diventare direttore dei servizi generali e amministrativi.

Scatta la proposta dei sindacati per un percorso riservato che cammina in parallelo a quello ordinario per diventare DSGA (direttore dei servizi generali e amministrativi).

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando del concorso DSGA 2019 nel rispetto di quanto stabilito dal decreto ministeriale 863 del 18/12/2018, il concorso è attualmente in atto. Difatti i  candidati che hanno superato la prova preselettiva attendono ora  la prova scritta. Disponibili 2004 posti.

E’ di ieri, invece, la proposta dei Sindacati ,presentata al Miur ,per la valorizzazione complessiva del personale ATA, in coerenza con l’Intesa politica siglata il 24 aprile 2019.

La proposta  prevede la definizione di un percorso semplificato e riservato, oltre che  parallelo al percorso ordinario .

Per partecipare al percorso si deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

Al percorso semplificato e riservato è destinato sino al 50% dei posti disponibili in organico.

Il percorso riservato deve svolgersi contemporaneamente alla procedura ordinaria e vede  la copertura del 100% dei posti disponibili.

Per  diventare DSGA le procedure concorsuali sono espletate a livello regionale per il numero di posti  indicato.

Ultime notizie sul concorso DSGA 2019 per ATA: requisiti ammissione

Il concorso si svolge su base regionale e si concorre per i posti banditi nella Regione ove si partecipa.

Nel caso in cui in una Regione vi sia un esiguo numero di partecipanti si procede all’aggregazione territoriale. Per cui la procedura si svolgerà nella Regione aggregante ma le graduatorie di merito restano distinte per ogni procedura regionale. A seconda della scelta espressa dal candidato all’atto dell’iscrizione.

I titoli di ammissione scelti per la partecipazione al concorso DSGA 2019 sono:

Inoltre sono stati ammessi  gli assistenti amministrativi che avevano maturato almeno tre interi anni di servizio anche non continuativi, e sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi.

Si tratta dei cosiddetti facenti funzione.

La domanda di partecipazione è stata  presentata:

Requisiti concorso direttore dei servizi generali e amministrativi

Per l’ammissione al concorso, riporta il bando, è richiesto il possesso, entro il termine di scadenza per la presentazione della domanda di cui al successivo art. 6, dei seguenti requisiti:

Per i candidati di cittadinanza diversa da quella italiana, è richiesto, oltre ad un’adeguata conoscenza della lingua italiana, il possesso di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini della Repubblica italiana. Fatta eccezione per la titolarità della cittadinanza.

Come diventare DSGA direttore dei servizi generali e amministrativi

Per diventare DSGA bisogna superare un concorso che prevede :

Per chi ha già superato la prova preselettiva, è arrivato il momento di  esercitarsi sulle prove scritte e orali.

Il punteggio finale, valutato in settantesimi. Pertanto  frutto della somma dei voti conseguiti nelle prove scritte. Della votazione conseguita nella prova orale. Del punteggio attribuito nella valutazione dei titoli.

Le materie da studiare per il concorso Dsga 2019 sono :

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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto
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