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Esami di riparazione 2019: calendario con date inizio e fine

Daniela Saraco 22 Luglio 2019
D. S.
03/11/2024

Ecco quando iniziano gli esami di riparazione 2019: calendario con date di inizio e fine esami per tutti quelli che hanno avuto qualche insufficienza sulla pagella a fine anno scolastico.

Gli esami di recupero dei debiti scolastici sono praticamente alle porte.

Chi ha finito l’anno scolastico anche un solo debito in pagella deve recuperarlo prima che inizi il successivo, come indica l’articolo n. 6 del Decreto Ministeriale del 03/10/2007 n. 80, in sostituzione dei vecchi esami di riparazione, aboliti nel 1995, con la legge n. 352 dell’8 agosto .

Gli esami , infatti, devono essere svolti  entro il trentuno  agosto e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni. Il cosiddetto debito formativo, e di conseguenza l’organizzazione da parte degli istituti di appositi corsi di recupero per gli studenti, serve a recuperare, e poi a raggiungere, i livelli di apprendimento previsti dal piano di studio dell’anno corrente.

La sospensione del giudizio di uno studente avviene dopo lo scrutinio finale quando, secondo alcuni criteri prestabiliti, il consiglio di classe constata che il soggetto non ha ottenuto la sufficienza in una o più materie.

Ecco che entra in gioco l’esame di riparazione, gestito dai singoli docenti che decidono le modalità con cui effettuare la verifica, che può essere scritta o per mezzo di  una interrogazione.

La scuola è tenuta, pertanto, a comunicare per iscritto alle famiglie la decisione presa dal Consiglio di classe, informando i genitori delle  carenze rilevate per ciascuno studente. Contestualmente, la scuola informa  anche quali interventi didattici sono previsti al fine di recuperare i debiti formativi, ossia studio personale da svolgere  autonomamente o frequenza di appositi corsi atti al recupero, con relative  modalità e tempi di verifica delle materie.

Calendario date esami di riparazione 2019: quando iniziano e quando finiscono

Le date dei debiti formativi  sono decise dai singoli  istituti, in base alla disponibilità dei docenti che ne regolano l’organizzazione.  L’unico vincolo posto dalla normativa del Miur è  che  gli esami  si svolgano entro il primo giorno di scuola. Il calendario scolastico 2019/2020 fissa l’inizio delle lezioni nella settimana tra l’11 e il 18 settembre, poiché varia da regione a regione. Gli esami di riparazione probabilmente saranno nelle date comprese tra l’1 settembre e l’avvio del nuovo anno scolastico. Per conoscere esattamente quando si fanno gli esami di recupero debiti bisogna  consultare la segreteria studenti  o il sito della  scuola di appartenenza.

Cos’è l’esame di riparazione e come prepararsi: cosa studiare

Il debito formativo consiste in una insufficienza non recuperata al termine del primo o del secondo quadrimestre in una materia scolastica . Ogni studente che ne riceve uno è tenuto a colmare le proprie lacune in quella  materia e, tramite delle verifiche o delle esercitazioni proposte dal professore, recuperare l’insufficienza presa con un esame prima dell’ inizio del nuovo anno scolastico.

Non esiste  uno schema prefissato dal Miur che indichi lo svolgimento  degli esami di riparazione. Il professore che ha ritenuto insufficiente l’alunno , durante lo scrutinio finale, organizza anche gli esami. Sarà sempre lui, in accordo con il Consiglio di classe, a scegliere anche il giorno e la modalità del test . La data e la tipologia di esame di riparazione vengono però invece comunicati alla fine dell’anno scolastico, dopo gli scrutini, assieme alla lettera con la  quale si informa l’alunno del debito.

Riportiamo alcuni consigli utili per prepararsi agli esami:

  • Evidenziare gli argomenti del programma scolastico che vi hanno visto impreparati in quella materia;
  • Svolgere delle mappe concettuali per gli stessi argomenti;
  • Esercitarsi con riassunti e questionari;
  • Studiare e ripetere ad alta voce;
  • Frequentare lezioni private se non si riesce a comprendere l’argomento

L’ultima fase per recuperare i  debiti scolastici è il ripasso finale da svolgersi con quante più esercitazioni è possibile. Solo così sarete pronti per affrontare l’esame e superare il debito formativo!

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto